Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina e Paolo Borsellino, sono le vittime della strage di Via D'Amelio avvenuta 29 anni fa.
A 55 giorni dalla strage di Capaci in cui morì Giovanni Falcone, una nuova strage sventrò Palermo, quando il giudice Borsellino arrivò sotto casa della madre. Da 29 anni quella strage continua a rimanere avvolta nel mistero e processi, depistaggi, inchieste, ad oggi non hanno ancora fatto piena luce.
Nuovi filoni e Matteo Messina Denaro - Oggi i pm della Dda, guidati dal procuratore facente funzioni Gabriele Paci, Pasquale Pacifico, Nadia Caruso e Matteo Campagnaro, stanno lavorando su diversi filoni della strage che provocò la morte del giudice Borsellino assieme ai cinque agenti della sua scorta. Sulla strage continua ad aleggiare la figura di Matteo Messina Denaro che, depositario di tanti segreti, in alcune intercettazioni in carcere di Riina veniva dato come presente sul luogo della strage. Il boss castelvetranese è stato già condannato per le stragi del '92, ma potrebbero esserci altri personaggi del trapanese tra i mandanti di Via D'Amelio. Altro punto misterioso della strage è quello relativo alla borsa del giudice, il primo verbale su di essa venne redatto solo cinque mesi dopo la strage e nessuno dei testimoni dice di aver visto l'agenda rossa.
Le domande della Commissione Antimafia - Della strage di Via D'Amelio si è occupata recentemente anche la commissione parlamentare regionale antimafia presieduta da Claudio Fava che è arrivata, dopo le audizioni di magistrati, investigatori, ex ministri, alla conclusione che a determinare la strage, Cosa nostra partecipò come braccio militare di altre entità esterne. E a proposito le domande della commissione rimangono senza risposta: c'era davvero un progetto eversivo per il nostro Paese in cui confluivano mafie, gruppi di estrema destra e la P2? Ed ancora, quale fu il ruolo dei servizi segreti? Falcone e Borsellino furono uccisi perché intralciarono Cosa nostra o perché intralciarono quel progetto eversivo? Ed ancora, i depistaggi fanno parte dello stesso piano criminale che ha portato alla morte di Borsellino e dei suoi agenti di scorta?
Palermo - Il sindaco Leoluca Orlando quest'anno, assieme al questore Leopoldo Laricchia ha deciso di conferire la cittadinanza onoraria alle donne e agli uomini della Polizia di Stato. Alle ore 18 alla caserma Lungaro Orlando conferirà la cittadinanza nelle mani del Capo della Polizia Lamberto Giannini. Alle celebrazioni palermitane non ci sarà la figlia di Borsellino Fiammetta, che ha voluto sottolineare che non vuole essre una scelta polemica: “lascio che siano gli altri, chiunque senta il bisogno di ricordare e riflettere, io lo faccio sempre incontrando i giovani e andando nelle scuole”. Alle 9 si apriranno le celebrazioni attorno all’albero della pace, con le letture e le animazioni di “Coloriamo Via D’Amelio” e con la presentazione del sesto concorso nazionale “Quel fresco profumo di libertà”. Alle 21 ci sarà la chiusura degli eventi con un concerto della banda musicale della polizia che si terrà al Teatro Verdura, il tutto grazie alla Fondazione Teatro Massimo.
Salvatore Borsellino, fratello del giudice non vuole che si parli di commemorazioni. Perché – dice – a quasi trent’anni non c’è né verità né giustizia, allora dobbiamo lottare per la memoria. Adessi hanno voluto accorpare la memoria di Paolo e Giovanni nello stesso giorno come se i 57 giorni che sono intercorsi tra le due stragi, non fossero esistiti. E riguardo al collaboratore Avola, Borsellino dice che è un “inquinatore di pozzi” e sui sono voluti far sparire i Servizi da Via D’amelio, quando era presenti, come lo erano a Castello Utveggio.
