E’ partita ufficialmente la campagna elettorale di Francesco Cascio, Forza Italia, per la città di Palermo.
In una Mondello riscaldata da un sole presagio di vicina estate, i leader azzurri, della Lega e di Noi con l’Italia sono stati tutti presenti, lanciando un ulteriore appello all’unità del centrodestra.
Il prossimo appuntamento è l’8 maggio quando Cascio si presenterà direttamente ai cittadini con una kermesse, lo slogan scelto è “Ne avrò cura”.
Gianfranco Miccichè lavora incessantemente per unire tutto il centrodestra, i dialoghi con Fratelli d’Italia vanno avanti e anche con Roberto Lagalla, seppure l’ex Rettore ha fatto sapere che non ha intenzione di fare alcun passo indietro o di lato: è e resterà in campo.
L’accordo su Cascio sindaco per Giorgia Meloni, che ha affidato la risoluzione della questione ad Ignazio La Russa, dipende dall’accordo sul Musumeci bis, Miccichè ha chiesto che le due questioni vengano affrontate in momenti diversi sollecitando anche un incontro tra Berlusconi, Salvini, Meloni e Cesa.
Nessuna preclusione sul nome dell’attuale governatore purché ci sia unità: “Se deve essere Musumeci, che sia Musumeci, deve essere il candidato di tutta la coalizione. Ma non possiamo legare Palermo a questo risultato. Lo ribadisco con chiarezza: noi vinciamo lo stesso. Siamo oggettivamente un gruppo di partiti che vince lo stesso”.
L’impegno del coordinatore azzurro adesso è quello di riportare in coalizione Roberto Lagalla e Totò Lentini, entrambi però non mollano la presa e vanno avanti, l’MNA però pare che una scelta di campo l’abbia già fatta e si tratta proprio del candidato presentato da Forza Italia.
Accanto a Cascio oltre a Micicchè anche Saverio Romano, Noi con l’Italia, Vincenzo Figuccia per la Lega, che ha indicato il vicesindaco in Alberto Samonà. Non tutto quello che ha fatto Leoluca Orlando è da buttare ma quel tempo è finito, dice Cascio: “Questa città è fallita economicamente e moralmente, la cura si fa in due: il medico prescrive la cura il paziente la deve seguire”.
Intanto da Roma arrivano le dichiarazioni di Lorenzo Cesa: Roberto Lagalla resta in campo, appello anche qui all’unità del centrodestra ma soprattutto Cesa svela definitivamente le carte: si al Musumeci bis, si leghino le amministrative di Palermo con le regionali, perché Lagalla è espressione di Musumeci.