Pochi privilegiati ottengono circa 1,2 milioni di euro. I tanti altri, esclusi, neanche un soldo. E così monta la protesta della Rete siciliana festival nei confronti della Sicilia per quella che ritengono essere una disparità.
Quest'anno in Sicilia si sono potuti organizzare dei festival, grazie alle nuove norme anti-Covid legate al Green Pass, con il settore che ha tentato una timida ripresa.
Ma il sostegno della Regione è arrivato soltanto per tre cartelloni. Il Sicilia Jazz Festival del Brass Group a Palermo, il BellininFest a Catania e Eolie Music Fest (il ciclo sulle barche organizzato da Samuel dei Subsonica). I primi due cartelloni hanno messo insieme 1,2 milioni di euro stanziati con Fondi europei per lo sviluppo degli spettacoli dal vivo, mentre il terzo ha ottenuto 70 mila euro direttamente dalla Regione Siciliana, assessorato al turismo.
Tutti gli altri Festival hanno avuto difficoltà. Vista la ripresa post Covid ci si aspettava un sostegno diversamente distribuito. “A causa di una classe politica sconnessa dal tessuto socio economico dell'isola e un sistema che continua a penalizzare i giovani imprenditori e farli fuggire dalla loro terra, quei giovani che dovrebbero rappresentare il nuovo management culturale, si finisce per sprecare una montagna di denaro pubblico”, dicono in una nota FestiValle di Agrigento, Opera Festival di Milo, Mish Mash a Milazzo, Djoon Experience a Favignana, Mondo Sounds, Ypsigrock a Castelbuono, Beat Full a Palermo, Ricci Weekender a Catania, Alcart di Alcamo, Indiegeno Fest tra Patti e Tindari.