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25/03/2022 06:00:00

Parco delle Egadi e del litorale Trapanese: tutti o quasi lo vogliono, ma il disaccordo è totale

 Da qualche mese in provincia di Trapani si è acceso il dibattito sull’istituzione del Parco Nazionale delle Isole Egadi e del litorale Trapanese. Dopo uno stop durato ben 14 anni si è tornati a parlare di parco nazionale previsto dalla legge 222 del 2007 con l’iniziativa dell’On. Massimo Fundarò, con tutti i Comuni costieri della provincia che hanno sottoscritto un appello al Ministero dell’ambiente affinché il Parco si realizzi.

Ma le posizioni sul questo parco che dovrebbe abbracciare gran parte, se non tutto il territorio della provincia di Trapani, non sono per niente univoche. C’è infatti chi è contrario, chi è favorevole, e chi come Legambiente pensa che il Parco debba contemplare le Egadi e la fascia del litorale delle Saline di Trapani e Paceco e la Laguna dello Stagnone di Marsala con Mozia, e non le altre zone dalle quali differiscono per caratteristiche naturali, oltre che per una distanza territoriale.

La richiesta del tavolo tecnico - Nei giorni scorsi i presidente nazionali di Legambiente, WWF, Lipu e Federparchi hanno scritto al ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani, per chiedere un tavolo tecnico volto a riprendere il percorso finalizzato all'istituzione del Parco. Le associazioni sottolineano che, "nell'ottica di contribuire alla Strategia europea sulla Biodiversità che prevede entro il 2030 che almeno il 30% del territorio e del mare siano tutelati, è fondamentale istituire le aree protette previste, programmate o in fase di realizzazione".

Sulla perimetrazione del Parco c'è disaccordo - Quattordici sindaci della provincia circa un anno fa avevano chiesto e ottenuto al Ministero dell'Ambiente, tramite l'ex parlamentare dei Verdi e oggi assessore al Comune di Calatafimi Massimo Fundarò, l'avvio della procedura per l'istituzione della vasta area che comprenderebbe anche il golfo di Castellammare e Selinunte. "Rientrerebbero - dice Fundarò - sette riserve naturali orientate, una riserva marina e due Parchi archeologici. Sarebbe uno dei Parchi più importanti in Europa e con la più grande biodiversità". Le associazioni ambientaliste, invece, almeno inizialmente, vorrebbero restringere i confini del Parco solo alle isole Egadi, alle Saline di Trapani, Paceco e Marsala, mentre il sindaco del Comune di Favignana, Francesco Forgione, si è dichiarato contrario chiedendo di mantenere e tutelare l'Area Marina Protetta.

Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia - “Ci sembra ancora paradossale per non dire stupido, inseguire qualcosa che non esiste e cioè il “grande parco” che si dovrebbe estendere, su più della metà del territorio della provincia di Trapani. Più di un anno fa, 14 sindaci avevano scritto una lettera all’ex ministro Costa proprio per parlare di quel progetto, non ottenendo nessun avvio di procedura. Continuare a proporre quella soluzione crea soltanto confusione. Serve, invece, puntare, così come hanno proposto i presidenti nazionali di Legambiente, WWF, Lipu e Federparchi al ministro Cingolani, alle cose possibili e realizzabili come un parco che metta insieme le isole Egadi ed il territorio prospicente alle isole stesse, dallo Stagnone di Marsala alle saline di Trapani e Paceco. Noi riteniamo utile partire dalla proposta fatta dalla Provincia nel 2010. Avere un parco con le Egadi, che sono le nostre Dolomiti nel Mediterraneo e lo Stagnone e Mozia, sarebbe un luogo da fantascienza e senza dubbio uno dei parchi più belli d’Europa”.

Sindaco Forgione, spiega perché è contrario al Parco di Favignana e del litorale trapanese - Un parco di ispirazione ambientale e naturalistica deve avere una propria omogeneità. Quel parco è frutto di una legge fatta da alcuni maggiorenti della politica trapanese di allora, tra l’altro non più impegnati direttamente, che prevedeva un parco che va da Castellammare ad Alcamo, a Gibellina, a Mazara del Vallo chiamato però Parco delle Egadi e del litorale trapanese. Qualcuno mi spieghi dove sono l’omogeneità ambientale, culturale, naturalistica, storico-archeologica, e cioè tutte quelle caratteristiche necessarie a definire un parco e ad un’area naturalistica, perché dovrei essere favorevole ad una cosa che sottrae al Comune di Favignana l’Area Marina più estesa d’Europa, con i suoi vincoli e i suoi strumenti di controllo e tutela ambientale, per consegnare ad una gestione sovracomunale nella quale Favignana perderebbe ogni identità, ogni possibilità di programmare lo sviluppo e il controllo del territorio. Io penso che bisogna discutere di questo, si sgombri il campo da una proposta che non è quella di un parco naturale, perché è l’intera provincia che diventa parco. E al sindaco di Favignana, aveva averva già replicato il Circolo di Legambiente Marsala Petrosino, con il suo presidente Giuseppe Marino. 

