Dunque, ecco spuntare la nuova temibile variante del Covid, la omicron. I titoli dei giornali mettono paura: è già tra noi, forse buca il vaccino, in Sudafrica i contagi sono raddoppiati in pochi giorni. Poi si scopre che in realtà in Sudafrica avevano sbagliato con i conteggi, e che della nuova variante si saprà poco fin quando non l'avremo studiata. Ma il valzer è ripartito, da un lato i registi della paura perenne, dall'altro lato il mondo ottuso di chi nega sempre tutto. In mezzo, noi. Che abbiamo fiducia non in questo o quel ricercatore da salotto tv, ma nella comunità scientifica, che ci comportiamo con responsabilità, da quando tutto questo è cominciato, e che guardiamo alle cose non come chi sa già tutto, ma come chi è curioso, non sa, e vuole capirci qualcosa in più, da fonti autorevoli e qualificate, non dal primo comico che passa.
In attesa di capire la portata di questa variante, alcune cose sono certe: che è importante vaccinarsi, oggi più di ieri, e che questa estate l'appello della comunità scientifica mondiale per fare vaccinare prima le popolazioni dei Paesi africani, piuttosto che pensare alle terze dosi per noi, non era campato in aria. Gli scienziati ci avevano avvertito: finchè il virus circola, muta, e finchè non si donano i vaccini ai Paesi che non possono comprarlo, ci saranno grandi aree del mondo in cui il coronavirus potrà cercare mutazioni più favorevoli. "Date i vaccini all'Africa, o il mondo non si salverà" era l'appello. Nessuno ha mosso un dito, solo qualche donazione spot giusto per pulirsi la coscienza.
Anzichè fasciarci la testa, anzichè pensare, ancora una volta, di arginare il problema vietando i voli e chiudendo le frontiere (come se il virus non trovasse le sue strade ...) prendiamo l'insegnamento. Che non riguarda solo il Covid, ma tutti i grandi problemi: se non li affrontiamo insieme, non li risolveremo mai. Il vero alleato della pandemia è il negazionismo, alimentato da politici ed influencer che guardano, come avviene troppo spesso, più al loro guadagno in termini di consensi che al bene comune e al buon senso. Invece qui c'è un'emergenza, che è anche un imperativo etico: vaccinare presto tutti.
Ci avviciniamo al terzo inverno con il Covid. E molti insegnamenti che sembravano acquisiti, sembrano invece lontane utopie. E non è un caso, sempre per questa ironia che è il sottotesto del tempo che viviamo, che la variante che ci fa piombare nell'ansia sia stata originata in un Paese, il Sudafrica, dove sono più nette le diseguaglianze.
Non c'è ricchezza se non è per tutti. E allo stesso modo non c'è vera cura se non è per tutti. Per il resto, sembra di vivere lo stesso film visto in altre occasioni. E Albert Einstein aveva capito tutto: "Due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana, ma riguardo l'universo ho ancora dei dubbi".
Giacomo Di Girolamo