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15/08/2021 06:00:00

Sicilia, il disastro dei roghi: "Responsabilità gravissime" 

Continua la lotta agli incendi in Sicilia e continua la conta dei danni. Continuano anche le polemiche. 

Oltre la Sicilia, è la Sardegna la Regione più colpita.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha visitato la base dell'Aeronautica militare di Alghero. Successivamente, a bordo di un elicottero, ha sorvolato le zone dell'Oristanese colpite dai gravissimi incendi di fine luglio.

"Vedere direttamente la devastazione provocata dagli incendi - ha detto il presidente - fa comprendere l'immensa portata dei danni provocati alla vita dei comuni colpiti e al loro territorio e del pregiudizio arrecato al futuro dei giovani. Chi se ne è reso colpevole ha sulla coscienza una gravissima responsabilità".

 

Lo sconcerto di Mattarella in volo sulle zone colpite dai roghi from Tp24 on Vimeo.

 FERMARE LA CACCIA. Fermare l’avvio della caccia in Sicilia, previsto già dal primo settembre, perché appare del tutto inaccettabile alla luce dell’emergenza ambientale determinata dagli incendi, nonché incoerente ed irragionevole rispetto alla dichiarazione dello stato di crisi ed emergenza deciso dalla Giunta regionale". Lo chiedono quattro parlamentari regionali, con prima firmataria Valentina Palmeri dei Verdi, al presidente della Regione Nello Musumeci e agli assessori al Territorio e Ambiente e all'Agricoltura, Toto Cordaro e Toni Scilla. I quattro parlamentari - oltre a Palmeri, anche Claudio Fava de I cento passi e poi Giampiero Trizzino e Salvatore Siragusa del M5S - hanno presentato una interpellanza, nella quale ricordano che il calendario venatorio è stato approvato a fine luglio, appena dieci giorni prima che la Giunta regionale decidesse di applicare per la prima volta le norme eccezionali della legge regionale 13/2020 sullo stato di emergenza.

"Già a giugno - si legge nell’atto ispettivo - l’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) nel dare un parere fortemente critico sulla bozza di calendario venatorio predisposta dall’Assessorato all’agricoltura, ne aveva rilevato la non coerenza e non condivisibilità, sottolineando le modalità e tempi della caccia sarebbero incompatibili con la situazione ambientale, climatica ed ecologica. Lo stesso Ispra ha quindi ribadito l’invito ad adottare liimitazioni all’attività venatoria a causa della siccità e degli incendi che hanno colpito il Paese". Stesse limitazioni per le quali, ricordano i quattro deputati, le associazioni ambientaliste hanno inviato al Governo Musumeci una formale diffida nei giorni scorsi. Le associazioni hanno infatti chiesto di sospendere del tutto l’attività venatoria 2021-2022 o almeno di prevedere una sua interdizione per una superficie del territorio agro-silvo-pastorale, oggi destinata alla libera caccia, pari alle superfici naturali e seminaturali perse, oltre che a tutte le aree limitrofe a quelle incendiate, dove hanno trovato e troveranno rifugio gli animali scampati agli incendi.

Palmeri, Fava, Trizzino e Siragusa chiedono quindi al Governo di sospendere con urgenza il provvedimento e, contestualmente, di istituire un “tavolo tecnico di monitoraggio e verifica” dell’esercizio della caccia con lo stato ecologico ed ambientale, coinvolgendo le associazioni di protezione, i dipartimenti regionali dell’ambiente, della protezione civile e dell’agricoltura, nonché rappresentanti del mondo scientifico/universitario.

ERICE.  A venti giorni dal gravissimo incendio dello scorso 25 luglio che, alimentato da un forte vento di scirocco, ha sfigurato la montagna di Erice, la sindaca di Erice Daniela Toscano ha voluto indirizzare un pensiero ed un invito ai cittadini, affinché non si abbassi la soglia dell'attenzione.

«Le drammatiche immagini di quel giorno resteranno per sempre impresse nelle nostre menti e lo sfregio che è stato imposto è una ferita ambientale difficile da rimarginare. Tutte le forze in campo, inclusi moltissimi volontari, quella notte si sono adoperate in condizioni proibitive e senza sosta, e continuano a farlo ancora adesso nelle azioni di prevenzione, e per questo li ringrazio. Ma non possiamo ancora abbassare la guardia. Il rischio incendi, soprattutto con le alte temperature di questi giorni, è sempre alto e tutti noi siamo chiamati a fare la nostra parte. Il Comune di Erice garantirà i controlli che un piccolo ente può attuare mediante la Polizia Municipale e i volontari della Protezione Civile, e stimolerà chi di competenza a fare tutto il possibile affinché venga tutelata la nostra montagna: tutti dobbiamo fare la nostra parte ed anche di più. A voi cittadini chiedo prevenzione, attenzione, senso civico e rapidità nella segnalazione degli incendi. Tutti noi dobbiamo essere delle sentinelle nel territorio, nel nostro territorio. Chiunque avvisti un incendio o noti comportamenti sospetti, allerti subito Vigili del Fuoco e Forze dell'Ordine. È proprio in questi momenti che dobbiamo dimostrarci di essere fieri di essere ericini, ed altrettanto fieri di abitare un territorio che dobbiamo curare e preservare. Ricordiamoci che in questa lotta, seppur essa sia difficile, le forze giuste, cioè quelle dei cittadini onesti e corretti, sono superiori a quelle di pochi criminali senza dignità che meriterebbero pene esemplari. Che questo disastro ambientale possa dunque aprire una nuova fase di presa di coscienza collettiva e di indignazione da parte di tutti gli ericini che amano Erice e la propria meravigliosa montagna».

STRAORDINARI. «Ancora una volta c’è chi soffia sul fuoco, con un atteggiamento che non tende a favorire non i lavoratori ma è solo strumentale alla strategia degli incendiari».
L’assessore all’Ambiente Toto Cordaro risponde così alle accuse rivolte al Corpo forestale della Regione da parte del sindacato Sadirs, in riferimento al mancato pagamento di straordinari e indennità relativi al 2020.

«Niente di più falso – riprende l’esponente del governo Musumeci – perché si è già provveduto a liquidare al personale forestale quasi due milioni di euro per le attività straordinarie prestate nello scorso anno, oltre al rimborso di tutte le indennità di missione».

«Per quanto riguarda il 2021, invece – prosegue Cordaro - nel bilancio sono stati stanziati 684mila euro per lo straordinario del personale antincendio e il dirigente generale del Corpo forestale, Giovanni Salerno, ha già provveduto a richiedere all’Aran, anche per quest’anno, altri novecentomila euro. Non solo, tutti gli ispettorati ripartimentali delle foreste delle nove province sono stati autorizzati a utilizzare una quota fino al 70 per cento del monte ore straordinario per attività di prevenzione e repressione antincendio e per tutte le attività connesse o di supporto alla campagna antincendio in corso».