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19/01/2022 06:00:00

L’ex pentito Calcara rinviato a giudizio, diffamò il pm Paci e l’avvocato Trizzino

 Arriva un’altra tegola per la credibilità, da tempo in caduta libera, dell’ex pentito Vincenzo Calcara. E’ stato rinviato a giudizio dal Tribunale di Catania per calunnia e diffamazione aggravate e continuate, nei confronti del dottor Gabriele Paci e dell’avvocato Fabio Trizzino.

Il primo è il pm che, dalla procura di Caltanissetta, sostenne l’accusa sfociata nella condanna di Matteo Messina Denaro per aver partecipato alla decisione  delle stragi di Capaci e via D’Amelio, nel 1992. Il secondo è invece il legale dei familiari del giudice Borsellino.

 

Nei mesi di settembre e ottobre del 2020,  Calcara aveva inviato diversi esposti e missive alla Corte di Assise di Caltanissetta e ad alcuni organi istituzionali, accusando Paci di abuso di ufficio, diffamazione aggravata, falsa testimonianza e favoreggiamento aggravato.

Questo perché Paci non l’aveva incluso tra i testi del processo sulle stragi, avendolo considerato inattendibile.

L’ex pentito aveva addirittura parlato di “comportamento incomprensibile … tale da compromettere l’indipendenza, la terzietà e imparzialità del magistrato” e di  gravi irregolarità per la sua vicinanza all’ex sindaco di Castelvetrano, Antonio Vaccarino, accusato ingiustamente da Calcara di essere il capo della mafia Castelvetranese e di aver partecipato ad un traffico di stupefacenti. La prima accusa era infatti caduta in Appello e la condanna per la seconda è in via di revisione, procedimento che va avanti, nonostante la morte di Vaccarino, colpito dal Covid nel maggio scorso.

 

Le accuse riguardavano anche l’avvocato Trizzino, difensore di Manfredi, Lucia e Fiammetta Borsellino, allo stesso processo che vedeva imputato Matteo Messina Denaro per le stragi.

Secondo Calcara, la diffida del legale dall’utilizzare il nome dei figli del giudice Borsellino per sostenere le sue iniziative, sarebbe scaturita dall’amicizia con lo stesso Paci. Inoltre l’avvocato Trizzino l’avrebbe ritenuto inattendibile, in questo modo diffamandolo.

 

Il giudice Simona Ragazzi del Tribunale di Catania lo ha invece rinviato a giudizio, dopo l’udienza del dicembre scorso che lo ha visto, come si diceva, imputato “del delitto di calunnia e diffamazione aggravate e continuate”, dichiarandolo “delinquente abituale” e fissando l’inizio del dibattimento presso il tribunale di Catania per il prossimo 13 ottobre 2022.

 

Ma Calcara non è nuovo a condanne per diffamazione o ad accuse di calunnia risolte con la  prescrizione. E non è nemmeno una novità che in diverse sentenze e da più collaboratori di giustizia, sia stato indicato come inattendibile e mendace. Il fatto poi di aver taciuto il ruolo di Matteo Messina Denaro proprio nel periodo in cui il boss partecipava agli incontri con i capi di Cosa Nostra per organizzare le stragi di Capaci e di via D’Amelio, non lo ha certo aiutato.

Un silenzio interrotto soltanto nel marzo scorso quando, durante il processo di Agrigento contro il giornalista Gian Joseph Morici, (querelato dal Calcara per averlo definito omertoso e reticente), l’ex pentito dice che quando Francesco Messina Denaro gli aveva detto di tenersi pronto ad uccidere Borsellino, era presente anche il figlio Matteo.

Personaggio singolare Calcara, che denuncia magistrati avvocati e giornalisti. Oppure, per dirla col dottor Paci, “un inquinatore di pozzi, eterodiretto”.

 

Egidio Morici