"Sono affiliata a Cosa nostra, per volontà del mio compagno. Prima dell'udienza voglio parlare con il pubblico ministero. So molte cose, soprattutto su Catania". Con queste parole l'ex avvocato Angela Porcello, arrestata nell'operazione antimafia “Xidy” del febbraio scorso, che vede tra gli indagati il superlatitante Matteo Messina Denaro, ha rotto gli indugi in aula e chiarito la sua posizione sulla sua reale volontà di collaborare.
La donna, compagna del boss Giancarlo Buggea, ha scritto anche al gup di Palermo, Paolo Magro che sta processando una trentina di persone indagate nella stessa operazine antimafia.
La Porcello aveva già in passato dato segnali di collaborazione ma non aveva tuttavia convinto i giudici, perché poi in un successivo verbale dell'ottobre scorso negava le ammissioni precedentemente fatte. Nel corso della nuova udienza del processo, la Porcello, che era presente in videoconferenza dal carcere dove si trova detenuta nel Lazio, ha chiesto la parola per revocare la fiducia ai suoi legali e ha detto di volersi pentire e di voler parlare con il pm. Ha chiesto già da adesso una garanzia: la protezione dei suoi familiari. Per quanto riguarda la sua posizione il Gup ha deciso di stralciarla e rinviato il processo al 10 gennaio 2022. Si procede a parte, invece, per Matteo Messina Denaro, visto che irreperibile. L'udienza è stata fissata l'11 gennaio.
Nel processo si sono costituiti parte civile il Comune di Canicattì, Amici giudice Rosario livatino onlus, Centro studi Pio La Torre, Sos Impresa, Associazione Antonio Caponnetto; Solidaria Scs onlus.
I trenta indagati - 30 persone è giunta alla fase cruciale e vede alla sbarra: Matteo Messina Denaro, detto “u siccu”, latitante da una vita (stralciata la sua posizione); Giuseppe Falsone, detenuto, boss di Campobello di Licata; Giancarlo Buggea, canicattinese, ritenuto un boss di prestigio; Luigi Boncori, 69 anni, di Ravanusa; Luigi Carmina, 55 anni, di Caltanissetta; Simone Castello, 71 di Villafrati; Antonino Chiazza, 51 anni, di Canicattì; Emanuele Cigna, 21 anni, di Canicattì; Giuseppe D’Andrea, 50 anni, assistente capo di polizia, di Agrigento; Calogero Di Caro, 74 anni, boss di Canicattì; Vincenzo Di Caro, 40 anni di Canicattì; Pietro Fazio, 48 anni, di Canicattì; Gianfranco Gaetani, 53 anni, di Naro; Antonio Gallea, 64 anni di Canicattì; Giuseppe Giuliana, nato in Francia ma residente a Delia, 56 anni; Giuseppe Grassadonio, 50 anni di Agrigento; Annalisa Lentini 41 anni di Agrigento; Calogero Lo Giudice, 47 anni di Canicattì; Gaetano Lombardo, 64 anni e Gregorio Lombardo, 66 anni, entrambi di Favara; Antonino Oliveri, 36 anni, di Canicattì; Calogero Paceco, 56 anni, di Naro; Giuseppe Pirrera, 62 anni, di Favara; Filippo Pitruzzella, 60 anni, ispettore fino a poche settimane fa in servizio al Commissariato di Canicattì; l’avv. Angela Porcello, 51 anni di Naro (posizione stralciata); Santo Gioacchino Rinallo, 61 anni di Canicattì; Stefano Saccomando, 44 anni di Palma di Montechiaro ; Giuseppe Sicilia, 42 anni, di Favara; Calogero Valenti, 57 anni, nato Germania) residente a Canicattì.