Nel corso dell'ultima udienza del processo all'ex vescovo di Trapani, Francesco Micciché è stato ascoltato l’ex economo della Curia Andrea Carollo che era allo stesso tempo economo della Diocesi e direttore dell’agenzia della banca Intesa San Paolo dove vi erano i conti correnti della Curia e quelli personali del vescovo Miccichè e dei suoi familiari.
Il doppo incarico di Carollo fu, all'epoca dell'ispezione sui conti della Diocesi Trapanese, evidenziato dal vescovo Mogavero. I conti correnti della Diocesi erano movimentati o dal vescovo o dall'economo. Carollo riceveva le distinte di prelievo firmate da se stesso. Il pm non ha fatto l'esame ma ha prodotto il verbale rilasciato da Carollo durante l'istruttoria. Carollo ha invece risposto alle domande del difensore del vescovo. L'economo in carica tra il 2007 e il 2012 ha detto che non ha trovato i i bilanci precedenti, e nessuno documento che certificava le entrate e le uscite. L'economo ha escluso un uso improprio delle somme dell’8 per mille.
Poi è stato ascoltato - -brevemente - don Ninni Treppiedi, ex direttore amministrativo della Diocesi. Riguardo ai fondi dell’8 per mille, oggetto dell’imputazione di peculato, don Treppiedi rispondendo al pm Morri ha ricordato di un colloquio con il Vescovo riguardo alla necessità di documentare bene la spesa di questi soldi, il Vescovo in quella occasione disse a Treppiedi che "la carità non poteva avere regole”. Don Treppiedi ha anche detto, rispondendo alle domande del pm di una lamentla, riguardo all'uso dei fondi dell'8 per mille, dell’ex direttore della Caritas, don Sergio Librizzi, oggi condannato in via definitiva a sei anni per induzione alla corruzione e arrestato nel 2014 per concussione e violenza sessuale. Treppiedi ha anche detto che figuravano sulla carta delle iniziative con l’8 per mille, ma mai svolte.
Alla prossima udienza sarà ancora il turno di don Treppiedi che risponderà alla difesa e poi lo stesso Sergio Librizzi, ex direttore della Caritas.