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21/02/2022 06:00:00

Tutto fermo

Qualche giorno fa, messaggiando con un amico sulla situazione disastrosa dell'acqua "velenosa" a Marsala, lui, per rincuorarmi, mi ha mandato l'immagine del rendering del porto di Marsala, quello che avrebbe dovuto fare la Myr, e che non si farà mai. E mi ha scritto, con sarcasmo: "Almeno ci possiamo consolare con il porto". 

Qualche minuto dopo, un altro amico, commentando i rifiuti che a Sappusi infestano il quartiere, mi ha mandato un'altra foto. Era il rendering del famigerato padiglione per le malattie infettive, quello che doveva essere pronto un anno fa.  Commento: "Almeno ci possiamo consolare con il padiglione". 

Ormai viviamo solo di questo, a Marsala, di rendering.  Del porto, come del padiglione, o delle altre opere pubbliche. E' tutto fermo. Siamo intrappolati in una simulazione di come sarebbe la nostra città se avessimo amministratori degni del mandato che gli abbiamo affidato. 

Qualche giorno fa il Sindaco Massimo Grillo ha incontrato i sindacati, per fare il punto sui lavori pubblici in città. Mentre il segretario della Cgil, Genco, ha fatto notare che in città non c'è nessun tipo di idea su cosa progettare con il Pnrr, e si vivacchia alla giornata (c'è il bando, vediamo cosa possiamo fare ...) un altro sindacalista di lungo corso, Macaddino, Uil, ha fatto una dichiarazione imbarazzante, una sviolinata per Grillo, manco fosse De Gasperi.  Magari lo ha fatto perché è poco informato. Ad esempio non si è accorto di come il Sindaco abbia ancora una volta cambiato le carte in tavola sul porto. Ai sindacati ha detto, infatti, che il progetto del porto lo farà la Regione. Un mese fa aveva detto il contrario. E prima ancora si era fatto dare i soldi, dalla Regione, per (non) progettare il porto. Prima ancora aveva detto che bisognava rifare il piano regolatore del porto. Insomma, tante chiacchiere, e tutto fermo.

Non sono fermi i lavori del padiglione. Ma anche lì non siamo messi bene. L'opera annunciata come pronta a Maggio 2021 non sarà pronta neanche a Marzo, come aveva promesso lo stesso Sindaco Grillo. E non servirà a nulla, fidatevi. Perché arrivera a fine pandemia, e non ci sono i soldi per fare funzionare il reparto, una volta pronto l'edificio. Sarà un'altra cattedrale nel deserto. Nel frattempo, a 80mila cittadini, sono negate le cure, perchè l'ospedale continua ad essere esclusivamente riservato ai malati Covid. 

Il Sindaco Grillo è il sacerdote di una litania di formule vuote. Quando parla ci mette minuti, decine di minuti per dire nulla. Mi ricorda molto le tribune politiche degli anni '70. Ed infatti il problema di Grillo forse è questo: il mondo è a colori, lui pensa in bianco e nero. Sembra abbia incastrato la città in un sortilegio. Si bloccano pure le opere pubbliche che non gli competono, come l'abolizione del passaggio a livello di Via Lipari. A proposito, lì la città ha la grande occasione per dettare a Rfi le condizioni per un'opera pubblica che sia non invasiva e sicura, ma non saremo in grado di fare neanche questo.

Se questo accade è perchè in realtà un movimento c'è. Ed è quello delle poltrone. Non passa settimana senza un rimpasto, una nomina, un giro di consulenze. A Marsala, in pratica, le persone che non hanno un incarico dall'amministrazione sono la minoranza. Ma sono quasi tutti incarichi a titolo gratuiti, si dirà. Certo, ma io, da cittadino, vorrei pochi consulenti bravi e pagati bene, che una pletora di mediocri consulenti scelti per rispettare promesse elettorali e per dargli un posto al sole.

Tutto questo ha conseguenze nella qualità della vita, ovvio, ma anche - e questo i politici non lo capiscono, mai - crea un profondo disamore dei cittadini per il bene pubblico, per la casa comune. Spinge all'incuria ed all'abbandono. Un gruppo di famiglie la domenica mattina ha recuperato un pezzo di viale, accanto al Teatro Impero, vicino al cancello eternamente chiuso del parco archeolgogico. Lo pulisce, ogni settimana,  per fare praticare skateboard a bimbi e ragazzi. Sono tante persone, che hanno adottato un pezzo di città e gli hanno ridato vita. E non chiedono nulla. Un'eccezione, insomma, in un contesto di apatia.

Il modello del Sindaco Grillo è invece quello di privatizzare gli spazi, e - come ha denunciato l'ex assessore Michele Gandolfo - anche i servizi pubblici. Nel mondo in bianco e nero di Grillo, a quanto pare, non ci sono cittadini, ma clienti. Non è un caso che abbia tenuto per se e i suoi fedelissimi tutto ciò che ha a che fare con i servizi sociali, cioè con i servizi di assistenza diretta forniti dal Comune.  Forse, alla fine, se tutto è fermo, allora, non è per incapacità: è per calcolo. 

Giacomo Di Girolamo