Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
17/02/2022 18:45:00

Eolico al largo delle Egadi. Palmeri: "No a progetti a scatola chiusa". Il WWF: "Aspettiamo studi"

 "Spero che la netta presa di posizione delle commissioni e dei deputati dell'Ars per un progetto che qualcuno vorrebbe approvare" a scatola chiusa" convinca il Governo regionale ad avere un ruolo non passivo sulla vicenda del parco eolico al largo delle Egadi.

Non posso che confermare il mio convinto sostegno allo sviluppo delle energie rinnovabili, ma anche il mio più fermo no a progetti privi di adeguati pareri e valutazioni sul loro impatto ambientale, economico e paesaggistico."

Lo ha dichiarato Valentina Palmeri dei Verdi - Europa Verde, che oggi ha votato la risoluzione congiunta della V e III commissione dell'Assemblea Regionale che ha invitato il Governo Musumeci ad assumere una posizione formale contraria al piano da 2,8 GW proposto per i mari del trapanese.

Sulla questione interviene anche il WWF che, come tante volte ribadito, è assolutamente a favore delle rinnovabili, e quindi agli impianti eolici, perché ritiene che questi siano un asse portante del nuovo sistema di produzione di energia, alternativo ai combustibili fossili, i massimi responsabili del cambiamento climatico in atto. "Questo non significa ovviamente che si possano installare pale eoliche senza criterio, ma che al contrario bisogna operare per minimizzarne gli impatti, pur non essendo questi minimamente comparabili a quelli devastanti generati dall’esplorazione, l’estrazione e l’uso dei combustibili fossili".

 

"Quindi, se da un lato ogni progetto industriale dove essere accompagnato da un serio studio di impatto ambientale e, ovviamente, sottoposto ad una rigorosa procedura di VIA (ma anche di VINCA nel caso si vada in qualche modo ad incidere su aree della Rete natura 2000), dall’altro è fondamentale che gli enti preposti a vario titolo si impegnino a identificare le aree idonee e/o non idonee per la localizzazione degli impianti rinnovabili non solo coerenti con gli obiettivi di tutela della biodiversità ma anche con le altre esigenze di utilizzo, come nel caso delle aree marine, un aspetto indispensabile per poter far procedere in maniera spedita ma seria la transizione energetica e il processo di decarbonizzazione" dichiara il WWF siciliano.

In questo senso per WWF "è fondamentale che si proceda in Italia quanto prima a definire e implementare la Pianificazione dello Spazio Marittimo in attuazione dall’articolo 15 della Direttiva 2014/89/UE. Tale atto infatti è indispensabile come strumento per raggiungere gli obiettivi di Buono Stato Ambientale richiesti dalla Marine Strategy Framework Directive (MSFD) e gli obbiettivi di protezione del 30% degli ecosistemi marini richiesti dalla nuova Strategia sulla biodiversità 2030 dell’UE. I piani dello spazio marittimo dovranno infatti prevedere gli usi delle risorse marine con riguardo alla salvaguardia della biodiversità, contemperando gli interessi legati ai vari usi del mare per evitare conflitti tra gli stessi. In altri termini, una corretta pianificazione dello spazio marittimo potrà risolvere a monte anche il problema della collocazione degli impianti eolici off shore".

Questa è sempre stata la linea del WWF relativamente a qualunque progetto, inclusi gli impianti eolici off shore al momento presentati da collocare nel Canale di Sicilia.

Il WWF da tempo si batte perché i progetti industriali da rinnovabili siano supportati da corretti studi, approfonditi sotto tutti gli aspetti, incluso il cumulo degli impatti, tenendo conto, per esempio, che il Canale di Sicilia è una rotta migratoria di importanza internazionale, tra le più vulnerabili.

"Crediamo che il nostro ruolo sia quello di svolgere anche il controllo della qualità degli studi, chiedendo la corretta applicazione delle norme, ivi incluso il principio di precauzione e di prevenzione sancito dal Testo Unico Europeo, alla base della reale e concreta tutela della biodiversità di cui abbiamo tutti, la responsabilità" aggiunge la nota.

Il WWF pertanto si riserva di esprimere un giudizio puntuale sugli impianti quando sarà presentata la VIA con tutti i dati necessari per comprendere a fondo il reale impatto ambientale dei progetti stessi.