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23/08/2021 06:00:00

 Covid in Sicilia. Mascherine anche all’aperto in alcuni comuni. Tornano le zone arancioni

Mascherine anche all’aperto, divieto di assembramento, e spinta sui vaccini per 55 comuni siciliani che hanno un’incidenza alta dei contagi e una percentuale bassa di vaccinati.

Sono le principali misure anti-Covid inserite nell’ultima ordinanza del presidente della Regione. In provincia di Trapani sono interessata:Campobello di Mazara, Castellammare del Golfo, Castelvetrano, Custonaci, Pantelleria. Intanto tornano le zone arancioni, ma localizzate nei comuni meno virtuosi sul fronte della campagna vaccinale,ì.

I dati siciliani


Sono 1350 i nuovi casi di Coronavirus registrati in Sicilia nelle ultime 24 ore, su 11.215 tamponi processati (molti meno rispetto ai 20.812 di sabato). Il tasso di positività aumenta al 12% (sabato era 8,4%). I decessi sono 6, così il bilancio sale a 6219 vittime totali dall'inizio della pandemia.
L'Isola anche oggi si conferma prima per numero di contagi. E' quanto emerge dal bollettino odierno diffuso dal ministero della Salute.
Tornano ad aumentare i ricoveri: sono 704 le ospedalizzazioni, 37 in più rispetto a ieri, e 84 i pazienti in terapia intensiva, di cui 6 nuovi ingressi.
Gli attuali positivi sono 23.460, con un incremento di 831 positivi. I guariti sono 513, portando a 234.873 il totale.
A livello provinciale, Catania oggi registra il maggior numero di casi con 297; seguita da Palermo con 274. Ancora, Messina 170, Ragusa 161, Siracusa 127, Trapani 103, Agrigento e Caltanissetta - rispettivamente - 86, Enna 46.
Sale ancora in Sicilia il tasso di occupazione dei posti letto per Covid nei reparti in area medica, che si attesta al 19% mentre resta al 9% il dato sulle intensive. E' quanto emerge dalla nuova rilevazione Agenas aggiornata sui dati di domenica.

 

 

 

 

Ordinanza Musumeci per spingere sui vaccini

Sono 55 in Sicilia i Comuni con una bassa percentuale di vaccinati, inferiore al 60 per cento del totale della popolazione vaccinale. E, come se non bastasse, hanno una incidenza di contagi nei sette giorni (13-19 agosto) superiore a 150 casi per 100 mila abitanti.
Per questi centri si è resa necessaria e urgente l'emanazione di una ordinanza del presidente della Regione Siciliana che prevede un tavolo permanente tra Asp e sindaci per raggiungere i target di immunizzati, l’utilizzo di mascherine all’aperto nei contesti di presenza di molti cittadini (quali ad esempio le strade) e che ribadisce il divieto di assembramento in pubblico e le misure di contenimento per gli eventi privati (tampone nelle 48h antecedenti). Per i Comuni di Barrafranca e Niscemi, inoltre, su proposta delle Asp competenti, è stata disposta la più gravosa misura della “zona arancione” (secondo quanto previsto dalle disposizioni nazionali) alla luce del numero preoccupante dei contagi.

«Avevo annunciato un provvedimento regionale che cercasse di mantenere il giusto equilibrio tra gli obiettivi di tutela della salute pubblica e il diritto delle attività economiche a operare in sicurezza. Con questa ordinanza mettiamo in campo uno strumento in più con uomini e mezzi a disposizione di un numero importante di Comuni, coinvolgendo i sindaci anche nel loro ruolo di autorità sanitarie locali», dichiara il governatore Nello Musumeci.
«Si tratta - aggiunge il presidente della Regione - di misure sofferte ma ragionate, che affidano ancora una volta alla indispensabile collaborazione dei livelli istituzionali territoriali e degli operatori sanitari il compito di proteggere la nostra popolazione. Abbiamo avuto in queste giornate i necessari colloqui tecnici con le diverse autorità che operano nel contenimento dell’epidemia e sono convinto che non desti alcuna sorpresa una decisione regionale che si pone nel solco dell’atteggiamento tenuto dal governo siciliano in tutti questi mesi».

