Welfare state. Complesso di politiche pubbliche messe in atto da una nazione che interviene, in un’economia di mercato, per garantire l’assistenza e il benessere dei cittadini, modificando in modo deliberato e regolamentando la distribuzione dei redditi generata dalle forze del mercato stesso.
Lo Stato Sociale comprende pertanto il complesso di politiche pubbliche dirette a migliorare le condizioni di vita dei cittadini. Nacque nell'accezione attuale in Inghilterra dopo la seconda guerra mondiale con il piano Beveridge - sociologo e parlamentare britannico - con l'istituzione del Servizio Sanitario gratuito ed altre norme a tutela delle persone economicamente più deboli.
L'Italia repubblicana ne ha fatto un pilastro della sua azione politica, si pensi alla sanità e l’istruzione, anche se in nome della spending review è avvenuto un depauperamento di questi servizi, e comunque nella spesa per la salute pubblica ci sono degli sprechi spesso dovuti alla corruzione. Altro settore giustamente attenzionato è il lavoro le cui politiche hanno latitato, ma fortunatamente esistono gli ammortizzatori sociali. Fanno parte degli aiuti, l'assegno sociale, recentemente quello unico, gli asili nido, le casa-famiglia. La messa in opera di questa filosofia sociale necessita la collaborazione dei tre livelli che l'attuano, esecutivo nazionale, regionale e comunale, ad oggi a Roma se ne occupa il ministro Orlando, a Palermo l'assessore Scavone, a Marsala l'assessore D'Alessandro. La sanità è un capitolo a sé stante. Nel famigerato Pnnr occupa 3 delle sei missioni, risorse che dovranno servire a fare ripartire economicamente la società italiana dopo l'effetto devastante causa pandemia. Lo è il tutt'ora approvvigionamento e somministrazione del vaccino. È indubbio che, nonostante sia buono il nostro Stato Sociale, il Sars-Cov-2 ha palesato tutte le criticità, che vanno il prima possibile eliminate, perché la nazione ha bisogno di un efficiente Welfare State.
Vittorio Alfieri