Il sabato che ha preceduto la Santa Pasqua è stato più animato del solito e la politica ha tenuto banco. Palermo ha avuto la sua doppia via Crucis e le processioni nelle segreterie politiche non sono finite.
Andiamo in ordine: il primo annuncio ha visto l’ufficializzazione della discesa in campo di Francesco Cascio, immediatamente dopo il commissario della Lega, Nino Minardo, ha annunciato il ticket con Francesco Scoma, e quindi l’unione tra il Carroccio e Forza Italia, non sono trascorsi nemmeno 15 minuti e arriva perentoria la smentita di Scoma: si ritira, nessun ticket, appoggerà Cascio e lo farà da parlamentare nazionale della Lega.
La passione non è finita, dopo lungo silenzio arriva anche Davide Faraone, non un passo indietro ma uno di lato: i renziani con la loro lista appoggeranno l’ex assessore di Musumeci, Roberto Lagalla. L’annuncio è avvenuto con un post sulla pagina Facebook del Senatore di Italia Viva: “In un tempo in cui le notizie maggiormente interessanti sono quelle che raccontano di candidature offerte alla città, in vista delle elezioni amministrative, mi scuso anticipatamente con gli amici giornalisti offrendo una non notizia: il mio passo di lato. Ho sempre detto che a Palermo servirebbe unità, servirebbe il modello Draghi, servirebbe una classe politica, che anziché guardare al proprio ombelico, pensasse alla città, ai suoi drammatici problemi economici, alle strade sporche e piene di buche, alle bare senza sepoltura e soprattutto a come dare le risposte adeguate. Purtroppo la risposta della classe politica, anche la mia, non è stata all’altezza. Abbiamo pensato di semplificare tutto, offrendo candidature più che soluzione ai problemi. Nei giorni passati, più si moltiplicavano i candidati, più trovavo spiacevole trovarmi in quella situazione, c’ero anch’io tra i protagonisti di questa imbarazzante fiera delle vanità, che ci ha allontanato in maniera siderale dai palermitani. Ho deciso quindi di essere coerente, da un lato togliendomi dall’imbarazzo, dall’altro lato scegliendo un candidato in campo, semplificando e sforzandomi di dare un segnale di unità innanzitutto ai miei concittadini. Non faccio un passo indietro, sosterrò il mio amico Roberto Lagalla, l’ho conosciuto da Rettore, poi da vicepresidente del CNR, quando ho avuto l’onore di ricoprire l’incarico di sottosegretario alla Scuola, all’Università e alla Ricerca scientifica. Lo reputo il più adatto a svolgere il ruolo di Sindaco e il più affine alle mie idee, non me ne vogliano tutti gli altri candidati, che stimo ed apprezzo. Darò il mio contributo da Senatore della Repubblica, come ho sempre fatto e continuerò a fare”.
Si stringe il cerchio dei candidati sindaco, restano in campo in questo momento in quattro, con Giorgia Meloni che chiede spiegazioni direttamente a Silvio Berlusconi per la scelta azzurra di non appoggiare la candidata Carolina Varchi: “Non possiamo non notare come questi comportamenti, e molti altri segnali, testimoniano più la volontà di danneggiare Fratelli d'Italia piuttosto che quella di combattere le sinistre. Non ci resta che auspicare un intervento diretto di Silvio Berlusconi che - complice la Pasqua - non siamo certi sia stato reso partecipe delle ultime scelte del partito siciliano”.
Nulla è lasciato all’improvvisazione, ogni mossa in avanti o di lato o indietro, ogni nota stampa, smentite comprese, sono studiate a tavolino. Si tratta di tattica politica che investe il binario delle regionali e tende a minare la ricandidatura di Nello Musumeci.
Fratelli d’Italia rischia di essere sempre più isolata in questo scenario, le dimissioni annunciate da parte del governatore ( non sarebbe la prima volta a farlo e poi a rinunciare al passo fatale) gettano nell’incertezza molti candidati, che a questo punto potrebbero virare verso porti più sicuri.
Il caos genera caos, i colpi di scena non sono finiti.