Il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, con una intervista Repubblica dice che sicuramente è stata la Mafia ad uccidere Borsellino, lo dicono le sentenze, ma le stesse non escludono che vi sia stato un coinvolgimento esterno.
La registrazione audio di Borsellino scoperta per caso pubblicata dall’Isspe - E’ stato ritrovato negli archivi dell'Istituto siciliano di studi politici ed Economici (Isspe) un audio inedito di Paolo Borsellino. Si tratta di un'audio-registrazione di 26 minuti il cui contenuto è stato trascritto a macchina con le correzioni a mano fatte dallo stesso magistrato ucciso da Cosa Nostra. L'AGI ne ha pubblicato in esclusiva un estratto. Borsellino, ammazzato insieme alla sua scorta il 19 luglio 1992, affronta il tema della lotta alla mafia, senza sconti per la politica e la borghesia. Il file, ritrovato casualmente dai ricercatori del Centro studi Dino Grammatico, in uno dei cassetti dell'Isspe, risale a un convegno del gennaio 1989, tenuto a Palermo nella Sala delle Lapidi, in municipio. "Bisogna prendere atto che il sottosviluppo economico non è, o non è da solo, responsabile della tracotanza mafiosa, che ha radici ben più complesse, tanto da farla definire in recenti studi non il prezzo della miseria, ma il costo della sfiducia", dice Borsellino nell'audio ritrovato oltre trent'anni fa. Alla vigilia della caduta del Muro di Berlino, il magistrato introduceva la "pubblicazione del primo quotidiano europeo 'The European', scusate il mio inglese zoppicante, stampato a Londra, che nel suo numero zero, portava in prima pagina una notizia che riguardava la Sicilia: sei omicidi tra Gela e Palermo alla vigilia di una giornata di proteste contro la mafia". "La risposta statuale intesa in termini meramente quantitativi di impiego di risorse umane e finanziarie non risolve il problema e altri spesso lo aggrava", continua, approfondendo il tema dei contributi al Meridione, di estrema attualità rispetto al Recovery fund che oggi tanto preoccupa l'Antimafia.
"Tutti abbiamo recentemente appreso delle polemiche scatenatisi in ordine alla grande profusione di risorse finanziarie nei territori campani terremotati che hanno finito per scatenare gli appetiti della camorra - afferma il magistrato - trasformando quelle terre per il loro accaparramento in un tragico teatro di sangue ed è noto quali timori si nutrono a Palermo per l'attenzione immancabile di Cosa nostra al fine di finanziamenti che, si spera, dovrebbero apprestarsi a riversarsi sulla nostra città". Tra i temi affrontati, oltre al tema della lotta alla mafia, anche in relazione alle pubbliche amministrazioni, c’è la liberalizzazione delle sostanze stupefacenti, riferendo di una "idea bislacca", avanzata da "dilettanti della criminologia", che "la liberalizzazione del consumo di droghe comporterebbe, con il venir meno degli enormi profitti che si ricavano dall'illecito traffico, la sicura fine di Cosa nostra". Ma anche chiarendo che "la via obbligata per la rimozione delle cause che costituiscono la forza di Cosa nostra passa attraverso la restituzione della fiducia nella pubblica amministrazione", continua ancora l'intervento di Borsellino. "La registrazione, per la sorprendente attualità delle riflessioni espresse dall'indimenticabile magistrato palermitano su "Cosa nostra", meritava di essere resa pubblica", ha detto all’AGI il presidente del Centro studi Dino Grammatico e vice presidente di Isspe Fabrizio Fonte. Infatti, in occasione del prossimo anniversario dell'uccisione del magistrato, l'audio verrà condiviso sul profilo social del Centro studi, a partire dalle 16.58, orario esatto dell'attentato di via Mariano d'Amelio.
