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07/08/2021 07:25:00

Marsala, tentato omicidio a Porticella: scarcerato uno dei fratelli

 Il gip Sara Quittino ha concesso gli arresti domiciliari al 53enne marsalese Vito Titone, arrestato dalla polizia, insieme al fratello Giancarlo Titone, di 39 anni, con l’accusa di tentato omicidio.

Il giudice ha accolto la richiesta di scarcerazione avanzata dall’avvocato difensore Diego Tranchida nel corso dell’interrogatorio di garanzia. I fatti contestati sono relativi alla sera dello scorso 24 maggio scorso, quando in piazza Marconi (Porticella) Giancarlo Titone, chiamato in aiuto dal fratello Vito, sferrò una coltellata al petto del romeno Ioan Daniel Surubaru. Nell’interrogatorio di garanzia, il 39enne Giancarlo Titone ha detto di avere sferrato una coltellata a Surubaru perché questi stava picchiando con estrema violenza il fratello Vito.

“I fratelli Titone – ha sottolineato l’avvocato Tranchida – non si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Hanno risposto alle domande del giudice, spiegando cosa è accaduto. Cercheremo di far derubricare l’accusa da tentato omicidio in eccesso colposo di legittima difesa”. I due arrestati (a difendere Giancarlo Titone è l’avvocato Luigi Pipitone) avrebbero raccontato che la sera del 24 maggio, intorno alle 20.30, in piazza Marconi, tutto sarebbe iniziato perché il romeno, che era in compagnia di altri due uomini, avrebbe iniziato a sfottere Vito Titone, al quale, poco prima, qualcuno aveva offerto una birra e per questo era un po' brillo. Da qui, ne è nata una lite che avrebbe visto Vito Titone, dopo uno schiaffo al volto dell’avversario, a mal partito contro il più robusto romeno.

Quest’ultimo, ha affermato l’avvocato Tranchida, avrebbe “pestato a sangue e tramortito” il Titone, che temendo ancor più gravi conseguenze ha telefonato al fratello Giancarlo per chiedere aiuto. E quando il più giovane dei due fratelli è arrivato, alla vista del familiare a terra, spinto da Surubaru, ha reagito sferrando una coltellata al petto del romeno. Tentando, secondo il capo d’accusa, di colpirlo nuovamente.