Anche oggi altissimo il rischio incendi in tutta la Sicilia, già devastata dai roghi.
Un agricoltore di 30 anni è morto a Paternò, in provincia di Catania, schiacciato dal suo trattore nel tentativo di spegnere un incendio in un podere nell'area di Ponte Barca.
Stava trasportando una botte piena d'acqua sul mezzo, ma all'altezza di una curva lungo la strada si è capovolto morendo schiacciato sul colpo.
Ecco lo sfogo di un giovane collega: “La Regione ci lascia da soli davanti a questi incendi di stampo mafioso e un ragazzo è appena morto cercando di spegnerlo. Che cosa dobbiamo fare?!”.
Roghi in Sicilia, il video della rabbia: "E' morto un ragazzo, la Regione ci lascia soli" from Tp24 on Vimeo.
Un equipaggio dell’82° Centro C.S.A.R. (Combat Search And Rescue) di Trapani è intervenuto per arrestare l’estensione di un grande incendio sviluppatosi nella zona di Giardinello (PA).
Per domare il fuoco sono stati necessari 4 interventi da 2 ore di volo ciascuno, per un totale di 8 ore e 90 scarichi. Il primo decollo dalla base dell’Aeronautica Militare di Trapani è avvenuto intorno alle ore 10:00. L’equipaggio di volo ha operato le successive 4 sortite nell’arco dalla tarda mattinata fino all’ora dell’imbrunire, dove è rientrato in sede e atterrato alle 20:10.
Per ottimizzare l’efficienza operativa in zona e accelerare i tempi dell’intervento, durante le 4 sortite l’equipaggio ha effettuato due scali per rifornimento carburante presso l’aeroporto civile di Palermo Boccadifalco.
75000 litri di acqua sono stati impiegati dal vettore militare, con tutta l’attività svolta in stretta collaborazione a due Canadair del Dipartimento della Protezione Civile e due elicotteri di compagnie private.
SALVIAMO I BOSCHI. Il Coordinamento SalviAmo i Boschi chiede al Ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani interventi strutturali e un netto cambio di strategia per fronteggiare gli incendi e salvaguardare il patrimonio agroforestale della Sicilia e del Mezzogiorno divorato in queste settimane dalle fiamme.
“Apprezziamo le parole di incoraggiamento espresse dal Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli durante la sua visita in Sicilia – dice Mariangela Galante, portavoce del Coordinamento –, ma c'è bisogno di ben altro per sentirsi veramente supportati dallo Stato. Gli incendi di questi giorni hanno mostrato tutte le criticità del nostro sistema di prevenzione. È vero che le temperature sono straordinarie ma non sono la causa dei roghi, esse possono semmai favorirne lo sviluppo e la propagazione e rendere pressoché inutili gli interventi di spegnimento che risultavano efficaci fino a qualche anno fa, quando si combatteva contro incendi di dimensioni più modeste, ma le cause vanno cercate altrove, nella mancanza di prevenzione e in un servizio di controllo e spegnimento ormai obsoleto e poco efficace. Senza dimenticare gli interessi sotterranei che ruotano intorno al business degli incendi e sui quali da tempo chiediamo l'intervento di un pool di investigatori”.
Per il Coordinamento SalviAmo i boschi non basta provare a fronteggiare l’emergenza con interventi tardivi e spesso inefficaci, servono interventi strutturali e un cambio totale di strategia del quale al momento non si ravvisa nessun segnale, se non a parole.
“Quello del contrasto agli incendi – spiega Galante – sarà un tema cruciale nella politica ambientale dei prossimi anni, chiediamo un intervento del Ministro Cingolani perché ci sia una presa di posizione forte da parte del governo nazionale, non solo in termini di ristori per tamponare le perdite economiche, ma di misure di prevenzione, controllo e recupero intelligente del patrimonio ambientale e agroforestale andato distrutto in questi giorni in Sicilia e in tutto il Mezzogiorno”.
SAN VITO. E' operativo sul territorio comunale di San Vito Lo Capo un presidio temporaneo dei vigili del fuoco composto da due automezzi e 5 unità di personale. Il presidio, allocato presso i locali del centro polifunzionale di via Timpone, a Macari, effettua servizio diurno. Sarà attivo fino al 16 agosto per prevenire e contrastare l’emergenza incendi nella settimana più calda dell’estate 2021. Il potenziamento del dispositivo di soccorso era stato richiesto dal sindaco Giuseppe Peraino con una nota inviata al comandante provinciale dei vigili del fuoco e al Prefetto di Trapani.
