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03/09/2021 06:00:00

Con la pandemia aumentati i casi di femminicidio, il codice rosso non basta

Questa ondata di pandemia da Covid-19 è stata pagata da tutti ma ancor di più dalle donne. Si sono registrati maltrattamenti e violenze per un +30%, il 79% in più di chiamate ai centri antiviolenza e agli sportelli di ascolto. L’agenda 2030 dell’ONU punta alla parità di genere, con particolare attenzione alle discriminazioni e alle violenze sulla donna. Un obiettivo importante ma che è ben lontano, i numeri lo dimostrano, dal suo raggiungimento.

Il periodo di permanenza forzata a casa ha incrementato i casi di violenza, la famiglia per molte donne rappresenta il luogo fisico di maggiore pericolo, da moglie o compagna a vittima è un attimo.

Sarebbe necessario intervenire anche con un sistema di accoglienza, sempre protetto, che metta le donne nelle condizioni non solo di allontanarsi dall’aguzzino ma anche di rifarsi una vita, costruendo le basi di una prima autonomia economica se ancora non c’è.

Si fa i conti con le poche case rifugio, non in grado quindi di arginare il problema e in questo caso sono estremamente urgenti gli interventi della politica, con una maggiore presenza economica per le strutture e le associazioni, le cui presenze di specialiste, dall’assistenza psicologica a quella legale, sono esclusivamente legate ad un ruolo di volontariato.

In tutta Italia al momento operano circa 272 case rifugio a fronte di oltre 18 mila chiamate di emergenza ai centri antiviolenza, si ricordi che il numero da chiamare è il 1522.

Il mese di agosto è stato tragico, quattro le donne uccise, la regione in cui accadono maggiori femminicidi è la Lombardia, seguita poi dall’Emilia Romagna e dalla Sicilia. E proprio nell'isola è avvenuto uno degli ultimi femminicidi, che ha scioccato l'Italia, quello di Vanessa Zappalà, la 26enne uccisa ad Acitrezza dall'ex fidanzato Antonino Sciuto

E proprio in Sicilia è necessaria più attenzione, visto che i casi di violenza di genere sono in aumento. In provincia di Trapani, ad esempio, negli ultimi giorni sono diverse le denunce e gli arresti da parte di carabinieri e polizia contro fidanzati o mariti violenti (in un caso addirittura un uomo stava dando fuoco alla ex fidanzata), qui uno degli ultimi casi di violenza, avvenuto a Pantelleria, dove una donna è stata aggredita e minacciata dal marito.

Prima di arrivare all’omicidio ci sono dei campanelli di allarme molto gravi, dal pedinamento se si tratta di un ex, dalla violenza domestica a quella economica, dalle percosse e minacce. Molti di questi delitti ancora oggi non vengono denunciati, le donne hanno un certo timore misto a vergogna nel denunciare l’uomo con il quale hanno fatto dei figli o condiviso un pezzo di vita. Per questo il Ministero dell’Interno utilizza i “reati spia”, indicatori della violenza di genere: abusi sessuali, psicologici, economici. La politica italiana torna a condannare il femminicidio tutte le volte in cui accade un gesto estremo, ancora oggi però l’applicazione del codice rosso resta insufficiente.