"Schiavi delle loro convinzioni, chiedono libertà in nome del Green Pass, ma sono prigionieri delle loro idee, confutate dai dati sul vaccino".
Il pensiero è di Umberto Galimberti filosofo e docente universitario, tra l'altro venne anche a Marsala nel 2013 in occasione delle celebrazioni garibaldine, ma questa è un'altra storia.
Galimberti si riferisce ai No Vax e ai No Green Pass, le cui istanze -dei due gruppi- sono state strumentalizzate da un organizzazione di estrema destra quale Forza Nuova per assaltare sabato scorso a Roma la sede della CGIL, e l'azione diventa premeditata se all'interno è stato fermato un uomo in possesso di liquido infiammabile.
La guerriglia urbana nel cuore della capitale ha rammentato quella di Valle Giulia era il 1968 sempre a Roma, gli studenti tentarono d'occupare l'ateneo d'architettura, memorabile la poesia di Pier Paolo Pasolini e nonostante le legittime richieste dei ragazzi, coinvolgimento nella gestione dell'università e lotta al baronato, i deboli erano i poliziotti "costretti" ad arruolarsi per sopravvivere e sfuggire alla miseria, l'intellettuale non ebbe dubbi con chi schierarsi. L'evento storico raccontato è decisamente pertinente all'idea di oggi del filosofo, nonostante la requisizione fosse giusta ma errato il metodo;errata anche la tempistica a parere di Pasolini,perché la critica al PCI andava fatta dai genitori dei manifestanti che invece erano diventati borghesi, e poi citandololo: "in questi casi, ai poliziotti si danno i fiori, amici". Sui no vax antiCovid i fatti sono incontrovertibili, ad oggi è l'unico rimedio perché: non evita il contagio, ma la morte, scientificamente al 97%, l'altro 3% con il comportamento che conosciamo. Il Green Pass è una scelta in nome della libertà reclamata, che la Stato ha assicurato, tutelando il diritto di protesta della comunità che si oppone alla norma,si aggiunge anche se schiava e prigioniera di un'idea non condivisa da 43.275.562 anime vaccinate-fonte Presidenza del consiglio dei ministri.
Vittorio Alfieri