La seconda sezione della Corte d’appello di Palermo ha assolto dalle accuse di abuso d’ufficio e falso ideologico in concorso due medici del Pronto soccorso dell’ospedale “Paolo Borsellino” di Marsala che, in seguito alla condanna subita in primo grado nell’aprile 2019, nel luglio 2020 furono licenziati dall’Asp di Trapani.
I due medici sono Salvatore Pedone, di 57 anni, e Guglielmo Sirna Terranova, di 50. Entrambi, nel marzo 2016, rimasero coinvolti nell’inchiesta del Nas e della Procura di Palermo sulla clinica privata “Macchiarella”.
In primo grado, il gup di Marsala li condannò a sei mesi di reclusione. Entrambi, al momento del blitz del Nas nella clinica Macchiarella, furono trovati in sala operatoria durante un intervento di ricostruzione del seno. Pedone e Sirna Terranova, però, non avevano la liberatoria dell’Asp di Trapani. I loro nomi, infatti, non risultavano nella cartella clinica della paziente sotto i ferri.
L’inchiesta sulla clinica palermitana, avviata due anni prima del blitz, vide coinvolte cinque persone: Biagio Macchiarella e Giovanni Barbaro, rispettivamente socio e direttore sanitario della struttura, e altri tre medici. Oltre a Pedone e Sirna Terranova, anche il chirurgo plastico Antonio Tateo, originario di Bari ma residente a Pavia, associato a studi privati da Bergamo a Marsala. L'ipotesi di reato avanzata dalla Procura di Palermo dopo il blitz del Nas, durato circa dieci ore, nella clinica di viale Regina Margherita, fu quella di false attestazioni in cartelle cliniche. L’indagine era scattata nel 2014, quando il chirurgo Tateo sottoscrisse un contratto con la clinica Macchiarella per poter disporre della sala operatoria per interventi di chirurgia estetica in intramoenia. A difendere Salvatore Pedone è stato l’avvocato Luigi Pipitone, mentre legale di Sirna Terranova è Giuseppe De Luca. Ieri, dopo l’assoluzione sentenziata dalla seconda sezione della Corte d’appello di Palermo, l’avvocato Pipitone si è dichiarato “pienamente soddisfatto per l'esito positivo del processo a carico del dottore Salvatore Pedone, medico di alto profilo professionale ed umano, dalla indiscussa onorabilità ed instancabile vocazione al pubblico servizio”. Adesso, probabilmente, i due medici avvieranno il ricorso per il reintegro nel loro posto di lavoro.