Ninna nanna della guerra, è una poesia di Trilussa che recita:
Ninna nanna, nanna ninna,
er pupetto vò la zinna:
dormi, dormi, cocco bello,
sennò chiamo Farfarello
Farfarello e Gujermone
che se mette a pecorone,
Gujermone e Ceccopeppe
che se regge co le zeppe,
co le zeppe d'un impero
mezzo giallo e mezzo nero.
Ninna nanna, pija sonno
ché se dormi nun vedrai
tante infamie e tanti guai
che succedeno ner monno
fra le spade e li fucili
de li popoli civili
Ninna nanna, tu nun senti
li sospiri e li lamenti
de la gente che se scanna
per un matto che commanna;
che se scanna e che s'ammazza
a vantaggio de la razza
o a vantaggio d'una fede
per un Dio che nun se vede,
ma che serve da riparo
ar Sovrano macellaro.
Chè quer covo d'assassini
che c'insanguina la terra
sa benone che la guerra
è un gran giro de quatrini
che prepara le risorse
pe li ladri de le Borse.
Fa la ninna, cocco bello,
finchè dura sto macello:
fa la ninna, chè domani
rivedremo li sovrani
che se scambieno la stima
boni amichi come prima.
So cuggini e fra parenti
nun se fanno comprimenti:
torneranno più cordiali
li rapporti personali.
E riuniti fra de loro
senza l'ombra d'un rimorso,
ce faranno un ber discorso
su la Pace e sul Lavoro
pe quer popolo cojone
risparmiato dar cannone!"
La composizione è una vera e propria maledizione e una denuncia sull'inutilità della guerra. Nella poesia sono presenti diversi riferimenti a governanti e personaggi della tradizione popolare. Ovviamente la lirica va contestualizzata, fu scritta all'inizio della grande guerra, e il lettore potrà paragonare i protagonisti del testo e quelli attuali. L'esegesi dello stesso e soprattutto nei versi che si citeranno è abbastanza lampante.
Quer popolo cojone: il popolo italiano (oggi è quello universale) non si rende conto (o è consenziente) che dietro alla guerra ci sono tornaconti economici ("che prepara le risorse pe li ladri delle borse"). La consapevolezza del genere umano è cresciuta, la conoscenza della storia è abbastanza diffusa e grazie a queste peculiarità le motivazioni di ciò che sta accadendo in Ucraina sono comprensibili, è indiscutibile la lotta geopolitica e gli interessi pecuniari contesi ricordati dal poeta romano. Essendo convinti sostenitori dell'inutilità della guerra, speriamo nella diplomazia.
Vittorio Alfieri