Non erano atleti ma clandestini, i due stranieri rintracciati sabato scorso a largo delle coste di Pantelleria, a bordo di un kayak .
I due, entrambi tunisini, stavano per raggiungere l’isola quando sono stati beccati da una motovedetta della Capitaneria di Porto e poi condotti successivamente a Trapani.
Qui gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Trapani, dopo un lavoro effettuato in equipe con i colleghi della Polizia scientifica e dell’Ufficio Immigrazione, li hanno identificati, nonostante in precedenti occasioni avessero fornito diversi alias.
A loro carico sono risultati così dei divieti di reingresso sul territorio nazionale, emessi da altre questure italiane, a seguito delle espulsioni eseguite nei mesi scorsi.
Per i due intraprendenti clandestini, entrambi con numerosi precedenti penali e di polizia, sono così scattate le manette.
Come tutti gli anni si intensificano in questo periodo estivo, dove le condizioni metereologiche sono migliori, gli sbarchi di extracomunitari soprattutto sull’Isola di Pantelleria o a volte anche alle Egadi, come successo pochi giorni addietro.
Spesso tra le migliaia di persone sbarcate vi è la presenza di soggetti che clandestinamente cercano di nascondersi tra la folla. Sono già 9 nei soli cinque giorni del mese di agosto i clandestini tratti in arresto da Carabinieri di questa provincia gravati già da provvedimenti di espulsione emessi da varie Prefetture d’Italia o che, al termine degli accertamenti AFIS eseguiti presso il centro di permanenza e rimpatri sito in Contrada Milo (TP), tentano di fare un reingresso illegale su territorio nazionale.
Questi soggetti, al termine delle formalità di rito, vengono trattenuti temporaneamente presso il sopracitato centro d’accoglienza in attesa di definizione dei provvedimenti amministrativi per la successiva espulsione dal territorio nazionale.