La matassa Palermo si va piano piano dipanando. Il centrosinistra ha il suo candidato sindaco, si tratta di Franco Miceli che ha già incassato il sostegno di Giuseppe Conte, del Pd e in ultimo del sindaco uscente Leoluca Orlando: “La coalizione di centrosinistra ha scelto Franco Miceli, candidato che conosco bene e apprezzo da molti anni, anche per essere stato assessore da me scelto in una giunta da me presieduta. Occorre adesso definire al più presto un programma che dia seguito alle tante realizzazioni e alle tante potenzialità che costituiscono da anni il patrimonio faticosamente raggiunto dalla nostra città. Palermo deve riprendere con forza e con ampia partecipazione democratica il proprio cammino dopo due anni di pandemia e dopo criticità e ostacoli causati dal venir meno nel consiglio comunale del sostegno alla giunta da parte della maggioranza con me eletta nel 2017”.
Nel centrodestra ancora troppi i candidati, per Gianfranco Miccichè non ci sono alternative a Francesco Cascio, il nome Forza Italia per il candidato sindaco lo ha già indicato, si aspetta adesso l’ufficializzazione.
Continua la sua campagna elettorale Carolina Varchi, candidata per Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni non ha trovato ancora una sintesi e, quindi, potrebbe continuare in solitaria la corsa per la sindacatura, proprio ieri mattina la Varchi ha tenuto un incontro con le forze produttive cittadine.
Scontento di come il centrodestra sta mancando l’obiettivo dell’unità della coalizione è il deputato regionale, della Lega, Vincenzo Figuccia: “L’accordo sul candidato sindaco di Palermo va chiuso entro 48 ore. Non c’è più tempo da perdere, i palermitani si aspettano un’indicazione chiara del centrodestra. Palermo necessità di un cambiamento netto e il centrosinistra ha scelto la restaurazione con la candidatura di Franco Miceli, già in giunta con l’immarcescibile Leoluca Orlando, di fatto l’ombra dell’attuale sindaco. È il tempo delle scelte e le forze di centrodestra hanno i profili giusti per dare una buona amministrazione alla Città”.
Figuccia va in pressing: “Poteva essere il giorno giusto per avviare la campagna elettorale per la Città di Palermo, ma anche oggi continuano le disfide nel centrodestra siciliano. È ora di chiudere su un candidato e di connettersi con i cittadini che si ritrovano, grazie ad Orlando ed ai suoi sodali di sinistra, con il raddoppio dell’addizionale comunale Irpef. L’imposta schizzata alle stelle è la cartina al tornasole della pessima amministrazione della cosa pubblica da parte del centrosinistra. Lasciano rovine i vari Orlando, Giambrone e Catania, far ripartire Palermo sarà davvero dura. Inoltre vendono per buono un piano di risanamento che nessuno conosce e che mai Draghi firmerà così come proposto dalle cicale palermitane. Hanno afffamato e tartassato i cittadini con i loro sprechi e con le gestioni allegre dei fondi del bilancio comunale: per anni, ad esempio, hanno parlato di Teatro Massimo come paradigma di eccellenza ed ora invece si scoprono voragini perché usato come bancomat per incarichi e prebende che con la Cultura, quella vera fatta da artisti e musicisti, c’entrano poco”.
Ad essersi presentata ufficialmente alla stampa come candidata sindaca è Rita Barbera, che punta sul voto libero dei palermitani,
Davanti alle palermitane e ai palermitani intervenuti, Rita Barbera svincolata da qualsiasi schieramento politico.