Partito Democratico - Il segretario nazionale del Partito Democratico, Enrico Letta, sarà a Palermo questa mattina per il primo appuntamento nazionale delle tre pre-Agorà Democratiche, gli eventi pilota pensati per lanciare l'iniziativa e avviare la fase di test della piattaforma online. Una data dal valore fortemente simbolico perchè coincide con il 29/esimo anniversario della strage di via D'Amelio che costò la vita al giudice Paolo Borsellino e a cinque agenti di scorta Legalità, sviluppo e territorio gli argomenti su cui ci si confronterà nell'appuntamento di Palermo, in programma a partire dalle 18 a Villa Filippina. Prima, Enrico Letta sarà a Palazzo dei dei Normanni dove, accompagnato dal segretario regionale del PD Sicilia Anthony Barbagallo, incontrerà i leader regionali di Cgil, Cisl e Uil, alla presenza dei deputati del gruppo PD all'Ars. Al termine dell'incontro è previsto un punto stampa, alle 15:45, in Piazza Parlamento. A seguire Letta si recherà in via D'Amelio per rendere omaggio al giudice Paolo Borsellino e agli agenti di scorta Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi e Claudio Traina uccisi da cosa Nostra il 19 luglio 1992. Infine Letta si sposterà a Villa Filippina dove si terrà la pre-Agorà Democratica di Palermo.
Marsala - Al giudice Paolo Borsellino e agli agenti Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. A loro - vittime della strage di via D'Amelio del 19 Luglio 1992 – l'Amministrazione comunale di Marsala, l’Associazione Nazionale Magistrati e Libera, dedicano una tre giorni di eventi, per celebrare assieme, Cittadini e Istituzioni, i valori della legalità e della giustizia. “Nel 29esimo anniversario della strage di via D’Amelio - afferma il sindaco Massimo Grillo - vogliamo ricordare assieme il sacrificio del giudice Paolo Borsellino e degli uomini della sua scorta, testimoni quotidiani di una straordinaria coerenza ed esempi di legalità per tutti noi. Ed è anche grazie a queste manifestazioni, che desideriamo trasmettere alle nuove generazioni l'importanza dell'impegno e del rispetto verso le istituzioni e il ricordo dei loro più fervidi rappresentanti”. Tre i momenti che la Città di Marsala dedica nella ricorrenza di quell'eccidio mafioso. I primi due nell'Atrio del Palazzo Municipale (ore 21) sono così articolati:
- il 18 Luglio, “Storia di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino”. I pupi siciliani dell’antimafia creati da Angelo Sicilia, dell'Associazione marionettistica popolare siciliana, narrano le gesta di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Placido Rizzotto e di altri eroi civili che si sono sacrificati per combattere contro la mafia.
- il 19 Luglio, il concerto del gruppo “Acoustic Swing Quartet”, con Fabio Crescente (contrabasso), Tony Terrasi (piano), Antonella Parnasso (voce) e il violinista Mauro Carpi, musicista eclettico e molto apprezzato in ambito jazzistico. Per il terzo appuntamento nel ricordo del giudice Paolo Borsellino, il 20 Luglio - alle ore 20:30 nel Quartiere Sappusi – si terrà un “Torneo di Calcetto” nei campetti del Parco Salinella: Ragazzi del quartiere, Magistrati e Forze dell’Ordine assieme “per non dimenticare”.
