Una data storica per Castellammare. Lunedì 14 marzo, in occasione della Giornata Nazionale del Paesaggio, 7 associazioni, la Regione e il Comune hanno siglato il documento ufficiale che decreta l’avvio di una serie di iniziative che finalmente porteranno alla fruizione di questo complesso montuoso, ai cui piedi si trova Castellammare.
Monte Inici esiste dal mesozoico, si estende per quasi 4mila ettari, ha 7 cime e la più alta si erge a 1.064 metri. Eppure finora è stato “invisibile”. D’altra parte Castellammare è “paese di mare”, come recita un cartello stradale di ingresso al centro abitato. E allora perché alzare lo sguardo a questo gigante verde che lo sovrasta?
C’è voluta la sinergia di tante associazioni amanti in vario modo del Paesaggio a sollevare l’anomalia di una cittadina che non ha mai “avvistato” le potenzialità infinite di una parte del suo territorio sopra casa, a sottolineare lo spreco di un dono gratuito offerto da una Natura superbenigna.
“Amici della terra”, il CAI (Club Alpino Italiano),il GEI (Gruppo Escursionisti Inici), il GTA (Gruppo Trekking Aeronautica), “Bikers Castellammare”, FAI (Federazione Apicoltori Italiani), “Zingaro e non solo” hanno unito le proprie competenze e aspettative per creare un gruppo di pressione sugli enti locali. Oggi la prima vittoria. L’assessore regionale all’Agricoltura e Pesca Toni Scilla, coadiuvato dal dirigente regionale dello sviluppo territoriale Mario Candore ha firmato questa convenzione .
Si può paragonare questa giornata a quell’altra del maggio 1980, quando una storica marcia di privati cittadini e WWF spinse l’ente regionale a istituire la Riserva dello Zingaro. Oggi tutti sappiamo quanto sia stata positiva quella scelta per l’ambiente e il turismo.
Ognuna delle associazioni ha proposto proprie iniziative. In particolare, “Amici della Terra”, per bocca del presidente della Sezione Trapani, architetto Carlo Foderà, ritiene prioritaria la mappatura della sentieristica già esistente, la sistemazione dell’area delle 22 niviere ,e il recupero di un rudere per la creazione dell’EcoMuseo di Monte Inici; Gianni Orso, in rappresentanza della Federazione Apicoltori siciliani, ha proposto di creare una postazione per l’allevamento dell’ape nera di Sicilia, in quanto Monte Inici per la sua estensione e diversità altimetrica è un areale puro per la riproduzione di questa specie autoctona; il CAI, rappresentato da Maurizio Motisi, suggerisce la valorizzazione delle grotte già esplorate (Abisso dei Cocci e Del Cavallo) e l’esplorazione di altre cavità individuate; Gaetano Sciascia, referente del GEI, propone il recupero del rifugio forestale Casa Alliata per farne una struttura di appoggio a escursionisti, aula didattica e punto informativo.
Queste e tantissime altre attività possono essere l’unica prevenzione contro la maledizione degli incendi.