Sulla sanità marsalese si è consumata, nei giorni scorsi, l'ennesima puntata di una farsa indecorosa, giocata sulla pelle dei cittadini. Una battaglia che è politica - ma qui inteso nel senso peggiore del termine - e che poco ha a che vedere con la reale difesa dei diritti delle persone ad una sanità efficente.
Oggi viviamo in tempi in cui la verità non esiste più, ogni politico la costruisce a modo suo. E siccome siamo sempre bombardati da informazioni più diverse, su tutti i fronti (l'emergenza coronavirus ha messo poi il carico da undici...) tendiamo a dimenticare, a dare giudizi superficiali, a non ragionare, a fare il tifo.
Ancora una volta, pertanto, metto insieme una serie di fatti.
A fine estate 2020 il centrodestra annuncia la candidatura a Marsala di Massimo Grillo. Musumeci e Razza sostengono fortemente questa candidatura, risultata poi vincente. In campagna elettorale, tra l'annuncio di accordi con il Qatar (si, abbiamo visto anche questo ...) e le solite promesse, Massimo Grillo fa un impegno, davanti ad una comunità devastata dal fatto che il proprio ospedale, il "Paolo Borsellino", durante la pandemia di Marzo 2020 era stato chiuso per tre mesi e destinato al Covid, lasciando una città senza servizi essenziali. "Marsala ha già dato - dice Grillo - l'ospedale Borsellino non chiuderà più". E in effetti dalla Regione hanno l'idea, astrusa, di utilizzare come Covid hospital l'ospedale di Mazara. Massimo Grillo, da candidato, aveva partecipato anche ad una riunione in cui l'assessore Razza annunciava la conversione in Covid hospital del vecchio ospedale di Marsala, il San Biagio. Nel silenzio imbarazzato, il progetto naufragherà. E dopo le elezioni, ad Ottobre, passati pochi giorni, si scopre l'altro inganno: era tutta una promessa elettorale, l'ospedale di Marsala, infatti, chiude di nuovo e viene destinato al Covid.
A Dicembre, però, accade un miracolo. Razza è di nuovo a Marsala, e con il compiacente commissario dell'Asp di Trapani, Paolo Zappalà (il suo predecessore è stato arrestato per tangenti), si annunciano i lavori per un faraonico "padiglione Covid" che costa 12 milioni di euro, sorgerà accanto l'ospedale, e sarà pronto entro Maggio. Tp24 scopre che: i lavori non sono mai iniziati (inizeranno solo in primavera), non ci sono i soldi, e ovviamente, a Maggio, cucuzze che il padiglione è pronto. Sarà pronto tra un anno almeno, e sarà solo un pronto soccorso allargato, nulla di più.
A Maggio Grillo annuncia: a Giugno l'ospedale di Marsala verrà riaperto.
A Giugno Grillo annuncia: a Luglio l'ospedale di Marsala verrà riaperto.
E' Agosto, l'ospedale di Marsala è ancora largamente utilizzato per il Covid.
Nel frattempo i marsalesi, se hanno la sventura di avere bisogno del pronto soccorso - una delle pochissime cose che funziona, almeno sulla carta - assistono a scene incredibili: pochissimi medici, attese infinite. Molti marsalesi che dovevano essere operati o dovevano fare esami in quest'anno, si sono dovuti rivolgere altrove, hanno scelto un privato, sono partiti per un viaggio della speranza, o, peggio ancora, hanno deciso di non curarsi.
Questo accade, sotto i nostri occhi. Questo raccontiamo da un anno.
Solo che qualche giorno fa il Sindaco Grillo improvvisamente sembra svegliarsi, e fa un blitz al Pronto Soccorso. Si accorge che le cose non vanno. Benvenuto nel mondo reale, è la prima cosa che penso. Il Sindaco parte con un attacco all'Asp e al commissario Zappalà, che gli risponde piccato, e allora Grillo fa come nei giochi da bambino, chiama in causa "mio cugino il grande", che in questo caso è Razza (sotto inchiesta per i dati falsi sul Covid, ma richiamato da Musumeci a gestire l'emergenza Covid, ricordiamo anche di questo ...). Ora non sappiamo Razza cosa farà. Ma quello che è importante capire è che a nessuno dei politici interessano le sorti dei marsalesi. E' la solita guerra di potere, che individua il vaso più fragile e lo fa a pezzi. Questo vaso era l'ex Sindaco di Marsala Alberto Di Girolamo, fino a poco tempo fa. Adesso che non è più Sindaco da un anno e non si possono dare più le colpe a lui di tutto (oddio, Grillo, se potesse, darebbe all'ex Sindaco pure la responsabilità dei roghi in Sicilia, degli sbarchi di migranti e della vendita di Lukaku ...), si cerca un altro agnello. Che è stato individuato nel commissario dell'Asp, Zappalà, perchè è il meno politico tra tutti gli attori in campo, viene da fuori, ha avuto il suo momento di gloria, ma ora basta.
E' sempre la stessa tecnica: trovare alibi, prendere tempo, tirare a campare.
Mi chiedo quanti si rendano conto di quello che accade, dell'evidenza dei fatti. Ovviamente i nostri politici diranno che non è così, ognuno ha una sua versione dei fatti, ognuno ha il suo ego che lo ritiene alfiere del bene assoluto. Ma noi raccontiamo la verità, nella speranza che, chi può, si faccia un'esame di coscienza, in nome di un sano realismo.
Giacomo Di Girolamo