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06/04/2022 20:53:00

Trapani, questa mattina il ricordo delle vittime del bombardamento del 6 aprile '43

Trapani non dimentica l'orrore delle seconda guerra mondiale. E, questa mattina, la città ha reso omaggio alle vittime del bombardamento del 6 aprile 1943. Quella mattina una pioggia di bombe colpi il centro storico e precisamente la zona compresa tra il porto e la stazione ferroviaria. In quindici minuti il quartiere di San Pietro venne devastato. Fu un massacro. Sotto le macerie e sul selciato rimasero seimila cadaveri.

Questa mattina, sono state scoperte le targhe affisse presso il monumento di via XXX Gennaio, con i 510 nominativi dei caduti trapanesi sotto le bombe della seconda guerra mondiale ritrovati grazie alle ricerche condotte dal maestro Claudio Maltese. La cerimonia, organizzata dall’Associazione Vittime Civili di Guerra sezione di Trapani presieduta da Giovanni Barbiera, con il patrocinio del Comune, ha visto partecipi numerose autorità, studenti e docenti, parenti delle vittime e non solo. Poco prima, in via San Michele, ad opera dell'associazione “Strada della Passione”, è stata scoperta una “pietra d'inciampo” a ricordo della chiesa di S. Michele.

“Non sono trapanese e per questo ho un dovere doppio nei riguardi dei trapanesi, che mi hanno dato fiducia 4 anni fa per cercare di servire al meglio questa città - dichiara il Sindaco Giacomo Tranchida -. Mi fa specie che a volte si perda il senso del valore che la comunità trapanese ha avuto nel tempo: traffici commerciali, vittime di eccidi mafiosi e di guerra. Ecco perché abbiamo voluto dare un nome e cognome a tante persone che fino ad ora erano solo un numero.

Bambini, donne e uomini che sono stati strappati all’affetto dei loro cari, periti sotto le bombe, saranno oggi impressi per sempre nella memoria, affinché i più giovani possano essere portavoce del loro immane sacrificio. Grazie davvero a chi si è adoperato affinché tutto questo fosse possibile, è fondamentale essere custodi del passato per evitare che tragedie come queste possano ripetersi. Un pensiero giunga in particolar modo agli amici ucraini, che stanno soffrendo oltremodo il dramma di una guerra ingiusta che ha fatto conoscere anche agli occhi dei più giovani le barbarie delle invasioni che non vorremmo mai più vedere in televisione e sui giornali”.