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23/02/2022 09:15:00

 Gli autotrasportatori siciliani protestano contro il caro carburante, si rischia il blocco

Iniziano le prime avvisaglie di protesta degli autostrasportatori in Italia contro il caro carburante. In Sicilia la contestazione è promossa dall’Aias e anche da Unatras, l’unione delle principali associazioni italiane dell’autotrasporto che minaccia blocchi in tutta Italia. E sono diversi i sit-in nel Sud-Italia, con le prime spontanee proteste che hanno bloccato le operazioni di carico e scarico delle merci.

 Ieri l’incontro con il viceministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Teresa Bellanova. Sul tavolo le misure da adottare per far fronte al problema del rincaro del prezzo del carburante, che ha influito anche sui biglietti per il trasporto su terra e via mare, andando a peggiorare una situazione già molto critica a causa della carenza di conducenti (le stime parlano di almeno 20 mila camionisti).

Il pieno per un camion costa 1.200 euro - Il problema sta nei prezzi del gasolio per l’autotrazione. L’incremento dei costi legati all’energia di questi ultimi mesi, infatti, non ha interessato solo la luce e il gas. Se un anno fa il prezzo del diesel alla pompa era di 1,35 al litro, oggi la media del diesel servito cresce a 1,867 euro (dato aggiornato al 22 febbraio 2022): e il pieno di un camion è arrivato a costare 1.200 euro). A seguito della ripresa degli spostamenti e dell’impennata del prezzo alla pompa della benzina, del diesel e del Gpl per autotrazione, l’Ufficio studi della Cgia ha stimato che nel 2021 l’erario ha incassato un maggior gettito di circa 1 miliardo di euro.

I motivi della protesta -  «Abbiamo deciso che in assenza di risposte concrete e soddisfacenti assumeremo, sin da subito, tutte le iniziative sindacali necessarie a tutela della categoria senza escludere, nel rispetto della normativa vigente, la proclamazione di un fermo sia a livello regionale che nazionale. Ci sarà il blocco i tutti i trasporti sia via mare che via terra», afferma Salvatore Bella, segretario regionale della Conftrasporti Sicilia. La preoccupazione per la situazione dell’isola è molto forte. Il rincaro del carburante ha infatti fatto lievitare anche il costo dei traghetti. «Abbiamo chiesto la riduzione del 30% dei biglietti per le tratte via terra e via mare — ha spiegato Carlotta Caponi, segretaria nazionale della Fai, aderente alla Conftrasporti — speriamo che la riunione con la viceministra rappresenti la presa di consapevolezza della grave situazione in cui versa la nostra categoria», ha concluso. Situazione che soprattutto al centro-sud vede molte imprese ormai incapaci ad assorbire i costi extra legati al carburante.

L’appello delle imprese siciliane agli autotrasportatori - Preoccupazione arriva anche dal fronte delle organizzazioni di categoria (Cia, Confagricoltura, Consorzio Arancia Rossa di Sicilia IGP, Fruitimprese) che vedono nel perdurare del blocco degli autotrasporti il «rischio collasso» per l’economia agricola di un vastissimo comprensorio. «Dobbiamo evitare che al danno dell’aumento spropositato delle tariffe energetiche si aggiunga la beffa della perdita di ingenti quantitativi di frutta e verdura già pronta per essere immessa sui mercati italiani ed esteri», hanno scritto questa mattina in una lettera spedita al prefetto di Catania i rappresentanti provinciali delle organizzazioni di categoria, chiedendo «agli autotrasportatori un gesto di buon senso e una mediazione che porti allo sblocco della situazione in tempi brevi».

Assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone: «Ragioni della protesta presentate a Roma, ora sospendere i blocchi» - «Abbiamo presentato le istanze degli autotrasportatori siciliani al Ministero delle Infrastrutture nel corso di un incontro conclusosi poco fa a Roma. Il governo Musumeci, condividendo le ragioni della protesta, ha chiesto al governo Draghi di intervenire recependo tre proposte di buon senso: adoperarsi per il taglio dei costi dei trasporti sostenuto dalle imprese sulle autostrade del mare, predisporre un aumento del credito d’imposta sul carburante per gli autotrasportatori e, infine, l’aumento del tetto massimo di ore guida giornaliere. Al contempo, però, chiediamo a tutti coloro che in queste ore stanno protestando di far prevalere il senso di responsabilità e di sospendere ogni forma di blocco stradale e dei traffici. Solo lo spirito di collaborazione fra tutti può portare a obiettivi concreti, come già avvenuto nei mesi scorsi quando, scongiurando altri blocchi, la Regione è intervenuta stanziando dieci milioni di euro per l’autotrasporto siciliano. Oggi, alle 10.30 al PalaRegione di Catania, incontreremo le rappresentanze di categoria per valutare ogni soluzione possibile».