E’ un dibattito sempre acceso quello sul progetto del mega parco eolico offshore al largo delle Isole Egadi. Il progetto è della Renexia, società del Gruppo Toto, che prevede la realizzazione di un parco eolico, situato a oltre 60 km dalla costa, arrivando ad installare a regime 190 pale, in grado di generare energia complessiva per a circa 2,8 GW, ossia pari al fabbisogno energetico di 3,4 milioni di famiglie.
Il tutto dicevamo al largo dell’area marina protetta delle Egadi, in una fascia del Mediterraneo certamente molto delicata. Un progetto che suscita, però, pareri discordanti. Già da tempo i comuni trapanesi hanno espresso contrarietà al progetto. Mentre le associazioni ambientaliste hanno dato il loro benestare. Nei giorni scorsi è stato presentato all’Ars un documento di opposizione al progetto. Mentre la società, che conta di investire qualcosa come 9 miliardi di euro, ha presentato gli studi sulla “bontà” del progetto.
“Progetto compatibile con l’ecosistema” - Renexia assicura che il progetto è compatibile dal punto di vista ambientale e che ci saranno molti benefici per i siciliani. E questo perchè realizzato con la tencologia del “floating”, cioè non pale piantate sul fondale, ma su enormi galleggianti ancorati in fondo.
Il calcolo che fa la società è di un risparmio di 94 milioni l’anno per le famiglie siciliane in termini di costo dell’energia elettrica, con una riduzione di 2,7 tonnellate l’anno di Co2. In più, secondo le stime di Renexia, ci sarà una ricaduta occupazionale nell’ordine di 6600 posti di lavoro durante i sei anni che serviranno per realizzare l’impianto e circa 680 posti di lavoro per i 25 anni di gestione del parco eolico off-shore. Sono alcuni numeri presentati dalla società nel corso della diretta streaming di qualche giorno fa per presentare i risultati della campagna oceanografica.
La società vuole presentare lo studio sul progetto MedWind anche all’Ars, per fare chiarezza “su troppe inesattezze”.
A differenza di quanto accaduto in passato con progetti simili Renexia ha incassato l’approvazione delle associazioni ambientaliste - Legambiente, Greenpeace, WWF - favorevoli alle energie pulite.
Il fronte del No - Forza Italia sarebbe tra i partiti in Sicilia pronti ad opporsi al progetto. Tra chi è pronto a dare battaglia all’Ars contro il progetto è la Lega che ha ufficializzato un documento con il quale chiede alla giunta regionale di esprimere parere contrario e a pressare sul governo nazionale per impedire il via libera del Ministero dell’Ambiente. Documento in cui oltre ai leghisti hanno messo la firma esponenti di Forza Italia, centristi, ma anche Movimento 5 Stelle. A preparare il documento di opposizione al progetto di Renexia è stato il presidente della commissione Cultura Luca Sammartino, insieme ad Orazio Ragusa, sempre Lega, della commissione Attività Produttive. Nel documento viene evidenziato il valore archeologico e ambientale dell’area, i rischi per il turismo e per la pesca
Il Sì dei 5 Stelle - “Gli interlocutori coinvolti nel progetto del parco eolico offshore a largo delle coste trapanesi vengano all’ARS. Il Movimento 5 Stelle è il promotore del ministero per la Transizione Ecologica, quindi non chiuderà mai le porte a priori a progetti utili a creare energie green ma vogliamo vederci chiaro. Anche in questo caso però è mancata la necessaria concertazione e programmazione con il territorio da parte del presidente della Regione”.
E’ quanto dichiarano i deputati regionali Roberta Schillaci, Giovanni Di Caro e Stefania Campo, che hanno chiesto a breve scadenza l’audizione degli attori coinvolti in commissione V dove è in corso l’esame della risoluzione sulla realizzazione del parco eolico, congiuntamente con la IV che si occupa di ambiente e territorio.
“Vogliamo che i diritti dei siciliani siano tutelati. La comunità scientifica internazionale continua a sottolineare come sia necessaria ai fini della sopravvivenza della specie umana, la ricerca di fonti di energia alternative al fossile. Peccato però che nei cassetti della Regione Siciliana giacciano da chissà quanto tempo decine di progetti per la creazione di energie alternative. Ma di questi progetti i cittadini non sanno nulla, salvo poi vederseli calati dall’alto sul proprio territorio dopo il via libera della Regione. E’ chiaro che così non funziona. Siamo assolutamente concordi alle rinnovabili e pronti ad ascoltare le aziende e le loro argomentazioni, ma Musumeci deve concertare gli interventi con la popolazione” - concludono i deputati.
Le perplessità di Valentina Palmeri - "Non posso che confermare la mia condivisione delle perplessità già espresse dai sindaci del comprensorio, nonché dalla Soprintendenza del Mare e dalle associazioni del comparto ittico, rispetto a questo mega progetto di parco eolico off-shore che dovrebbe sorgere nelle vicinanze delle isole egadi, e, quindi, ringrazio le Commissioni III e V per la sensibilità e l'attenzione che stanno rivolgendo a questa fantomatica ipotesa progettuale.
Tentare di indorare la pillola funesta di ben 190 pale galleggianti da piazzare nel mare delle egadi, a pochi chilometri da una delle coste più belle al mondo, con la promessa di migliaia di fantomatici posti di lavoro, è un’operazione di marketing non solo deprecabile ma assurda, visti i numeri mirabolanti di cui si favoleggia. I preannunciati 2,8 Gw potrebbero ben essere prodotti con impianti di terra in poco più dell'uno percento del suolo coperto della Regione senza impatti rilevanti e con uno sviluppo occupazionale certo.
Inutile ricordare a tutti la valenza ambientale dell'area interessata, simboleggiata da numerose zone di interesse comunitario, due riserve naturali e l'Area marina protetta, riconosciuta pure dalle Nazioni Unite.
Altrettanto inutile ricordare i gravi danni che questo parco eolico porterebbe all'economia locale, visto che ricadrebbe in prossimità di mari pescosissimi: i noti banchi di Talbot e Skerki.
Essere favorevoli allo sviluppo delle energie rinnovabili non vuol dire essere favorevoli a qualsiasi progetto, a scatola chiusa, sempre e comunque, soprattutto se i progetti sono privi di studio di impatto ambientale, condizione che renderebbe carta straccia qualsiasi progetto, che potrebbe comportare lo scempio del paesaggio, dell'economia locale e della storia.
La valutazione di impatto ambientale non è un processo rigido di approvazione o rigetto del progetto, ma un processo che può portare ad un ridimensionamento, una ridiscussione, la proposta di alternative. Siamo quindi ancora ad una mera ipotesi progettuale."
Lo ha dichiarato Valentina Palmeri, deputata dei Verdi - Europa Verde e vicepresidente della IV Commissione Ambiente e Territorio dell'Assemblea Regionale che ieri e oggi ha partecipato ad una riunione congiunta delle commissioni V e III (Cultura e Attività Produttive) in merito alla proposta di realizzare un parco eolico da oltre 2 Giga Watt al largo delle Egadi.