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13/07/2021 06:00:00

Lo Stagnone tra vincoli e regole. Il caso Assud, spiegato

Lo Stagnone di Marsala ancora protagonista delle cronache cittadine, con molto tifo sui social e poca voglia di capire cosa accade. Questa volta non per la pista ciclabile, ma per la chiusura del ristorante "Assud", che a Marsala ha fatto molto rumore, soprattutto per un post polemico in cui i titolari si dichiarano vittime di una persecuzione da parte di vigili urbani e Comune e attaccano pesantemente, oltre il comandante della polizia  municipale, Vincenzo Menfi,  il Sindaco Massimo Grillo.

Ma, al di là degli sfoghi e dei cori da stadio, la realtà è diversa, la vicenda è emblematica e ha a che fare con la tutela dello Stagnone di Marsala, con la compatibilità delle attività economiche con il paesaggio e la fragilità della zona, e con la giungla di norme, codici e regolamenti che rendono difficile non solo l'attività di ristoratori ed esercenti, ma anche quella di vuole fare rispettare le regole.

A proposito di regole, dal Comune di Marsala, respingono tutte le accuse della società che gestice il ristorante "Assud", la Edonè Sas. La sua situazione di irregolarità, come scritto ieri su Tp24, è nota da tempo.

L'ordinanza di chiusura, ad esempio, è del 5 Luglio, ed è stata inviata il 6 Luglio al ristorante, che ha continuato ad operare come se nulla fosse. Erano state fatte inoltre altre sanzioni intimando la chiusura, ma non avevano sortito effetto. Lo si evince chiaramente dal testo dell'ordinanza, che spiega bene la vicenda. 

 

Va anche detto che al Comune di Marsala hanno cambiato il modo di contrastare gli esercizi commerciali abusivi. Infatti, da un po' di tempo a questa parte, le ordinanze di chiusura hanno il vincolo della clausola di esecutorietà (in soldoni: se non chiudi, ti chiudo io...). Succedeva spesso, infatti, che un ristorante non in regola continuasse ad operare come se nulla fosse. Adesso, invece, ci sono alcuni giorni di tempo per adeguarsi, al termine dei quali scatta la chiusura. Essendo l'ordinanza notificata il 6 Luglio, i termini  - ripetiamo, conosciuti dai titolari del ristorante "Assud" - scadevano proprio l'11, giorno della finale dell'Europeo. 

Dal Comune, inoltre, parlano di un'attività "completamente abusiva". Viola infatti il regolamento della Riserva dello Stagnone, che ha forza di legge, essendo stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, e che consente solo alcune attività, non la somministrazione di alimenti e bevande. Sulla vicenda di Assud si era espressa una sentenza del Cga, che, in soldoni, stabiliva come Edonè/Assud avesse svolto attività illegittimamente per cinque anni. E già ad Ottobre del 2020, il Sindaco Grillo aveva ordinato la chiusura del ristorante. A Maggio 2021 viene fatta una nuova richiesta, rigettata, cosi come la successiva Scia (la Segnalazione di inizio attività). Insomma, al momento, Assud non ha ne Scia nè autorizzazione amministrativa. 

Al di là di lamentele e piagnistei, un po' sopra le righe, dato che il rispetto delle regole vale per tutti, la vicenda si inserisce, ancora una volta, nel problema della valorizzazione e della tutela dello Stagnone. E adesso si capisce perché lo scorso 29 Dicembre la Giunta Grillo, nel silenzio di associazioni ambientaliste ed opposizione, ha annullato la la "zona di tutela" prevista allo Stagnone. Per "zona di tutela" si intende, ai sensi di legge, una zona di "particolare pregio artistico, storico, architettonico, ambientale" nella quale non si può consentire, diciamo, a tutti di fare tutto. Le "zone di tutela" individuate a Marsala nel 2010 da una delibera di Giunta dell'ex sindaco Renzo Carini, e  per le quali occorreva un apposito provvedimento di programmazione (per poter consentire, dopo, l'apertura di nuovi bar o ristoranti) erano il centro storico, le aree attigue ai beni storici,  e la riserva e la preriserva dello Stagnone. Nel 2011 il Comune esclude il centro storico dalla zona di tutela. Rimane solo lo Stagnone.  Ma da dieci anni si attendeva ancora quel famoso documento di programmazione. Ecco che però la Giunta Grillo, anzichè lavorare al documento, ha preferito eliminare la zona di tutela, con il rilascio indiscriminato di tutte le autorizzazioni per la somministrazione di alimenti e bevande, in violazione del piano paesaggistico, e al Regolamento dello Stagnone, che citavamo qualche riga su, e che è stato pubblicato sulla Gurs nel 2000. 

