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29/08/2021 06:00:00

Trenta anni fa la mafia uccideva Libero Grassi

Fu ucciso a colpi di pistola dalla mafia il 29 agosto del 1991 l’imprenditore palermitano Libero Grassi, che aveva deciso di non cedere alle estorsioni della mafia, di non piegarsi al pizzo per continuare nella sua attività a Palermo, dove dava lavoro a 120 dipendenti nel settore tessile.

E questo suo impegno civile di cittadino e uomo libero lo aveva pure annunciato, come un manifesto morale e politico, con spirito orgoglioso, fermo e coraggio, in una lettera al Giornale di Sicilia, nella quale aveva pure scritto che non avrebbe mai pagato il pizzo ai parassiti che si ingrassavano del lavoro e dei sacrifici altrui.

«Volevo avvertire il nostro ignoto estortore di risparmiare le telefonate dal tono minaccioso e le spese per l’acquisto di micce, bombe e proiettili, in quanto non siamo disponibili a dare contributi e ci siamo messi sotto la protezione della polizia. Ho costruito questa fabbrica con le mie mani, lavoro da una vita e non intendo chiudere. Se paghiamo i 50 milioni, torneranno poi alla carica chiedendoci altri soldi, una retta mensile, saremo destinati a chiudere bottega in poco tempo. Per questo abbiamo detto no al “Geometra Anzalone ” e diremo no a tutti quelli come lui».

***

 In occasione del XXX anniversario della morte di Libero Grassi, Addiopizzo e la famiglia dell’imprenditore assassinato da Cosa Nostra promuovono una giornata di iniziative in ricordo suo e della moglie Pina Maisano.

Quando si rievoca la storia di Libero Grassi in molti ancora oggi tendono a dare una rappresentazione fuorviante di quanto accadde il 29 agosto 1991. Tanti ritengono che fu ucciso perché si ribellò alle estorsioni e non considerano, in realtà, che l’uccisione fu provocata dalla solitudine e dall’isolamento a cui fu relegato dai suoi colleghi imprenditori, dai cittadini e dalle istituzioni.

 

A trent’anni dall’assassinio, Libero Grassi avrebbe al fianco centinaia di commercianti e imprenditori che nel frattempo si sono finalmente liberati da ogni forma di taglieggiamento. Tuttavia il fenomeno resta presente e diffuso soprattutto in aree investite da povertà e degrado. Per tale ragione la giornata del 29 agosto continua a essere un momento per interrogarsi su cosa sia rimasto dell’esempio di Libero Grassi, sul valore delle scelte di chi trova il coraggio di denunciare, sulle difficoltà che ancora si incontrano lungo tale percorso e su come cambiano le dinamiche criminali attraverso cui si perpetra il racket delle estorsioni.

La giornata sarà anche l’occasione per praticare il consumo critico a sostegno dei titolari della pizzeria La Braciera di Palermo, i cui titolari, Antonio, Marcello e Roberto Cottone, hanno denunciato con l’ausilio di Addiopizzo numerosi anni di soprusi e vessazioni subiti. Con la recente sentenza di uno dei diversi tronconi processuali si è definitivamente chiusa una stagione di sofferenze, diventata nel frattempo di liberazione e rilancio.

Nel corso della mattinata, oltre alla testimonianza di chi ha denunciato, si svolgerà un momento di dibattito condotto da Lirio Abbate, Vice Direttore de L’Espresso, dove interverranno il prefetto di Palermo, Giuseppe Forlani, il procuratore aggiunto della Repubblica di Palermo, Salvatore De Luca e Commissario nazionale antiracket e antiusura, Giovanna Stefania Cagliostro.

 

Inoltre, nella stessa giornata si svolgerà la VI edizione di “Vela per l’inclusione sociale”. Le bambine e i bambini del quartiere Kalsa e gli educatori di Addiopizzo, dei centri aggregativi del Laboratorio Zen Insieme e dell’Associazione “San Giovanni Apostolo – Cep”, saliranno a bordo delle imbarcazioni dei soci della Lega Navale Italiana, tra cui Azimut, la barca a vela a due alberi di oltre 12 metri, sequestrata dalla Guardia di Finanza in seguito a una operazione di lotta all’immigrazione clandestina.
L’iniziativa, finalizzata a favorire l’inclusione sociale, si inserisce nell’ambito delle attività di educativa territoriale svolte da Addiopizzo nel quartiere Kalsa. La traversata in barca giungerà al Parco Libero (presso Acqua dei Corsari) su cui da tempo è impegnata l’omonima Associazione presieduta da Alice Grassi, nata per contribuire alla rigenerazione urbana della Costa Sud di Palermo e, in particolare, dell’area intitolata dal Comune a Libero Grassi.