Alle Orestiadi di Gibellina, "Sono Emanuela Loi" - SI rinnova anche quest’anno l’impegno civile e sociale delle Orestiadi, che è sempre stato, e lo è ancora oggi, un’importante matrice del percorso artistico del Festival, e che oggi continua anche in scena, attraverso “Mafia: singolare femminile” (domenica 18 luglio ore 21.00) con la regia di Enrico Stassi e (lunedì 19 luglio ore 21.00) con “Sono Emanuela Loi”, regia di Alessio Piazza, per ricordare Paolo Borsellino e gli agenti di scorta che hanno perso la vita il 19 luglio 1992. Fuori rassegna, ad ingresso libero con prenotazione obbligatoria. Liberamente tratta dal libro “Nostro Onore” di Marzia Sabella, “Mafia: Singolare Femminile” è€ un’opera teatrale scritta dalla drammaturga Cetta Brancato e dal magistrato Marzia Sabella (Produzione Fontarò€ - Circolo ARCI di Palermo). Il testo dello spettacolo, pubblicato a ottobre scorso da Navarra Editore, con la prefazione di Rosy Bindi, si compone di otto monologhi di donne, personaggi che escono dalle carte processuali e incarnano gli aspetti femminili di un mondo funesto in cui la donna compie la propria condizione, sempre in rapporto con il lutto e il dolore, dove non è€ escluso in taluni casi un forte accento comico che sottolinea maggiormente -
e per contrasto - la tragicità€ delle esistenze. La messa in scena è€ affidata a tre attrici che si dividono l’interpretazione delle otto donne, e una quarta attrice veste i panni di una Prefica (Stefania Blandeburgo, Maria Teresa Coraci, Giuditta Perriera, Francesca Picciurro). Assumendo quasi le funzioni di un coro greco o di una Cassandra, la Prefica interviene in maniera visionaria e inquietante tra un monologo e un altro, commenta o predice, segna il passo dell’evolversi del repertorio tragico (talora tragicomico) che fa della scena un teatro-inferno, i cui interpreti sono condannati senza redenzione a recitare sempre lo stesso copione di ciò€ che è€ stata la propria vita. Un contemporaneo inferno di Sicilia, dunque, in cui le voci si sovrappongono in un rito violento e inesorabile.
Lunedì 19 luglio un appuntamento, fuori rassegna, promosso dalla Fondazione Orestiadi, nella drammatica ricorrenza della strage di via D’Amelio in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e i cinque agenti della scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi , Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. “SONO EMANUELA LOI” di Eleonora Lo Curto, con Anna Clara Giampino e la regia di Alessio Piazza, Un emozionante reading teatrale che dà voce ad Emanuela Loi, agente di Polizia Italiana, scorta di Paolo Borsellino morta nella strage di via D’Amelio. Fu la prima agente donna a rimanere uccisa in servizio. Il lavoro nasce dal desiderio di raccontare l'esperienza dell'orrore della strage di via D'Amelio fuori dai riti formali e dalle narrazioni giornalistiche. A parlare è Emanuela Loi, l'unica agente donna della scorta, i cui sogni finiscono in pezzi quel pomeriggio di mezza estate. Le parole di Emanuela sono cariche di verità e di brutale realismo ma la forza della speranza di quelle stesse parole supera anche la morte. L’opera, scritta da Eleonora Lo Curto, politica e parlamentare regionale, già deputata europea, nasce dal desiderio di raccontare l'esperienza dell'orrore della strage fuori dai riti formali e dalle narrazioni giornalistiche. La regia del reading teatrale è di Alessio Piazza: formatosi alla Scuola di Teatro Teatèsse di Palermo, ha collaborato da attore con i registi Michele Perriera, Gabriele Lavia, Marco Baliani, Eimuntas Nekrošius, Babilonia Teatri. Ha lavorato per cinque anni con la compagnia "Sud Costa Occidentale" diretta da Emma Dante. È stato nel cast della fiction di RAI 1 "Il Giovane Montalbano”, regia Gianluca Maria Tavarelli, tratto dai romanzi di Andrea Camilleri. Dal 2014 collabora con il Teatro Bellini di Napoli, con cui sarà in tournée la prossima stagione con " Il Giocatore" Dostoevskji regia Gabriele Russo. Apprezzato