Dopo due anni è tornata a Marsala la processione del Giovedì Santo. E' stato un momento molto emozionante, in cui si è respirata la voglia di ritorno alla normalità, e in cui non sono mancate le azioni di solidarietà e di assistenza. Come quelle dell'associazione Lisola che da anni si occupa di allestire un'area per i soggetti fragili lungo il percorso della Processione. Ecco la nota.
"Due anni di ubbidiente silenzio, causa pandemia, non ci ha fatto perdere il desiderio e la consapevolezza di donarci al prossimo.
Molto è cambiato in noi e fra noi in questo periodo, ma è bastata una scintilla per riaccendere i cuori e le emozioni di un tempo.
Quest'ultima edizione, la prima del post Covid, è stata un ritorno alle tradizioni per l'intera comunità Marsalese.
La confraternita Sant'Anna, insieme al parroco Don Giacomo Marino e ai due commissari Liliana Amato e Manfredo Spadaro, hanno riportato, con coraggio e passione, per le vie della città la Sacra Rappresentazione della Passione di Gesù Cristo, che per noi marsalesi è l'evento più importante dell'intero anno.
D'altronde i circa 500 anni di storia non possono di certo essere spazzati via con un semplice colpo di spugna o per colpa di una pandemia.
E anche noi de Lisola, dal 2010 ormai, abbiamo dato il nostro umile contributo all'interno dell'area dedicata ai soggetti fragili della nostra città.
Lo abbiamo fatto a modo nostro, in silenzio senza chiedere o disturbare nessuno, avvalendoci di persone fidate che come noi sposano il verbo del donare.
Ed è per questo che ringraziamo in primis la Confraternita di Sant'Anna nella persona del parroco e dei suoi commissari per averci concesso il privilegio, ancora una volta, di continuare l'opera che ci era stata consegnata, per suo volere, dall'allora priore Gianluca D'Amico, persona di grande spessore e di modi gentili e delicati che tutti noi ricordiamo con affetto.
Ringraziamo i nostri preziosi collaboratori, il D.S. dott.ssa Maria Teresa Asaro e la prof.ssa Giusy Amodeo dell'I.S. Giovanni XXIII-Cosentino di Marsala per aver fatto partecipare i ragazzi della classe 5ª AS, i volontari dell'associazione CPA coordinati egregiamente dal loro responsabile Marco Mustari, l'amico Matteo Pellegrino per il suo prezioso contributo e i nostri volontari che come sempre si mettono al servizio del prossimo.
E infine, non per ordine di importanza, ringraziamo tutte le associazioni e persone fragile che hanno occupato l'area a loro dedicata dimostrandoci stima, fiducia e partecipazione.
La Chiesa, come sostiene Papa Francesco, deve stare fra la gente e deve essere al servizio della gente.
Il verbo di Dio va portato di casa in casa e in tutti i luoghi dove può essere ascoltato e apprezzato.
Ancora una volta, con delicatezza e discrezione, abbiamo servito il prossimo in maniera incondizionata".