Prosegue nel suo intento volto alla collaborazione e al pentimento l'ex avvocato Angela Porcello, arrestata nell'operazione antimafia Xidy, assieme all'ex compagno, il boss imprenditore Giancarlo Buggea; operazione che ha dato un duro colpo a Cosa nostra nell'agrigentino, tra l'altro, molto vicina al latitante castelvetranese Matteo Messina Denaro.
“Sono stati 2 anni di oscurata follia che mi hanno portato a porre in essere dei comportamenti riprovevoli causati da una cecità sentimentale che ha ucciso la mia anima e la mia vita – ha dichiarato ai giudici la Porcello -. In questi 2 terribili anni ho commesso, né ho istigato a commettere azioni criminali con armi, estorsioni, danneggiamenti ed altro. Ho solo follemente preso parte quale componente indotta dal rapporto con l’unico soggetto con il quale mi sono correlata per ragioni esclusivamente sentimentali. Il mio contatto associativo in questi maledetti 2 anni è stato realmente posto in essere con il solo soggetto che voi conoscete, quanto agli altri mi sono limitata a difenderli e niente di più”.
La Porcello, ex penalista agrigentina, arrestata lo scorso anno dai carabinieri del Ros, è imputata insieme ad altre ventinove persone. Unico assente, al processo scaturito dall'operazione Xidy è proprio il superlatitante Matteo Messina Denaro.
L'imputata Porcello si rivolge poi ai pubblici ministeri, dicendo di non avere nulla da nascondere e parlando della figlia di averla rovinata: “Quello che sapevo ve l’ho detto e se me darete l’occasione continuerò a dirvelo, nei limiti delle mie conoscenze, ma sappiate che il mio rapporto con quel mondo era limitato ad una sola persona, che, come avete avuto modo di leggere e vedere, oltre a strumentalizzarmi, mettermi in ridicolo ed usarmi mi raccontava l’ovvio ed a volte il noto. Non ho nel mio animo nessuna volontà e coscienza di nascondere fatti per tutelare soggetti che mi hanno ucciso e che hanno ucciso il futuro di mia figlia. Se voi pensate che io possa fare questo, sappiate che sarei ancora più spregevole di chi rimane fedele alla mafia perché avrei per la seconda volta ucciso il futuro e la vita di mia figlia, che questa volta non avrebbe alcuna ragione e motivo di perdonarmi”.
Dell'ex compagno e boss dice che è una persona spregevole, che l'ha usata e che non ha dignità di uomo. "Nei confronti di questi oggi non provo né odio né rancore né come donna né come imputata - dichiara rivolgendosi ai giudici -, perché questi disvalori non albergano e trovano posto nel mio cuore, nei suoi confronti provo solo pena. Pena per un misero uomo che mi ha usata, strumentalizzata, messa in ridicolo (le intercettazioni parlano chiaro), senza avere la pur minima dignità di uomo, se di uomo può parlarsi, di preoccuparsi e tutelare il mio ruolo di professionista e soprattutto di madre. Ero accecata da una persona rivelatasi spregevole, ma chi nella vita almeno una volta non si innamora della persona sbagliata, io nel fare questo l’ho fatto in maniera sin troppo esagerata”.
E l'ex avvocato Porcello lancia, infine, un appello, una sorta di messaggio per coloro che pensano di avvicinarsi alla mafia, ai quali dice che la mafia fa schifo. "Io dico sappiate che la mafia fa schifo, che la mafia uccide la vostra dignità, riduce un essere a non essere se stesso, umilia le coscienze, devasta la persona e quelli che le stanno accanto. Ecco questo mio piccolo gesto vuole essere un gesto riparatore verso Lo Stato, vuole essere un contributo che riscatti la mia coscienza, vuole essere un modo per chiedere scusa a quanti hanno perso la vita per combattere la mafia, per chiedere scusa allo Stato ed al mio Ordine professionale”.