nella primavera del 2017 nella serie RAI "Il cacciatore", tratto dal romanzo "Il cacciatore di mafiosi" di Alfonso Sabella; A dare la voce ad Emanuela Loi, sarà Anna Clara Giampino: diplomata in recitazione e regia alla scuola di teatro “Teatès” di Michele Perriera, prosegue la sua formazione nella città di Roma partecipando a vari laboratori tenuti, fra gli altri, da Nicolaj Karpov e Roberto Ruggeri, presso il Centro teatrale dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza. Nella stessa università consegue la laurea in Lettere con una tesi in Metodologia e Critica dello Spettacolo. Continua la sua formazione frequentando un corso di doppiaggio e seguendo e partecipando al doppiaggio di alcuni film. Nel 2011 prende parteal progetto “Narrazioni in corso: raccontare le città” a cura della Scuola Holden di Torino che pubblica due suoi racconti. Nell’ambito dello stesso progetto ricopre il ruolo oltre che di autrice anche di narratrice di storie con performance dal vivo, all’interno dei luoghi protagonisti dei racconti. Tiene dei laboratori teatrali come docente di dizione e recitazione e a Luglio del 2014 partecipa, in qualità di attrice, al “Roma FringeFestival”,con “Taddrarite” di e per la regia di Luana Rondinellivincendo, con la Compagnia “Accura Teatro”, il primo premio come miglior spettacolo. Nel 2014 partecipa come attrice al Festival “Tramedautore” al Piccolo Teatro di Milano. Nel 2015 partecipa come attrice alle Dionisiache di Segesta ed al Festival del Teatro Italiano in America, “In scena” di New York.
Favignana - All' ex Stabilimento Florio - lunedì 19 luglio, ore 21Serata dedicata al ricordo della strage di via D’Amelio con Concerto a cura del Conservatorio “A. Scontrino” di Trapani. Il Concerto a cura del Conservatorio di musica di Trapani, che sarà offerto di seguito al ricordo della strage affidato al dialogo tra il Sindaco Francesco Forgione e il noto attore Claudio Gioè, protagonista della fiction Makari, sarà articolato in due parti, vedendo avvicendarsi l’Anemoi Sax Quartet di ambito classico e il Trio Bi Trio di ambito pop. L’Anemoi Sax Quartet, formatosi in seno al Conservatorio dalla guida esperta del M° Antonino Peri, vede uniti giovani di talento provenienti da Trapani e dintorni e dalla stessa Favignana. Nella suggestiva cornice dell’ex Tonnara Florio, Clara Galvano (Sax soprano), Tommaso Ippolito (Sax contralto), la favignanese Rita Bianco (Sax tenore) e Vincenzo Faraone (Sax baritono) faranno gustare il timbro giovane e versatile del sassofono in musiche di diverse epoche e generi, adattate ai quattro sax. Il ricordo del 19 luglio 1992 si svilupperà a partire da una pagina evocativa e toccante come i Crisantemi di Giacomo Puccini, per proseguire con la Suite ellenica di Pedro Itturalde e con l’intenso e commovente Adagio di Samuel Barber. Dal salto nel passato con Rossini per quattro si tornerà al Novecento più recente con Close your eyes and listen di Astor Piazzolla e il Saxophone quartet di Aldemaro Romero, sino alla Passione in fuga di Javier Girotto.
Altre sonorità e suggestioni seguiranno con il Trio Bi Trio, formato dal Maestro Nunzia Carrozza (docente di Canto pop-rock) e dagli studenti Giorgia La Commare (Canto pop-rock) e Francesco Lo Coco (Chitarra jazz). Nunzia Carrozza, in arte Nunzia Bi, beneventana innamorata di Trapani e Favignana, che ama cantare Benedetta la Sicilia del grande chitarrista Fausto Mesolella, proporrà con i due allievi un viaggio musicale che condurrà l’ascoltatore tra le note dei tanti che hanno cantato l’isola e le sue meraviglie: “Musica e canto per scavalcare i muri dell’odio, dell’ingiustizia, dell’intolleranza. Musica e canto per raccontare la bellezza di una terra magica intrisa di storia, di cultura, di colori e di sapori in una cornice che toglie il fiato. Musica e canto per ricordare il coraggio di chi ha amato visceralmente la propria terra, di chi ha lottato a costo della vita pur di ridare speranza agli onesti”.