“La postazione che l’amministrazione comunale ha messo a disposizione dei vigili del fuoco – spiega il sindaco- è baricentrica rispetto al nostro territorio permettendo, dunque, in caso di incendi un tempestivo intervento di uomini e mezzi sia sul versante di Castelluzzo- Biro sia sul versante della Riserva dello Zingaro. Il presidio temporaneo costituisce un supporto al lavoro delle squadre della Forestale e all’attività dei volontari dell’associazione di protezione civile “S.O.S. Valderice” che, già da alcune settimane, grazie ad una convenzione con il Comune, effettuano servizio di vigilanza e prevenzione degli incendi nelle giornate di allerta rossa, come quella di oggi. La presenza dei vigili del fuoco nel nostro territorio - aggiunge il sindaco Peraino- è fondamentale più che mai in questo momento in cui le temperature raggiungono picchi di 40° e soffiano forti venti sciroccali permettendo un intervento più tempestivo e, quindi più efficace. Ringrazio, pertanto, il comandante dei vigili del fuoco, ingegnere Salvatore Tafaro, per aver accolto la mia richiesta e auspico che questo servizio così fondamentale possa essere prorogato almeno fino al 31 agosto”.
INCENDI E CACCIA. In queste ore le segreterie nazionali e regionali di otto Associazioni ambientaliste ed animaliste - ITALIA NOSTRA, GRE, LAC, LAV, LEGAMBIENTE, LIPU-BirdLife Italia, MAN e WWF Italia – hanno inviato al Presidente della Regione Nello Musumeci ed agli Assessori all’Ambiente ed all’Agricoltura, Salvatore Cordaro e Antonino Scilla, formali istanze per l'immediata sospensione del Decreto n. 37/Gab del 26/07/2021 sul “Calendario Venatorio 2021-2022”, in particolare per quanto riguarda l'imminente “preapertura” della caccia nei giorni 1, 4, 5, 11 e 12 settembre e l’apertura generale della stagione venatoria dal 19 settembre al 31 gennaio 2022.
In una Sicilia martoriata dagli incendi che ancora in questi giorni stanno devastando ulteriormente boschi, parchi e riserve ed estesissime aree rurali di particolare interesse per la fauna selvatica, con un caldo torrido ed una siccità impietosa che stanno decimando gli animali selvatici sopravvissuti, questo Calendario venatorio rappresenta una incredibile e sciagurata dichiarazione di guerra contro la fauna scampata dal fuoco.
Per ITALIA NOSTRA, GRE, LAC, LAV, LEGAMBIENTE, LIPU-BirdLife Italia, MAN e WWF Italia è schizofrenico l’atteggiamento della Regione: da una parte Musumeci firma lo “stato di crisi e di emergenza a causa degli incendi dell'eccezionale situazione meteoclimatica”, dall’altra si emana il decreto che - addirittura - anticipa al 1° settembre l’apertura della stagione di caccia, contro il parere scientifico dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), autorevole organo scientifico cui è attribuita la valutazione tecnica della sostenibilità delle modalità e dei tempi del prelievo venatorio su tutto il territorio nazionale.
“La vastità degli incendi che hanno colpito moltissime aree della Sicilia – si legge nel documento inviato al Presidente Musumeci - ha provocato e sta tuttora provocando notevolissimi danni, sia diretti che indiretti, alla fauna e agli habitat naturali, con un numero imprecisabile di animali deceduti e numerosi siti distrutti dal fuoco. Un quadro a dir poco critico, che purtroppo si prolungherà nel tempo e che potrebbe tuttavia ulteriormente aggravarsi, per la fauna selvatica, con l’avvio della stagione venatoria. Il blocco dell’apertura della caccia appare dunque un provvedimento doveroso, ragionevole e responsabile”.
Giustamente la Giunta regionale ha deliberato di intervenire “per fronteggiare le più urgenti necessità fra cui i contributi alle aziende per acquisizione di foraggi per gli animali, per ripristino recinzioni pascoli e adduzioni idriche; contributi per gli animali andati perduti” invocando “lo stato di crisi e di emergenza, per la durata di mesi 6, a causa dei gravi danni provocati dagli incendi” ma – incredibilmente! - ha comunque deciso di aumentare i periodi di caccia anticipando di ben un mese la data di apertura della stagione venatoria - ottobre - che ISPRA aveva consigliato. Una scelta gravissima ed irresponsabile in aperto contrasto con le Direttive UE e con i principi scientifici per la conservazione della fauna, che ora rischia di essere decimata dalle doppiette con conseguenze irreversibili.
INCENDI E POLEMICHE. «Ci chiediamo con quale faccia il ministro Patuanelli venga in Sicilia. A discutere di cosa, dopo avere massacrato il comparto agricolo siciliano sottraendo risorse, penalizzando il presente e compromettendo il futuro dei tanti giovani che vedevano nella coltivazione della terra una nuova speranza di occupazione». Lo affermano Alessandro Aricò e Sergio Tancredi, rispettivamente capigruppo all’Ars di DiventeràBellissima e Attiva Sicilia, aggiungendo: «Della sua solidarietà per gli incendi che stanno devastando la Sicilia non sappiamo cosa farcene, visto che è responsabile in prima persona dell'abbandono di quelle terre che incoltivate e prive di presidi sono facile preda del fuoco e dei criminali che lo propagano. Patuanelli i voti vada a cercarseli altrove, chieda scusa alla Sicilia e passi ai fatti perché delle sue promesse e delle sue assicurazioni non sappiamo cosa farcene, considerando anche che l’accordo siglato sulla Pac 2023-2027 ha comportato una riduzione dei fondi per l’Italia per oltre 6 miliardi di euro, come da lui stesso ammesso».