Allarme alle carceri Pietro Cerulli di Trapani. Un drone ha sorvolato la casa circondariale.
Sono subito entrati in azione gli agenti della polizia penitenziaria. Il sospetto, infatti, era che il drone abbia introdotto telefonini cellulari. Sospetto che è diventato realtà quando in una cella gli agenti di polizia penitenziaria hanno rinvenuto e sequestrato cinque smartphone, occultati nello scarico del bagno. Per impossessarsi dei telefonini un detenuto ha allargato la rete antigetto, raggiungendo così il drone. Anche le altre celle dei detenuti sono state passate al setaccio. L'operazione è ancora in corso. “Stiamo lavorando”, si limitano a dire dall'istituto penitenziario.
Non è, peraltro, la prima volta che alle carceri vengono introdotti telefonini cellulare, nascosti tra gli indumenti che i visitatori portano ai reclusi, ovvero occultati tra il cibo. Adesso, però, la strategia sembra essersi raffinata con l'impiego di droni.
Lo stratagemma, però, non è passato inosservato e una volta scattato l'allarme sono iniziate le perquisizioni.