La palla, utilizzando il gergo calcistico, ritorna al Tribunale del Riesame di Palermo che dovrà di nuovo pronunciarsi in merito alla sospensione di un ex dirigente del Comune di Trapani ora in servizio allo Iacp.
Si tratta di F.G. accusato di peculato. Secondo la Procura del capoluogo avrebbe liquidato a più riprese contributi economici in favore del "Trapani Calcio s.r.l.", - società che nel frattempo è fallita - in violazione di varie disposizioni di legge e del regolamento comunale, in tal modo appropriandosi delle relative somme, delle quali aveva la disponibilità giuridica in ragione della sua funzione istituzionale, e distraendole ad indebito vantaggio di terzi. Lo scorso 15 ottobre , il Tribunale di Palermo aveva disposto la sospensione di F. G. dal pubblico ufficio, per la durata di un anno, in relazione al delitto di peculato.
L'indagato, però, ha fatto ricorso. Dinnanzi ai giudici della Cassazione, il Procuratore generale ha concluso con l'accoglimento del ricorso in punto di qualificazione giuridica del fatto, dubitando della destinazione delle somme in questione a fini meramente privatistici fatto ,essenziale, invece, per la configurabilità del delitto di peculato.
La difesa ha anche puntualizzato che il Pubblico ministero aveva ipotizzando il delitto di abuso d'ufficio e non quello di peculato, rilevando che F.G. successivamente al provvedimento impugnato aveva interrotto il rapporto di lavoro con il Comune di Trapani. Ora la sentenza della Cassazione che accogliendo la tesi della difesa, ha disposto l'annullamento con rinvio al Tribunale del riesame per un nuovo giudizio nei confronti dell'ex dirigente del Comune di Trapani.