L’Italia non dimentica le vittime innocenti delle mafie. Oggi si celebra la XXVII giornata della memoria e dell’impegno in ricordo di chi è stato ammazzato dalla criminalità organizzata, da Palermo a Milano, da Torino a Foligno, da Napoli a Roma, Firenze e ancora Pescara, Scanzano Ionico, Savona, Bari e tante altre città, si leggeranno i 1055 nomi di magistrati, uomini e donne delle forze dell’ordine, preti, giornalisti, sindacalisti, bambini, vittime della tratta che hanno perso la vita per la giustizia.
L’iniziativa promossa da Libera e Avviso Pubblico in collaborazione con la Rai, quest’anno ha come piazza principale la città Napoli ma in contemporanea in migliaia di luoghi d’Italia e del mondo (Città del Messico, Bogotà e Buenos Aires, Quito, Uganda e Congo; a Parigi davanti la Tour Eiffel; a Marsiglia al vecchio porto; a Strasburgo davanti alla Corte europea dei diritti umani; a Berlino, Monaco Colonia, Lipsia, Madrid e La Valletta) in scuole, carceri, università, fabbriche, parrocchie, si terranno momenti di lettura, riflessioni, incontri, per fare memoria dei 1055 nomi che Libera ha scelto di non dimenticare.
PRESIDENTE MATTARELLA - "Memoria è impegno. Onorare chi ha pagato con la vita il diritto alla dignità di essere uomini, opponendosi alla disumanità delle mafie, alla violenza, alla sopraffazione contro la propria famiglia, la comunità in cui si vive. Memoria è richiamo contro la indifferenza, per segnalare che la paura si sconfigge con la affermazione della legalità. Perché combattere le mafie significa adempiere alla promessa di libertà su cui si fonda la vita della Repubblica, e che la criminalità organizzata tenta, in ogni modo, di calpestare e opprimere". Così Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della 5^ Giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. "La Giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie - fortemente voluta da Libera - risponde a un bisogno profondo di verità e di giustizia, e costituisce una chiamata preziosa per l'intera società, in particolare per i giovani, che hanno diritto a un futuro libero dalla aggressione della criminalità e che sono chiamati a costruirlo a partire dalla loro quotidianità" prosegue Mattarella. "Pronunciare i nomi di coloro che sono stati uccisi dalle bande criminali mafiose perché si sono opposti alle loro prepotenze - fossero servitori dello Stato, difensori del bene comune, testimoni di valori minacciati, cittadini innocenti e inermi che si sono trovati sulla strada di assassini feroci - ricorda a tutti noi i rischi derivanti dalla presenza delle infrastrutture del male che veicolano ogni genere di reati, pretendendo di prendere in ostaggio la nostra vita. Sconfiggere le mafie è possibile: lo testimoniano i risultati dell'azione senza sosta delle Forze di polizia, della Magistratura, della società civile. Le mafie cambiano pelle, centri di affari, modalità organizzative. Si insinuano nelle attività legali, e ogni sottovalutazione può aprire varchi alla penetrazione criminale. Istituzioni, forze economiche e sociali, comunità territoriali, singole persone: tutti sono chiamati all'impegno per contrastarla e sconfiggerla a tutela degli spazi di civiltà. Desidero esprimere la mia vicinanza a quanti si ritroveranno nella manifestazione nazionale a Napoli e nelle altre piazze italiane per ripetere gesti insieme semplici e esemplari. Crescita civile e affermazione dei diritti si affermano con il consolidarsi della partecipazione dei cittadini" conclude il Presidente della Repubblica.
DON CIOTTI - “Non è la retorica della memoria, non è un evento, ma è una memoria viva. Loro – spiega il presidente e fondatore di Libera, don Luigi Ciotti – sono morti, uccisi dalla violenza criminale mafiosa, noi dobbiamo essere più vivi. È una memoria che non si esaurisce con il 21 marzo, tutti i giorni abbiamo una responsabilità e un impegno: non ingabbiare la memoria del passato, ma farla vivere nel presente e trasmetterla alle nuove generazioni. Il nostro Paese deve ricordare non solo i nomi importanti, ma tutti quei figli, padri, madri, mariti, mogli il cui dolore dei familiari è uguale e profondo. Il Paese deve scrivere quei nomi nelle proprie coscienze perché sono morti per la democrazia, per la libertà”. E anche il Coni e l’intero mondo dello sport è sceso in campo per ricordare le vittime innocenti delle mafie: atleti, federazioni e realtà sportive di promozione sociale in questo fine settimana hanno gareggiato indossando una maglia simbolica con la scritta “Lo sport non vi dimentica”.
INIZIATIVE NEL TRAPANESE - Lunedì 21 marzo 2022 alle ore 17:30 presso la Sala Pio XI (Chiesa Madre), Via Principe Tommaso n.3, Paceco, il Presidio “Gian Giacomo Ciaccio Montalto” dell’Associazione LIBERA - Associazioni, Nomi e Numeri contro le mafie e l’Associazione Socio - Culturale “Carlo Scaduto” di Paceco organizzano la XXVII Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo di tutte le vittime innocenti di tutte le mafie. Scolaresche, associazioni e cittadini si riuniranno per la lettura dei nomi delle vittime innocenti delle mafie.
MARSALA - Questa mattina, lunedì 21 marzo, alle ore 11.30, presso Piazza Fiera, in Contrada Strasatti, a Marsala, per l'importante momento di lettura dei nomi delle vittime innocenti delle mafie.
"Terra mia. Coltura I Cultura. È uno slogan che vuole unire due dimensioni di impegno, oggi fondamentali, dalle quali ripartire.
Terra mia: per prendersi cura della nostra comunità locale e reinterpretare il nostro essere cittadini globali a partire dall’attenzione al contesto nel quale viviamo, alla nostra quotidianità. Coltura I Cultura. La coltura nella terra, la cultura nelle coscienze. Due parole che si differenziano solo per una vocale, che ci restituiscono la necessità di un lavoro che prosegue in parallelo e tiene insieme l’impegno per il nutrimento della Terra con l’impegno per il nutrimento delle coscienze".