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01/03/2022 07:43:00

Violenza sessuale di gruppo a Campobello, chiesti oltre 20 anni di carcere

 Oltre ventuno anni di carcere sono stati chiesti dal pm Marina Filingeri per i quattro giovani arrestati a fine aprile 2021 dai carabinieri di Campobello di Mazara per violenza sessuale di gruppo su una ragazza appena maggiorenne e adesso processati con rito abbreviato davanti al gup del Tribunale di Marsala Annalisa Amato.

La pena più severa, sei anni e 4 mesi di carcere ciascuno, è stata invocata per i cugini marsalesi Francesco ed Eros Biondo, di 24 e 23 anni, entrambi rinchiusi in carcere. Cinque anni e 4 mesi, invece, sono stati chiesti per Giuseppe Titone, di 20 anni, e tre anni, 6 mesi e 20 giorni per Dario Caltagirone, di 21 anni, entrambi di Campobello di Mazara, che nell’aprile dello scorso anno furono posti agli arresti domiciliari.

Occorre considerare, naturalmente, che le pene richieste potevano essere più dure se gli imputati non avessero scelto il rito abbreviato, che prevede lo “sconto” di un terzo rispetto alla pena prevista dalla legge. A difendere i quattro sono, rispettivamente, gli avvocati Luisa Calamia, Massimo Mattozzi, Giuseppe Pantaleo e Davide Brillo. Un minorenne, infine, è stato indagato a piede libero e per lui procede il Tribunale dei Minorenni di Palermo. A denunciarli è stata una ragazza di 18 anni, che ha raccontato di essere stata abusata all’interno di una villetta della frazione balneare di Tre Fontane, dove era stata invitata con la scusa di una festa con ragazzi e ragazze, ma quando è arrivata ha trovato soltanto maschi. E dopo un rapporto sessuale consensuale con uno di loro, quest’ultimo ha invitato gli altri a fare sesso con lei contro la sua volontà.

Ad abusare della giovane sarebbe stato uno dei ragazzi presenti al festino, mentre gli altri avrebbero assistito. I quattro giovani imputati sono accusati “in quanto, a titolo di concorso morale e materiale tra loro, costringevano e inducevano la vittima a subire atti sessuali sia mediante violenza fisica sia abusando delle condizioni di inferiorità fisica e psichica della persona offesa”. Oltre alla ragazza, si è costituito parte civile anche il Centro antiviolenza “La casa di Venere” di Marsala, rappresentato dall’avvocato Roberta Anselmi.