Adesso la consigliera comunale di Trapani Anna Garuccio chiede l'intervento della Procura per dipanare l'intrigata matassa dell'assistenza igienico-sanitaria agli alunni disabili.
Nonostante il Consiglio comunale che ieri sera si è riunito in seduta straordinaria, il sindaco Giacomo Tranchida rimane fermo nella sua posizione: il servizio non è di competenza del Comune. Il primo cittadino si aggrappa al parere del Cga che gli da tato ragione.
“Il parere reso dal Cga – dice, però, Garuccio - nel caso di specie non rientra nelle ipotesi di parere vincolante e che non sia vincolante lo si evince dal verbale di adunanza dello stesso Consiglio del 24 settembre 2019. Diverse sono, invece, le sentenze e le Leggi che non essendo state abrogate sono ancora in vigore. Tanto è vero che gli altri Comuni siciliani continuano a garantire il servizio”.
La dottoressa Catenazzo, dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale, giorni fa in una nota ha spiegato che il servizio “è in capo al Comune qualora la scuola non avesse le competenze”.
“Durante il Consiglio comunale straordinario di ieri sera, - puntualizza Garuccio - grazie agli aspetti normativi portati in aula dall’onorevole Lo Curto e alla disponibilità e al garbo mostrati dalla stessa e dal senatore Santangelo, il sindaco avrebbe avuto a disposizione tutti gli strumenti per ritornare sui suoi passi e applicare correttamente la legge erogando il servizio di assistenza igienica personale specialistica per i bambini disabili. Un invito che egli ha declinato venendo meno ai suoi doveri”.
Per la consigliera, inoltre, è “vergognoso che oggi in conferenza stampa, il sindaco proponga di farsi portavoce di una modifica legislativa all’Ars in cui sia la famiglia stessa a pagare la figura scolastica attraverso l’assegno di disabilità che lo Stato mensilmente eroga ma che invece ha ben altra funzione. Sarebbe opportuno- conclude Garuccio - che intervenisse la Procura della Repubblica”.