«La stagione turistica in Sicilia - prosegue Musumeci - ha registrato numeri record ed è abbastanza naturale che si registri anche per questa promiscuità l’aumento di casi, come abbiamo costantemente potuto osservare in questi giorni, assieme ad un certo calo di tensione che è stato palpabile in molte zone dell’Isola. Tuttavia, immagino che nessun siciliano voglia correre il rischio di ulteriori appesantimenti o, peggio, di un nuovo lockdown: la nostra economia non lo vuole e non se lo può permettere. Il mio appello, dunque, è sempre lo stesso: vaccinarsi è un dovere civico, per questo siamo accanto ai Comuni e a tutte le nostre comunità. Questo modello, che inizia con i 55 Comuni, potrà essere adottato anche in altri casi. Oltre tre milioni di siciliani hanno fatto il vaccino. Ma non basta. Quanto sarebbe ingiusto far pagare a tutti il duro prezzo di chi non vuole vaccinarsi! Per noi - conclude il governatore - non è solo una priorità sanitaria, perché - come dice il presidente di Confindustria - tutelare la salute significa tutelare il lavoro».

«Le misure previste dall’ordinanza del presidente della Regione - dichiara l’assessore regionale della Salute, Ruggero Razza - sono una grande opportunità per i Comuni individuati perché consentiranno, nel rapporto di leale collaborazione con i sindaci, di moltiplicare gli sforzi per la vaccinazione. È un modello che può essere rafforzato anche in altri centri con una minore percentuale di contagio, ma con un numero di cittadini immuni non ancora adeguato ai target nazionali».

Questi i Comuni interessati dal provvedimento, raggruppati per territorio:
nell'Agrigentino: Licata, Porto Empedocle, Racalmuto, Ravanusa;
nel Nisseno: Butera, Gela, Mazzarino, Niscemi (zona arancione), Riesi;
nel Catanese: Aci Castello, Castel di Iudica, Fiumefreddo di Sicilia, Grammichele, Gravina di Catania, Mascalucia, Mazzarrone, Motta Sant'Anastasia, Palagonia, Ramacca, San Cono, San Michele di Ganzaria, San Pietro Clarenza, Valverde, Viagrande;
nell'Ennese: Barrafranca (zona arancione), Piazza Armerina, Pietraperzia;
nel Messinese: Pace del Mela, Rodì Milici, San Filippo del Mela, Santa Lucia del Mela, Villafranca Tirrena;
nel Palermitano: Capaci, Cinisi, Terrasini;
nel Ragusano: Acate, Chiaramonte Gulfi, Comiso, Ispica, Vittoria;
nel Siracusano: Augusta, Avola, Carlentini, Francofonte, Lentini, Noto, Pachino, Priolo Gargallo, Rosolini, Solarino;
nel Trapanese: Campobello di Mazara, Castellammare del Golfo, Castelvetrano, Custonaci, Pantelleria.

Le misure
Per i Comuni di Barrafranca, nell’Ennese, e di Niscemi, nel Nisseno, è stata istituita la “zona arancione” dal 24 agosto al 2 settembre (compreso). Si applicano le disposizioni previste dalla normativa nazionale.

Per tutti i 55 Comuni elencati nell’ordinanza, dal 24 agosto al 6 settembre (compreso), è prevista l’applicazione delle seguenti misure: uso obbligatorio delle mascherine in tutti i luoghi al chiuso e in quelli all’aperto ove sono presenti più soggetti (ad esempio, strade e piazze), ad eccezione dei bambini di età inferiore ai 12 anni, di chi è affetto da patologie che ne rendono incompatibile l’utilizzo e di chi svolge attività sportiva all’aperto; è inoltre previsto il divieto di assembramento nelle aree pubbliche; infine, per i banchetti e gli eventi privati restano ferme le disposizioni vigenti, con l’obbligo per gli operatori e per i partecipanti di avere effettuato il tampone nelle 48 ore antecedenti.

Nei Comuni interessati dalle misure, l’Asp competente per territorio promuove, con i sindaci, il Distretto sanitario e la rappresentanza dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, un tavolo tecnico per raggiungere, nel territorio comunale, il target del 70 per cento di vaccinati in prima dose. L’Asp potrà compiere tutti gli atti necessari a reperire personale amministrativo e medico necessario per attivare la vaccinazione decentrata e a domicilio.

L’Asp, infine, monitorerà l’efficacia delle misure adottate. Alla scadenza, in caso di mancata progressione del target previsto di vaccinati almeno in prima dose e in presenza di una incidenza dei contagi superiore a 250 casi per centomila abitanti, potranno essere disposte ulteriori misure di contenimento.

 

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Il virus in Italia
Sono 5.923 i positivi ai test Covid individuati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 7.470.
Sono 23 invece le vittime in un giorno, in calo rispetto alle 45 di sabato.
Sono 175.539 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia. Sabato erano stati 255.218. Il tasso di positività è del 3,3%, rispetto al 2,9% di ieri.
Sono 472 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per il Covid in Italia, 6 in più rispetto a sabato nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri, secondo i dati del ministero della Salute, sono 33. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 3.767, rispetto a ieri sono 34 in più.