In serata, alle 21,00, presso l’arena Alla Cala di Palermo, la proiezione del docufilm “Io sono Libero”, grazie alla collaborazione di Terzo Millennio Progetti Artistici di Andrea Peria. Il racconto degli ultimi otto mesi della vita dell’imprenditore siciliano Libero Grassi, dal giorno della pubblicazione della lettera al “Caro estorsore”, in cui dichiara pubblicamente di non volere sottostare al pizzo, il suo omicidio e la nascita di Addiopizzo.

 DE LUCA. «Ancora oggi, purtroppo, un consistente numero di commercianti e imprenditori continua ad essere assoggettato a Cosa nostra», dice intervistato da Repubblica Salvatore De Luca, il procuratore aggiunto che coordina la Sezione Palermo della direzione distrettuale antimafia. Trent’anni dopo l’omicidio di Libero Grassi, il racket delle estorsioni resta una drammatica realtà. «Anche se tante cose sono enormemente cambiate – dice il magistrato – grazie anche all’eroico sacrificio di Libero Grassi, che si rifiutò di pagare il pizzo: oggi lo Stato è vicino agli operatori economici e particolarmente attento. Inoltre, vi sono delle crepe vistose nel muro di omertà, Cosa nostra si preoccupa».

MUSUMECI. «Libero Grassi era un temerario della legalità, un tranquillo rivoluzionario, un uomo onesto fino alla intransigenza. Il suo, come quello di tanti siciliani coraggiosi che hanno contrastato le mafie, è stato un omicidio annunciato, plateale, la punizione riservata a chi si ribella e sfida. La lotta al racket del “pizzo”, odioso ricatto degli estortori che cessa soltanto con la denuncia o con il fallimento delle aziende, in Sicilia è cominciata proprio con lui, con quella pubblica lettera di sfida ai suoi taglieggiatori. Il suo esempio, ancora oggi, è modello per chi reagisce e si ribella, ma anche monito per chi subisce e si rende complice con il silenzio, per chi non collabora con le forze dell’ordine». Lo afferma il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, ricordando Libero Grassi a trent’anni dall’assassinio dell’imprenditore palermitano.

 

PROGRAMMA 29 agosto 2021

ore 7.45
via Vittorio Alfieri, Palermo
Un fiore di vinca in ricordo di Libero Grassi a trent’anni dall’omicidio

ore 10.30
La Braciera – Villa Lampedusa, Palermo
Dibattito e colazione di consumo critico–“Pago chi non paga” presso La Braciera
Nel corso della mattinata, oltre alla testimonianza di chi ha denunciato, si svolgerà un momento di dibattito condotto da Lirio Abbate,Vice Direttore de L’Espresso. Interverranno il prefetto di Palermo, Giuseppe Forlani, il procuratore aggiunto della Repubblica di Palermo, Salvatore De Luca e il Commissario nazionale antiracket e antiusura, Giovanna Stefania Cagliostro.



ore 16.30
Porto della Cala, Palermo Polo Lega Navale Italiana per le attività sociali “Oltre le barriere”
VI edizione -Vela per l’inclusione sociale
Veleggiata in barche d’altura con i bambini del quartiere Kalsa e gli educatori di Addiopizzo, dei centri aggregativi del Laboratorio Zen Insieme e dell’Associazione San Giovanni Apostolo – Cep, la Lega Navale Italiana e Alfredo Chiodi, nipote di Libero Grassi.

ore 21.00
Arena alla Cala, Palermo
Proiezione Docufilm Io sono Libero – sarà presente uno degli interpreti, Alessio Vassallo
Regia di Francesco Miccichè e Giovanni Filippetto, con Alessio Vassallo, Adriano Chiaramida, Stella Egitto e Alessandra Costanzo
Produttore: Ginnandrea Pecorelli
Evento gratuito su prenotazione. I posti per la proiezione saranno limitati e sarà necessario presentare green pass o tampone. Per ulteriori informazioni e per prenotarsi visita: www.terzomillennio.info

Le iniziative si svolgeranno nel rispetto delle normative anti covid.