"Desta profonda sorpresa la riforma della sentenza di primo grado di assoluzione, considerato che tutte le acquisizioni probatorie di questo giudizio di rinvio hanno rinforzato la tesi difensiva e avvalorato la correttezza delle motivazioni del Gip del Tribunale di Palermo".
Lo dichiara l'avvocato Arianna Rallo, legale dell'ex senatore trapanese Antonio D'Alì, condannato a 6 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa dalla Corte d'Appello di Palermo.
"Nel doveroso rispetto che attribuiamo ad una decisione giudiziaria, attendiamo le motivazioni per comprendere quale sia stato l'iter logico-argomentativo che ha condotto la Corte di Appello ad una diversa valutazione dei fatti e se lo stesso possa dirsi esente da vizi di legittimità, giustificanti ovviamente il ricorso per cassazione. Peraltro, la recentissima statuizione della Corte di Cassazione, dello scorso 17 giugno, che ha irrevocabilmente giudicato ingiusto e illegittimo che Antonio D'Alì sia stato sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale da parte del Tribunale di Trapani, deponeva certamente per una valutazione dei fatti corrispondente alla prospettazione difensiva", conclude il legale dell'ex senatore e sottosegretario al Ministero dell'Interno.