Mancano dieci giorni al suono della campanella in Sicilia. La vigilia del ritorno a scuola, anche quest’anno, è caratterizzato da tante novità legate al Covid, e di conseguenza mille incertezze e polemiche.
Si torna in presenza, e la speranza per molti è che si possa fare a meno della didattica a distanza. Ci sono delle regole da rispettare, dettate dal decreto del Governo Draghi di agosto, e da alcune direttive inviate alle scuole siciliane dagli assessori all’Istruzione e alla Salute, Roberto Lagalla e Ruggero Razza. Dal green pass alle mascherine, ai vaccini, ecco una guida sul ritorno in classe.
Il calendario - si torna in classe il 16 settembre in Sicilia. Data di inizio che vale per tutte le scuole di ogni ordine e grado.
I giorni di didattica saranno 207, oppure 206 se la festa del Santo Patrono locale ricade durante l’anno scolastico. Le vacanze natalizie saranno dal 23 dicembre 2021 al 6 gennaio 2022; vacanze di Pasqua dal 14 al 19 aprile. Ogni scuola può stabilire la sospensione delle lezioni per un massimo di 3 giorni. Il 15 maggio, festa dell’Autonomia Siciliana, c’è scuola regolarmente, ma la giornata sarà dedicata allo studio dello Statuto e della storia siciliana. Scuole chiuse per la Festa di Ognissanti, lunedì primo novembre, e per la Festa della Liberazione, lunedì 25 aprile. Il primo maggio cade di domenica, e la festa della Repubblica, giovedì 2 giugno, sarà vacanza. Ultimo giorno di scuola il 10 giugno 2022, tranne che per le scuole dell’infanzia, che chiudono il 30 giugno.
Questo quando, ma è il come sarà il ritorno in classe a suscitare molte discussioni in questi giorni.
Green Pass - Tutto il personale scolastico, dai docenti, ai collaboratori, agli amministrativi, dovranno, obbligatoriamente possedere il certificato verde per entrare a scuola. Il green pass lo ottiene chi è vaccinato, chi è guarito dal Covid, e chi ha tampone negativo con validità 48 ore.
L’obbligo del green pass è valido, ovviamente, anche in Sicilia ed è stato stabilito con decreto del Presidente del Consiglio. Personale e professori dovranno essere a scuola un po’ prima dell’inizio delle lezioni, almeno nelle prime settimane, fino a quando non sarà pronta la piattaforma per il controllo automatico del green pass. Per ora è affidato ad una App e sarà manuale, operazione che richiederà un po’ di tempo e qualche iniziale difficoltà e che faranno i collaboratori scolastici. Non c’è l’obbligo del green pass per gli studenti di tutte le scuole di ogni ordine e grado.
Chi non rispetterà la disposizione non potrà accedere alle strutture scolastiche e verrà considerato in «assenza ingiustificata». Al quinto giorno il rapporto di lavoro verrà sospeso e il dipendente non percepirà più lo stipendio.
I prof non vaccinati - L’idea è quella di incentivare le vaccinazioni tra i docenti e il personale scolastico. Ma in Sicilia resta ancora un’ampia porzione di non vaccinati, circa 16 mila su 135 mila. In questo senso si attendono anche ulteriori decisioni d Roma. «Come prevede il ministro - ha detto Lagalla - sarà possibile accedere a scuola anche senza green pass ma presentando un tampone negativo rinnovato ogni 48 ore». La Regione proverà ad agevolare l’esecuzione dei tamponi prevedendone la gratuità, a differenza di quanto avviene oggi a livello nazionale.I prof che arriveranno a scuola con un tampone scaduto non potranno accedere in classe.
Mascherine e distanziamento - Anche quest’anno le indicazioni sono quelle di mantenere la distanza di almeno un metro tra gli studenti. Su questo punto si concentrano molte delle difficoltà degli istituti siciliani che non hanno spazi sufficienti per garantire il distanziamento, tant’è che si prevede lo sdoppiamento delle classi e la ricerca di nuovi locali, nonchè adibire ad aule locali come mense e laboratori. In casi di emergenza si andrà con i doppi turni, una soluzione che non piace alle famiglie. In Sicilia sono stati stanziati dei fondi per l’edilizia scolastica per affrontare l’emergenza covid.
Le mascherine sono obbligatorie dai sei anni in su. Ne sono esenti solo i bambini che frequentano le scuole dell’infanzia, o alcuni studenti con particolari disabilità. Per quelli con difficoltà di udito o sordità ci saranno le mascherine trasparenti. A fornire le mascherine sarà sempre la struttura commissariale per l’emergenza. Non è previsto l’uso delle mascherine per lo svolgimento dell’attività sportiva. Tra le indicazioni dell’ISS nel documento fatto girare dal Ministero dell’Istruzione c’è anche quello di garantire il frequente ricambio dell’aria in classe. Sempre per garantire il distanziamento si prevedono gli ingressi scaglionati.
In questi giorni si sta ipotizzando la possibilità di togliere la mascherina in classe se si è vaccinati. Ma è un’ipotesi che sta incontrando la contrarietà dell’associazione dei Presidi. “Nelle classi ci sarà sempre qualcuno di non vaccinato. E questo creerà una situazione di disagio, con il rischio di emarginazione da parte dei ragazzi che vorrebbero levare la mascherina". E' l'allarme lanciato dal presidente dell'Anp (l'Associazione Nazionale Presidi), Antonello Giannelli, dopo l'annuncio dei ministro Speranza e Bianchi della possibilità di abbassare le mascherine nelle classi in cui tutti gli studenti sono vaccinati.
Vaccinazioni e test a scuola - Gli assessori regionali all’istruzione e alla salute, Lagalla e Razza, stanno pensando di mandare i medici nelle scuole siciliane per incentivare la vaccinazione soprattutto tra i giovani. Dal 20 settembre al 5 novembre ci saranno sessioni di vaccinazioni ma aperte solo ai volontari che si prenotano attraverso le segreterie degli istituti scolastici. Nella direttiva dell’assessorato vengono previsti anche più controlli nelle scuole elementari e medie, per quelle fasce di studenti ancora non in età vaccinabile. Sono previsti infatti test salivari, periodicamente e a campione, in tutte le scuole. l test salivare impone la collaborazione della famiglia perché consiste in una spugnetta che va masticata dal bimbo al risveglio e, una volta impregnata di saliva, va consegnata dalla mamma alla scuola che, avendo preso accordi con le Asp, la invierà ai laboratori di analisi.
Casi Covid a scuola - Quando un bambino o un ragazzo ha i sintomi del Covid durante le lezioni e viene isolato in un’aula a parte, viene chiamato uno dei genitori per portarlo il prima possibile a casa e per attivare la procedura di controllo con la Asl. A occuparsi di questo sarà il «referente Covid» della scuola; il medico scolastico non è stato istituito. Per quanto riguarda la quarantena della classe, in caso di studente o docente positivo, chi è vaccinato può tornare dopo 7 giorni, gli altri dopo 10. Ma poiché sarà difficile distinguere tra vaccinati e no, è probabile che la quarantena resti per tutti a 10 giorni come misura di massima precauzione.