ALCAMO - L’Amministrazione alcamese organizza, il 19 Luglio, XXIX anniversario della strage di via D’Amelio, una cerimonia per ricordare ed onorare la memoria del giudice Paolo Borsellino e della sua scorta composta da Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Alle 10:00 a Piazza Falcone Borsellino, il Sindaco Domenico Surdi deporrà la Corona per Paolo Borsellino e le vittime della mafia; Salvatore Mulè, componente del Premiato Complesso Bandistico Città di Alcamo eseguirà il Suono del Silenzio; Giovanna Stellino e Alice Riolo della Consulta Giovanile leggeranno i brani “Lettera di Manfredi Borsellino al Padre” e “Ultima lettera di Agnese al marito Paolo Borsellino”. Saranno presenti l’assessore alla cultura Lorella Di Giovanni, il Presidente del Consiglio Baldo Mancuso, l’arciprete della Chiesa Madre, don Aldo Giordano e il Comandante della Polizia Municipale, Ignazio Bacile. La cerimonia sarà nel rispetto delle misure di contenimento del Coronavirus ancora vigenti. E’ normale che esista la paura in ogni uomo, l’importante è che sia accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti. (Paolo Borsellino).
Centro Studi Dino Grammatico - «Anche quest’anno, come di consueto, si terrà il prossimo 19 luglio la tradizionale manifestazione dal titolo «In memoria di Paolo - Le parole di Borsellino». L’edizione 2021 sarà del tutto innovativa, poiché si tratterà di un video, che verrà messo in onda, a partire dalle 16.58 (ora esatta dell’attentato di Via D’Amelio), sulla pagina Facebook del «Centro Studi Dino Grammatico», realizzato grazie al casuale ritrovamento, negli archivi dell’ISSPE («Istituto Siciliano di Studi Politici ed Economici») di cui al tempo Grammatico ne era il Presidente, di un’audio-registrazione inedita di Paolo Borsellino tenuta nel corso di un convegno (presso la «Sala delle Lapidi» a Palermo) nel gennaio del 1989. La registrazione, per la sorprendente attualità delle riflessioni espresse dall’indimenticabile magistrato palermitano su «cosa nostra», meritava di essere resa pubblica. Sono stati estrapolati, infatti, ben sette passaggi chiave (Il fenomeno mafioso; Lo strumento repressivo; Il controllo del territorio; Più Stato; La tracotanza mafiosa; La “forza” di «cosa nostra»; Fiducia nelle Istituzioni), che verranno commentati, con dei contributi audio-visivi, da parte di personalità di assoluto rilievo impegnate nel contrasto alla mafia (Fabrizio Fonte, Umberto Balistreri, Pier Luigi Aurea, Laura Anello, Salvatore Borsellino, Antonio Tricoli, Carmine Mancuso, Milena Romeo, Roberto Leone, Rino Giacalone, Francesco La Licata, Fabio Granata e Carlo Palermo). Questo memorabile pezzo della storia positiva di Sicilia può essere considerato, alla stregua di altri interventi, una sorta di “testamento”, visto e considerato che nel giro di pochi anni Borsellino avrebbe immolato la sua stessa esistenza, al pari degli agenti della sua scorta, sull’altare della legalità. Il fine dell’evento è sempre quello di mantenere ancora viva, soprattutto nei più giovani, la lungimirante azione di contrasto alla mafia di Paolo Borsellino, per il celebre magistrato, infatti, «non si può dire che lo Stato si sia arreso nella sua lotta contro il crimine organizzato, perché ci si può arrendere solo dopo aver combattuto e lo Stato non ha mai combattuto questa battaglia. Non c’è mai stata da parte della classe politica la volontà di reagire alla mafia, quella volontà che venne trovata per il terrorismo. Ma il terrorismo minacciava direttamente la classe politica». Tra i partners della manifestazione si annoverano, infine, l’ISSPE e l’Istituto Platone di Palermo».