La gestione della sanità siciliana in un tempo di pandemia ha evidenziato tutte le criticità, problemi che affondano le radici in anni ed anni di approssimazione ma che ha visto in questi ultimi due anni il definitivo tracollo.
Nessuno si aspettava il dilagare del Covid-19 ma di fatto dopo due anni esatti gli ospedali sono ancora in grandissimo affanno, non ci sono posti, i reparti vengono smantellati, non si parla di altre patologie, e chi è costretto a sottoporsi a visiti ricorre alla sanità privata, se non di come affrontare gli ammalati dal virus. E’ il paradosso di una Regione che, nonostante dica di avere tutto sotto controllo, naviga malapena a vista.
Gli alleati di governo sono trincerati dietro il silenzio compiacente e complice, inutile schierarsi contro l’assessore Ruggero Razza o, peggio, contro il governatore Nello Musumeci, le elezioni sono dietro l’angolo e alla via della franchezza si sceglie quella del tatticismo.
Molto critico è stato Nino Oddo, vice segretario nazionale del PSI: “Non sono fra coloro che hanno mai criminalizzato questo governo regionale, consapevole come sono di quanto sia difficile governare questo elefantiaco e complesso pachiderma che è la regione siciliana, ma la criticità della gestione della sanità siciliana, messa a nudo in questi giorni, è assolutamente disdicevole. La pressione negli ospedali frutto del Covid non è più un emergenza dopo due anni. Se il sistema è andato in tilt nuovamente, incapace di assicurare un letto ai malati, alle terza ondata della pandemia a distanza di mesi e ormai anni dalla prima, è del tutto evidente che ci sono limiti, tutti siciliani, che non possono essere sottaciuti. I filmati che riprendono file di ambulanze a sirene spiegate in coda nei pronti soccorsi lascia attoniti, forse l’immagine più drammatica dopo quella dei mezzi dell’ esercito che trasportavano le salme a Bergamo. Non voglio infierire, né buttarla in politica. Ma qualcuno politicamente di questi ritardi in Sicilia deve rispondere”.
E negli ultimi giorni si è tornato a discutere di dad, il rientro a scuola preoccupa moltissimo i genitori, i numeri che arrivano sul contagio che corre tra gli studenti e gli insegnanti non è un buon segnale. Valentina Villabuona, presidente del Pd provinciale lancia accuse chiare contro il governo regionale: "Ci sono tante preoccupazioni da parte dei genitori sulla riapertura della scuola e sono preoccupazioni condivisibili, anche a causa della gestione disastrosa che stiamo vivendo in Sicilia. Oggi 9000 contagi, con molti meno tamponi... è chiaro che il virus circola tanto, anche a causa della leggerezza che c'è stata nel periodo natalizio. I Sindaci non possono che portare la voce dei territori, anche se poi la scelta è del governo nazionale.
Tuttavia, una cosa le famiglie in questo momento possono farla, vaccinare i bambini, dotarli di mascherina ffp2 e ridurre le possibilità di contagio. E allora, lo dico alle mamme preoccupate che continuo a sentire, possiamo solo limitare le ipotesi di contagio, superare le paure legate alla vaccinazione dei bambini e cercare di renderli responsabili, per un rientro a scuola che si spera ci possa portare a giugno senza nessuno stop”.
Fallimentare anche per l’onorevole Giuseppe Lupo la gestione della pandemia: “Mancano posti letto Covid e personale. Da due anni il governo Musumeci non ascolta l’allarme lanciato dalla popolazione, preoccupata anche per il ridimensionamento degli altri reparti. Preoccupazioni condivise da me e Cracolici durante il recente sopralluogo all’ospedale di Partinico. Nelle stesse condizioni le altre strutture sanitarie dell’Isola. Il PD ha chiesto, ancora una volta, l’intervento della commissione sanità all’Ars. Il governo regionale risponda o vada a casa!”.
«Pensavo che il Pd fosse un partito con un minimo di cultura di governo. Leggere la nota sul tracciamento saltato, come fosse responsabilità di chi governa e non della straordinaria portata della variante in ogni Regione italiana, rappresenta l’esatto contrario di quello che sostengono tutti i governatori del Pd, assieme a quelli del centrodestra. Questo Paese diventerà maturo quando la propaganda di parte, almeno in tempo di emergenza, cederà il posto al buon senso». Lo ha dichiarato l’assessore regionale per la Salute, Ruggero Razza, rispondendo alle critiche del Pd.
«Ricordo a Barbagallo - ha aggiunto Razza - che il Pd è al governo nazionale e che ha votato proprio le norme che, sulle scuole, stanno facendo saltare in aria tutti i sindaci, i presidi e le famiglie. Consiglierei prudenza nella foga dichiaratoria, anche in questa situazione».