La Cassazione conferma la proroga di ulteriori due anni di detenzione in regime di carcere duro al boss mafioso Mario Capizzi, oggi 52enne. Detenuto da oltre venti anni, nel frattempo, ha preso due lauree presso l’università della Tuscia. E’ il capomandamento di Ribera, in provincia di Agrigento, considerato esponente di rilievo nell’ambiente della criminalità organizzata agrigentina collegata a Cosa Nostra.
Mario Capizzi, detenuto per associazione di stampo mafioso, sta scontando una sentenza definitiva all’ergastolo anche per l’omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo, figlio del pentito Santino, di cui sarebbe stato uno dei carcerieri, sequestrato all’età di 12 anni il 23 novembre del 1993 in un maneggio e fatto uccidere l’11 gennaio 1996 da Giovanni Brusca.
La Suprema Corte ha deciso, lo scorso 12 gennaio, sul ricorso proposto dal difensore Teodoro Calderone contro l’ordinanza con cui, il 15 aprile 2021, il tribunale di sorveglianza di Roma ha respinto il reclamo avverso il decreto di proroga del regime detentivo speciale per la durata di due anni, emesso dal ministro della giustizia l’11 settembre 2019.