Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
08/11/2021 06:00:00

Ma adesso chiamiamola la pandemia degli stolti 

 "E' la pandemia dei non vaccinati". Così esperti e autorità sanitarie commentano in questi giorni la quarta ondata, che sta investendo l'Europa. E' un'espressione non nuova, fu utilizzata dall'immunologo Fauci, guru della sanità americana, qualche mese fa, sempre commentando il ritorno di fiamma del coronavirus nonostante la campagna di vaccinazione di massa.

"E' la pandemia dei non vaccinati": significa che il virus corre soprattutto tra chi non ha voluto o potuto ancora vaccinarsi. Ma non è solo questo. Perché il virus corre, è vero, e, a causa dei non vaccinati, grazie alla sua alta circolazione, colpisce anche persone che invece il vaccino lo hanno fatto. E' per questo che mi sento di correggere questa espressione. Non dobbiamo più parlare di pandemia dei non vaccinati, per questa quarta ondata. Ma di pandemia degli stolti. Perché il coronavirus è questo, la cifra del nostro tempo. E il nostro tempo, dobbiamo dirlo con franchezza, è quello degli stolti, è il tempo della dittatura del cretino, di chi, pur da una minoranza che più minoranza non si può, impedisce l'ottenimento di un vantaggio collettivo. 

E' il tempo degli stolti. E il coronavirus è il virus degli stolti.

In un anno e mezzo di lotta al virus abbiamo fatto progressi incredibili. Li riassumo brevemente: lo abbiamo scoperto, isolato, abbiamo capito come affrontarlo, abbiamo scoperto, pagando un prezzo altissimo, come spezzare la catena di contagio, con le mascherine, le mani lavate di frequente, la distanza, abbiamo trovato cure efficaci e anche più vaccini. Abbiamo oggi anche medicinali, altri protocolli, uno strumento, il green pass, che ci permete di vivere in relativa sicurezza. Eppure, tutto questo, è negato da una minoranza chiassosa, che nega il valore della ricerca e della scienza, una minoranza egoista che preferisce il proprio bisogno di una libertà assoluta rispetto alla necessità di una sicurezza collettiva. 

Si, è la pandemia degli stolti. E proprio perché è la pandemia degli stolti, colpisce anche noi, che stolti cerchiamo di non esserlo. Ma purtroppo una delle regole del cretino, come ricorda il compianto Carlo M. Cipolla, è che fa danni soprattutto a chi cretino non è. Come recita la sua terza legge sulla stupidità umana: «Una persona stupida è una persona che causa un danno ad un’altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé od addirittura subendo una perdita».

E' la pandemia degli stolti. Pensate: abbiamo la scuola dell'obbligo, abbiamo fatto le barricate, negli anni '60, per aprire a tutti l'università, siamo pieni di festival, come di biblioteche, per arrivare dove? Ad avere gente, che vota come noi, che vale come noi, e che sul Covid pensa di saperne di più perchè "lo ha detto Pippo Franco"? O peggio: "lo ha detto Enrico Montesano"? 

Il coronavirus, in questa sua nuova fase, rende evidente il dramma della nostra epoca. Il valore zero che diamo ad ogni tipo di esperienza e di professionalità, ad ogni tipo di sapere. Tanto che la regola è, da Red Ronnie a Povia, da Eleonora Brigliadori ai tanti personaggetti locali che cercano visibilità:  meno ne so, più devo dirlo in giro

 

Giacomo Di Girolamo