Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
06/08/2021 06:00:00

Laguna dello Stagnone di Marsala/1. La Riserva naturale "antropizzata"

 La Laguna dello Stagnone di Marsala è la Riserva naturale - zona SIC ZPS - che tutti amano, la più fotografata, con i tramonti ritenuti tra i più belli al mondo.

Qualcuno, ogni tanto, auspica che diventi Patrimonio dell’Unesco, ma nonostante ciò è molto controversa e dibattuta, attorno alla quale ci sono molteplici polemiche nell’ultimo periodo che riguardano la nuova viabilità adattata alla fruizione della pista ciclabile, con una serie di proteste, manifestazioni e scontri tra amministrazione da una parte e cittadini e operatori turistici della zona, dall’altra. Ma non c’è solo questo. Da mesi, ad esempio, manca l’acqua e i cittadini in piena estate sono senza o costretti a rifornirsi con delle autobotti.

E da qualche settimana c’è, sempre allo Stagnone, anche la vicenda di Assud, il ristorante chiuso per la mancanza della autorizzazione, tra l’altro sulla vicenda, si è espresso il TAR Sicilia che ha dato ragione ai ristoratori, consentendo loro di riaprire.

E lo Stagnone è stato al centro negli ultimi giorni di una vivace polemica, con tanto di botta e risposta, tra l’ex deputato regionale Camillo Oddo, critico sulla gestione attuale della Riserva, che ritiene in sofferenza e i vertici dell’Udc che avevano replicato. Ma i tanti problemi dello Stagnone, come più volte evidenziati da Tp24 non finiscono qua.

Già qualche anno fa con un nostro viaggio nella Laguna “malata”, avevamo denunciato come i chioschi, molti  fanno da base alle scuole di kite e sono utilizzati come punti di somministrazione di bevande e cibi, spuntavano come funghi. Nel 2016 però ancora si potevano contare sulle dita di una mano. Oggi se ne contano almeno 25 e costituiscono una delle prime grandi contraddizioni di una Riserva che ha in sé una zona umida e a protezione speciale anche per la sua flora e per la fauna che vi nidifica o che è di passaggio durante le migrazioni. 

Riserva antropizzata – Nel corso del nostro giro all’interno della Laguna, la prima cosa che salta all’occhio è proprio quel processo di antropizzazione oramai completato con l’aver portato l’acqua e la luce in una Riserva. Il Regolamento del 24 maggio del 2000, che l’unico oggi a regolare quello che è consentito e vietato in Laguna, dice chiaramene che è vietata ogni attività che possa compromettere la protezione del paesaggio, degli elementi naturali, della vegetazione e della fauna. Ma vediamo come queste sono state compromesse. Nella zona della preriserva, caratteristica del luogo è la Calendula marittima, il fiore giallo tipico della zona che va da Marsala fino a Monte Cofano, purtroppo una vasta distesa come anche quella di “Limonium” sono state completamente distrutte. Con la realizzazione di questi chioschi sono state realizzate delle nuove strade, alzando anche di un metro il piano altimetrico dei luoghi, coprendo la zona umida dove compare il sale dal sottosuolo, utilizzando, e questo è l’assurdo, per un luogo a protezione speciale, del materiale di risulta, cemento e addirittura pezzi di asfalto, come potete vedere dalle foto (qui sotto) che abbiamo scattato.

Avifauna a rischio – A rischio, come detto ci sono anche altre specie di piante tipiche della zona di preriserva della Laguna come, il lentisco, giunco, la palma nana e la salicornia. Ma bisogna dire che da quando l’attività sportiva del kite surf è ormai quella predominante in tutta l’area della Riserva, le specie di uccelli che prima si era soliti vedere, o hanno cambiato abitudini, spostandosi, sull’isola Lunga come hanno fatto i fenicotteri, o si vedono sempre più raramente come l’airone bianco e l’airone cenerino e stessa cosa sta accadendo con specie volatili come la garzetta, la spatola e il gabbiano reale che qui era solito deporre le sue uova. La maggior parte di tutti questi uccelli non si vedono più allo Stagnone. I loro luoghi - e qui si può dire che il Kite è uno sport non invasivo quanto vogliamo, perché non estremo - sono stati occupati dalle vele e dalle tavole del kiters, e in questo senso si prefigurerebbe una violazione ad uno dei punti del regolamento della riserva che al punto V dice: ”bisogna vietare di esercitare attività sportive che compromettano l’integrità ambientale e la tranquillità dei luoghi”.

Continua…