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17/07/2021 12:05:00

Rifiuti, bancarotta fraudolenta a Partinico: sequetrate ville, appartamenti e una Ferrari

Ville con piscina, Rolex, auto di lusso tra cui una Ferrari 812 del valore di oltre 300mila euro, ma anche un appartamento e una pasticceria siciliana a Montecarlo. Insomma, un tenore di vita da nababbi per le persone arrestate ieri a Partinico (tutte con interessi nei rifiuti), nell'ambito dell'operazione Cogenesi che coinvolge anche San Giuseppe Jato e San Cipirello, e che ha visto complessivamente cinque misure cautelari e il sequestro di beni per 2,5 milioni di euro. Per loro le accuse sono: bancarotta fraudolenta, false fatturazioni, intestazione fittizia di beni, riciclaggio, autoriciclaggio.

"L'operazione odierna - dice il generale Arturo Guarino, Comandante provinciale dei carabinieri di Palermo - è nella scia dell'intenso impegno informativo e investigativo dell'Arma su un territorio complesso, che ha portato nell'ultimo biennio, tra l'altro, a promuovere la procedura di scioglimento dei Comuni di San Cipirello e di San Giuseppe Iato e del Consiglio Comunale di Partinico. Il monitoraggio costante, questa volta in sinergia preziosa con i colleghi della Guardia di Finanza, ha fatto emergere elementi di responsabilità nel delicato settore della gestione dei rifiuti, un ambito che si è spesso mosso nell'ombra della criminalità organizzata". E aggiunge: "Il nostro impegno sul territorio - aggiunge Guarino - prosegue e punta a liberare la comunità dai condizionamenti e dalle inefficienze generate dall'illegalità".

"Il settore della gestione dei rifiuti si conferma di estrema pericolosità per gli interessi economici che suscita e vi convergono", commenta il colonnello Alessandro Coscarelli, comandante del gruppo della Guardia di Finanza di Palermo sull'operazione Cogenesi che ha portato ai tre arresti e ai sequestri."La disinvoltura degli atteggiamenti degli indagati nella consapevolezza degli illeciti che stavano compiendo emersa durante le attività tecniche e gli elementi indiziari nei confronti degli amministratori, formali e di fatto, delle società oggetto di indagine sulla base degli esiti del contestuale esame della documentazione contabile e dei flussi finanziari e degli approfondimenti fiscali hanno permesso di costruire un quadro indiziario dai contorni di totale disinteresse per il bene pubblico ad esclusivo e totale vantaggio del profitto illecito in discredito del regime di libera concorrenza, di libertà ed equità nel settore degli appalti".