Il regolamento della Riserva è attualmente l'unica vera tutela che c'è per lo Stagnone. Attenzione, non tutte le attività commerciali della zona rientrano nella Riserva e nella Preriserva. Ad esempio, dopo la riperimetrazione, non sono in zona di preriserva il "Borgo della pace", caro al Sindaco Grillo, gli altri locali della zona, o il Chiedilaluna, chiuso da poco per la violazione delle norme anti - Covid. Così come ci sono altre regole, meno stringenti e diverse, per i chioschi. 

Qui potete scaricare la mappa con la perimetrazione della Riserva. 

Qui vedete la porzione interessata, contraddistinta dalla lettera B, è cioè pre - riserva.

Il locale "Assud", come Mamma Caura (che però ha un vecchio titolo abitativo, ed è pertanto in regola) sorge come si vede in zona di preriserva. Ed il tribunale amministrativo aveva, con sentenza, condannato il Comune di Marsala perchè quell'attività di ristorazione non poteva essere autorizzata. La sentenza del Consiglio di Giustizia Amministrativa della Regione Siciliana è del 1° Ottobre 2020 (conferma la sentenza del Tar Sicilia Palermo, terza sezione, n. 2848 del 2019). Sono tutti atti pubblici. 

Il Sindaco Grillo il 13 Ottobre del 2020 applica la sentenza  e revoca l'autorizzazione al ristorante (la cosa non fa notizia, sia perchè c'erano le chisure imposte dal Covid, sia perchè i titolari non l'hanno fatto sapere ...), con effetto immediato.

Poi, con la delibera del 29 Dicembre, la Giunta Grillo cancella le "zone di tutela".  Assud chiede di nuovo l'autorizzazione. Ma in realtà, dicono dal Comune, il permesso per una nuova attività non può essere dato, proprio in virtù del regolamento della Riserva. Si chiede pertanto un parere alla Regione, come possibile autorizzazione nella qualità di "attività utile alla fruzione della Riserva" ma, nel frattempo, nessun attività può essere autorizzata. 

Questa la ricostruzione dei fatti.

La notizia della chiusura, dicevamo, ha fatto molto discutere e ha animato la tifoseria social, e non si è sottratta neanche la politica. Ignazio Passalacqua, socio di Assud, è infatti vicino ai "Cento passi" del deputato regionale Claudio Fava, che ha fatto una dichiarazione contro la Regione, che in realtà in questa vicenda c'entra ben poco. "15 lavoratori dovranno restare a casa, mentre una realtà imprenditoriale di prim'ordine viene messa in ginocchio dalla burocrazia. Ecco: la differenza tra le generiche dichiarazioni del Governo regionale e la vera realtà è tutta nella scandalosa situazione verificatasi a Marsala in queste ore con la vicenda del ristorante Assud. Un'attività economica che dava lavoro e premiata come eccellenza del territorio deve chiudere perché dopo settimane, nonostante svariate sollecitazioni, l’Assessorato regionale al territorio non è riuscito ad esprimere un parere. Un danno enorme ad una comunità e l'ennesima riprova di una scandalosa inadeguatezza".

 In realtà questo "parere" non è qualcosa di obbligatorio o vincolante, o una mancanza della Regione. E' stato chiesto dal dirigente del Comune, Mezzapelle, ma le carte, in realtà, come le sentenze, sembrano chiare. Che fare? Rimane la strada del ricorso, come vale per tutti, o quella di una nuova richiesta. Oppure si può cambiare il regolamento della Riserva dello Stagnone.