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30/08/2021 09:00:00

Salemi, grande partecipazione alle tre giornate di trekking archeologico

 Godersi la natura, il paesaggio, le colline, scoprire la flora di un territorio, rilassarsi, camminare, respirare aria pulita, zaino in spalla con tranquillità e serenità nel bel mezzo del verde.


Tutto questo si può sintetizzare con la parola inglese: trekking.
Ma se a tutto ciò aggiungiamo l’amore per la conoscenza, la cultura e la storia delle nostre origini e del nostro territorio, il trekking diventa archeologico.
La natura che incontra la storia, spesso di varie epoche e nello spazio di pochi chilometri quadrati; la possibilità di ricavare preziose informazioni, lungo percorsi tracciati da esperte che fanno anche da Cicerone; itinerari scanditi dal verde e dalle pietre della storia, mentre il canto di volateli diventa la colonna sonora di un paesaggio lussureggiante o il serpeggiare di un rettile o la fuga di una donnola spaventata in una landa di stoppie riarse rende “avventuroso” il viaggio.
Tutto questo viene “offerto” ai novelli emuli di Bruce Chatwin, avidi di rivivere e immaginare anche il suono e il "rumore" delle antiche civiltà.

Tutto questo, da un paio d’anni, e’ diventato realtà a Salemi, grazie alla caparbia volonta’ e alla passione di due giovani studiose, Barbara Palermo e Chiara Caradonna, entrambe laureate in Conservazione dei beni culturali.

Ma soprattutto grazie alla competenza di queste due archeologhe in possesso anche di un patentino di Guida Turistica.
Tutto all’insegna di un alto profilo professionale, e non il risultato di un orecchiante e improvvisato volontariato.
Due valide professioniste che nell’ideare gli itinerari si avvalgono di scienza e conoscenza per offrire il meglio ad una utenza sempre più in crescita e esigente.
Costituita da gente consapevole che certi percorsi organizzati da operatori specializzati conducono alla scoperta delle antiche civiltà, di musei, di siti archeologici altrimenti ignorati.

E ci sembra che l’obiettivo prefissato dal progetto ideato da Barbara Palermo sia stato raggiunto in pieno. Il numero dei partecipanti ha superato ogni rosea previsione.
I tre giorni di trekking archeologico alla ricerca dei “tesori” che la storia del passato tramanda al presente conservati negli “scrigni” di Monte Polizo, San Miceli e Mokarta, ancora oggetto di studi e ricerche sono stati un vero successo.

Patrocinata dall’amministrazione comunale di Salemi e con l’assenso della d.ssa Giglio, responsabile del Parco archeologico di Segesta l’iniziativa turistico culturale possiede tutti i requisiti per essere replicata negli anni a venire.

“Abbiamo deciso di rendere la aree di Monte Polizo, San Miceli e Mokarta protagoniste della nostra estate – ha chiarito il sindaco di Salemi, Domenico Venuti -Un modo per avvicinare i salemitani a un patrimonio che appartiene alla nostra comunità e per far conoscere questa storia anche a chi non vive a Salemi”.
E infatti i partecipanti all’evento sono stati per un buon 50% provenienti da diverse regioni italiane ( Lombardia, Veneto, Lazio ecc.)
Il primo percorso, denominato ‘Quando gli Elimi abitavano la Vetta…’ aveva come destinazione Monte Polizo, dove si ipotizza risiedessero gli antichi antenati degli odierni salemitani. Una camminata di ‘media’ difficoltà lungo i serpeggianti sentieri del monte che portano agli scavi archeologici, sempre in itinere, grazie ad Università straniere.

Poi e’ stata la volta dell’area archeologica di San Miceli. Il tema del percorso, in questo caso, era il ‘Tra storia e natura’. Una rilassante passeggiata di quattro chilometri con una difficoltà ‘medio-bassa’ nella zona di Terragialla, dove si trova il sito archeologico della Basilica paleo cristiana. Con un finale a base di un romantico tramonto innaffiato da uno stimolante apericena.

Ultimo, ma non per importanza, l’appuntamento a Mokarta con ‘Archeologia e stelle’: l’itinerario prevedeva un percorso di difficoltà ‘medio-bassa’ per la lunghezza di due chilometri circa fino ad arrivare per nell’area del villaggio Sikano e dell’adiacente necropoli con le tombe a “grotticella”. Anche in questo caso uno spuntino preparato dall'agriturismo “da Ciro” a Vita e al Kuddura con vini della Musita, dal tramonto fino alla dispiegamento del maestoso manto stellato.

Per l’assessore Vito Scalisi si e’ trattato “sicuramente di una esperienza da ripetere e ampliare anche con altri percorsi come la via dei mulini e le zone umide. Un plauso alle guide Barbara Palermo e Chiara Caradonna che con passione e professionalità hanno sviluppato il progetto dell’amministrazione.”


In effetti, i dubbi sulla riuscita dell’evento a causa del covid 19 c’erano tutti. Ma la risposta positiva da parte dei turisti, dei salemitani e cittadini dei paesi limitrofi, con la presenza di tantissimi bambini, ha stupito tutti, organizzatori e amministratori.
Che sia questa la formula vincente per intraprende il rilancio turistico di Salemi ormai sono in tanti a pensarlo.

Franco Ciro Lo Re