Circolo Legambiente Marsala Petrosino – “Noi riteniamo che non ci siano ragioni ostative alla realizzazione effettiva di un parco nazionale che comprenda, come dice lo stesso nome, il litorale trapanese. Ritenuto, inoltre, che tutti i sindaci dei territori costieri si sono attivati presso il ministero dell'ambiente per l'istituzione del parco. L'istituendo parco dunque avrebbe il consenso dei territori interessati, elemento questo, non di poco conto, visto che normalmente, in materia di ambiente, ciò raramente accade. Le ragioni contrarie del Sindaco di Favignana ci sembrano dettate più da spirito campanilistico che da impedimenti effettivi di natura scientifica. Sull'identità e continuità del litorale trapanese, infatti, c'è uno studio del CNR di Mazara del Vallo che confuta le obiezioni di quanti sostengono il contrario”.

Il Commissario Straordinario del Libero Consorzio Comunale di Trapani, Raimondo Cerami - Il commissario esprime "serie perplessità" per alcune posizioni emerse nel corso di un recente convegno, organizzato da Legambiente Sicilia presso il Museo “A.Pepoli” di Trapani sull’istituzione del Parco nazionale delle Egadi e del litorale trapanese. L’ex Provincia di Trapani è stata, infatti, uno dei soggetti promotori dell’iniziativa, individuata insieme ai Comuni di Trapani, Favignana, Marsala e Paceco, dall’Assessorato Regionale al Territorio ed Ambiente, quali amministrazioni municipali prioritariamente interessate all’Istituzione del Parco.

"Il Parco delle Egadi è stato infatti indicato come uno dei Parchi nazionali Siciliani, al pari di quello di Pantelleria, già presente nella provincia, e il Commissario Straordinario - si legge in una nota - non può non condividere la volontà di rilancio dell’iter procedurale ai fini della concretizzazione, ritenendo che il Parco rappresenta un’occasione unica per lo sviluppo turistico ed economico del territorio, per la tutela della vasta biodiversità e degli habitats, spesso sconvolti dall’incuria dell’uomo, nonché un’opportunità privilegiata per ottenere finanziamenti regionali, nazionali ed europei, che è stato sempre obiettivo primario della sua amministrazione commissariale".

"Stante che la Riserva dello Stagnone di Marsala, fulcro di notevole valore e perla naturalistica del futuro Parco, oggi è in gestione all’ex Provincia, c’è tutto l’interesse affinché l’istituzione diventi realtà al più presto possibile. Va tuttavia chiarito che è sicuramente condivisibile l’opinione del Sindaco di Favignana che ha affermato che la perimetrazione del Parco debba avere una connotazione naturalistica più omogenea per far sì che sia “un parco più contenuto che leghi l’Area Marina Protetta delle Egadi alla Riserva delle saline di Trapani-Paceco e a quella delle Isole dello Stagnone". "Non avrebbe senso, infatti, legare interessi e sviluppi diversificati, coinvolgendo aree, non solo distanti per spazio, ma soprattutto per disomogeneità del patrimonio antropo-culturale e territoriale" aggiunge Cerami. In questo quadro il Commissario straordinario ritiene "indispensabile riprendere i presupposti stabiliti con la legge n.222 del 2007 per istituire al più presto un tavolo tecnico, al fine di risolvere ogni incertezza interpretativa e accelerare al massimo l’istituzione del Parco delle Egadi ".

Il Sindaco di Trapani Giacomo Tranchida -  Per il sindaco di Trapani bisogna invece puntare su un’area più vasta, chiamando in causa il documento inviato al Ministero e firmato anche dai primi cittadini di Marsala, Erice, San Vito lo Capo, Castellammare del Golfo, Calatafimi-Segesta, Petrosino, Mazara del Vallo, Paceco, Valderice, Custonaci, Alcamo, Castelvetrano e Campobello di Mazara. "Per quale motivo – ha detto Tranchida durante il convegno - dovremmo rinunciare ad una idea di valorizzazione del sistema costiero integrato trapanese? Con questo Parco si potrebbero cogliere molte opportunità. Spetta al Comitato tecnico-scientifico decidere le limitazioni del Parco".