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14/02/2022 06:00:00

I messaggi d'amore per il nostro San Valentino

 C'è chi ci augura di morire, chi si chiede: come mai nella redazione di Tp24 non scoppia un focolaio? In tanti tirano in ballo le nostre madri, qualcuno cerca di organizzare delle spedizioni punitive presso la nostra redazione. 

Questo San Valentino abbiamo deciso di festeggiarlo così: pubblicheremo, per tutto il giorno, su Tp24 e sulle nostre pagine social, una selezione degli insulti, delle minacce e delle offese più gravi ricevute negli ultimi mesi. 

Volendo, anche questi sono messaggi d'amore. 

E' una selezione scarna e frettolosa, purtroppo. I "biglietti d'amore" non sono tutti. E, soprattutto, manca qualche pezzo forte. Tra i tanti difetti che abbiamo qui a Tp24, uno è quello che non riusciamo né a promuovere bene tutte le cose belle che facciamo, né a parlare di noi con il vittimismo che garantisce in Italia facile successo e celebrità.

Con un quarto delle minacce che abbiamo ricevuto noi negli ultimi anni, insomma, c'è tanto abbastanza per favorire una carriera, salire sul palco di Sanremo per un monologo, organizzare cortei e girotondi.

Non lo facciamo per tanti motivi. Uno su tutti: lo abbiamo messo in conto che fare i giornalisti, cercare di essere dei bravi giornalisti, e praticare il mestiere nella terra in cui siamo nati e cresciuti, e viviamo, espone al rischio delle minacce come delle querele temerarie, e crea isolamento.

E poi, in base al principio sacrosanto per cui bisogna essere intolleranti con gli intolleranti, noi, coloro che non sanno fare altro che odiare o minacciare, li blocchiamo (con una grande pena del cuore, perchè in pratica stiamo costruendo un isolamento intorno a persone che spesso sono violente con noi proprio perché sole ...), e, una tantum, li denunciamo. Perchè peggio dell'odio c'è un messaggio, ormai quasi accettato, che odiare sia sempre gratis. Non è così. 

Molti rimproverano ai social di aver dato la stura all'odio della gente. Persone semi analfabete, violente, scrivono insulti e minacce a chi non la pensa come loro, in primis ai giornalisti che scrivono cose non gradite, o che, come spesso capita a noi, si occupa proprio di loro.

Secondo me non è un rimprovero che va fatto, ma un ringraziamento. Perchè è vero, si, prima dell'esistenza dei social tutte queste persone si sfogavano al bar o dal barbiere, erano tollerate perchè conosciute per l'indole e l'ignoranza, e la cosa finiva là.

Ora hanno platee immense, l'Italia è un grande salone da barbiere. Però è anche vero che senza i social queste persone sarebbero rimaste nell'ombra, e a noi sarebbe mancata la consapevolezza della loro esistenza.

Quindi dobbiamo dire grazie, a chi odia, a chi insulta, perché ci ricorda ogni giorno che certe battaglie che sembrano ottocentesche, sull'istruzione, sull'importanza della cultura, sul valore della tolleranza, ed anche sulle buone maniere, come sull'uso corretto dell'italiano, ecco, queste battaglie sono più che mai attuali.

Perciò: grazie, cari hater. Perché i vostri auguri di morte e malattia, i vostri messaggi di odio, i vostri insulti, ci ricordano quanto siamo vivi e liberi, noi, ma quanto ancora tanto bisogna fare per voi. E quindi non si può prendere altro impegno che continuare a fare bene il nostro mestiere. Ecco, questo è il nostro messaggio d'amore. Buon San Valentino.

Giacomo Di Girolamo