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25/12/2021 06:00:00

E' Natale: regaliamoci l'ottimismo (e la luce di una candela alla finestra) 

 E' Natale. Il secondo con l'incubo Covid. Ed intorno sento troppi commenti negativi: la situazione sta peggiorando, siamo messi peggio di prima, i sacrifici non servono a nulla. Poi ci sono quelli che invece sorridono sornioni, a volte ebeti: ve l'avevamo detto, i vaccini non servono a nulla, il green pass è una dittatura, è tutto un complotto. 

Facciamoci un dono, tutti: regaliamoci l'ottimismo. L'ottimismo della volontà, certo, per citare Kant. Ma anche l'ottimismo della ragione. Perchè non c'è ragionevolezza nel piangersi addosso di questi giorni. Ma ve lo ricordate che Natale è stato, quello del 2020? Costretti all'autoisolamento, teatri e cinema chiusi, zero cenoni? (parlo ovviamente ai responsabili, non alla minima parte che ha continuato e continua a fare come gli pare ...). Non dobbiamo dimenticare che in poco più di un anno, da quando il mondo è entrato nell'incubo Covid, abbiamo inventato strumenti formidabili, nuovi protocolli, cure, che ci permettono di vivere una vita quasi normale. Ma davvero c'è qualcuno che pensa che l'anno scorso stavamo meglio? Di strada ne abbiamo fatta tanta, e tanta ne faremo. 

Non dobbiamo fare fare vincere la paura, che è illogica, ed è alimentata, purtroppo, dai media che scelgono, soprattutto la televisione, di pigiare il tasto dell'ansia. Tutto questo rincorrersi di virologi, esperti dal muso lungo, scienziati che parlano prima del tempo, fa solo male: a noi, alla scienza, alla credibilità di chi prende decisioni che entrano nella vita di tutti. Due settimane fa sembrava che dovevamo morire tutti con la nuova variante Omicron (che nasce, ricordiamolo, a causa dell'alto numero dei non vaccinati  ...). Qualcuno, più saggiamente, suggeriva di aspettare dati certi. Ed ora che i dati certi "affacciano", come i numeri della tombola che finalmente in famiglia, distanziati, torneremo a fare, scopriamo che è più contagiosa, ma meno violenta. Il virus sembra che per sopravvivere abbia scelto una strategia di depotenziamento: contagia più persone, ma con meno efficacia. Una buona notizia, no? Da prendere con responsabilità, e con curiosità, come tutto quello che accade intorno. 

Non lasciamoci dunque prendere dal panico per il numero di contagi. Guardiamo alle cose positive (nel senso "buono" del termine): poche persone in ospedale, pochi decessi.  Non siamo liberi, ma è falso dire che siamo ancora prigionieri. 

E' falso dire che viviamo in un incubo.

E' falso dire che i vaccini non servono a nulla, è illogico sconfessare le scoperte della comunità scientifica, ed è  barbaro, come purtroppo abbiamo letto su Tp24 accusare una mamma di essere assassina perché ha vaccinato sua figlia. 

Tra l'industria della paura, e la stoltezza di pochi, rumorosi, fanatici "vichinghi", c'è una terza via, che è ampia. Quella dell'ottimismo. Ottimismo della ragione, ottimismo della volontà, ottimismo della responsabilità.

Buon Natale a tutti,

Giacomo Di Girolamo 

Ps: Un giorno la storia ci giudicherà. Mentre noi parlavamo di tamponi e vaccini, nel mondo migliaia di persone continuavano a soffrire perchè gli veniva negato un diritto vecchio come l'uomo: spostarsi. A casa nostra abbiamo acceso una candela verde, questa notte, alla finestra. Per dire che da noi c'è riparo per tutti i rifugiati, non solo per quelli biondi che si chiamano Gesù. E lo so che cosa state pensando: è facile, metti la candela con la luce verdealla finestra, fai la foto, il post, tu sei figo, terzomondista e politicamente corretto, gli altri sono come il Grinch (che è pure verde). Lo so, è troppo facile, come gesto. Noi siamo qua, quelli che muoiono, invece, come sempre, sono di là. Ma hanno uno spazio nel nostro cuore, ed una luce che non si spegne. Una candela verde è un simbolo, vale per quello. Ma meglio la luce, anche la più piccola, che tutto il buio della notte.