Prime gite a mare fatali in Sicilia. Un giovane è morto annegato, un altro è disperso, un bambino di dieci anni è caduto da una scogliera.
La tragedia più grave è accaduta nel pomeriggio ad Augusta, in provincia di Siracusa, dove un bambino di 10 anni è scivolato da una scogliera e ha perso la vita. Il piccolo, originario di Catania, stava approfittando della giornata di festa insieme ai suoi genitori per un'escursione all'aria aperta. Secondo la ricostruzione delle forze dell'ordine, la famiglia del piccolo aveva deciso di trascorrere la giornata festiva in una villa della zona. Dopo il pranzo il bimbo avrebbe deciso di fare una piccola escursione ma mentre passeggiava avrebbe perso l'equilibro e sarebbe scivolato. Pare che il bambino si fosse avventurato lungo un costone roccioso a ridosso del mare nella zona di Costa Saracena, sul litorale di Augusta, nel Siracusano. C'è una scalinata in prossimità del costone per raggiungere il mare, per cause ancora da accertare, il bambino ha perso l'equilibrio, e per lui non c'è stato nulla da fare. Immediata la richiesta di aiuto da parte dei genitori, che ha allertato anche il servizio di elisoccorso che è giunto sul posto dall'ospedale Cannizzaro di Catania, ma quando sono arrivati i primi soccorsi il suo cuore aveva già smesso di battere. La procura di Siracusa, che ha aperto un'inchiesta, non ha disposto l'autopsia, restituendo la salma alla famiglia. Comprensibile il dolore per la famiglia per una tragedia così grande, che ha squarciato la tranquillità di una tranquilla giornata festiva all'aria aperta, in compagnia di amici. La procura non ha rilevato elementi tali da richiedere un'autopsia, dal momento che tutti gli elementi portano a un incidente che non richiede ulterori accertamenti. Una casualità, forse una distrazione o la roccia scivolosa potrebbero aver causato la disgrazia e strappato un bambino di 10 anni alla sua famiglia.
Ad Agrigento un ragazzo di 25 anni, Raimondo Di Malta, originario di Lampedusa, che risultava disperso in mare, è stato trovato morto, dopo varie ore di ricerche. Insieme ad altri due amici si era allontanato a nuoto dalla spiaggia a Punta Bianca, ma quando i tre hanno deciso di rientrare il 25enne si è trovato si è sentito male ed è sparito tra le onde, risultando disperso. Immediate sono scattate le ricerche di Capitaneria di porto e Guardia di finanza. Intorno all’1.30 il tragico esito: il corpo senza vita del ragazzo è stato recuperato al largo della costa dai militari delle Fiamme gialle.
Un ragazzo nigeriano di 22 anni disperso nel mare della Playa a Catania. Secondo alcuni testimoni, che hanno dato l'allarme, il bagnante era aggrappato a un pallone prima di scomparire tra i flutti. Inutili le ricerche da parte dei vigili del fuoco intervenuti sul posto con l'ausilio di una motobarca, di un elicottero e di una squadra di due sommozzatori.
Va anche ricordato che continuano le stragi di migranti nel Mediterraneo: decine di morti e dispersi negli ultimi giorni secondo quanto hanno dichiarato l'Organizzazione internazionale per le migrazioni e le autorità tunisine. Le autorità tunisine hanno dichiarato domenica (24 aprile) che 17 corpi sono stati recuperati dopo che quattro barche si sono capovolte nel Mar Mediterraneo vicino alla costa tunisina. Mourad Turki, un portavoce a Sfax, ha affermato che le barche erano in cattive condizioni e che erano partite dalla città portuale durante la notte da venerdì a sabato (22-23 aprile). Le vittime includevano una donna e “almeno un bambino”, ha detto Turki, ma il bilancio potrebbe aumentare. I sopravvissuti hanno detto che “c’erano tra le 30 e le 32 persone a bordo di ogni barca”. La maggior parte proveniva da Paesi dell’Africa subsahariana, tra cui Costa d’Avorio, Mali e Somalia. La marina tunisina ha dichiarato di aver salvato 98 sopravvissuti dalle quattro piccole imbarcazioni. Un portavoce della Guardia nazionale tunisina a Sfax, Ali Ayari, ha confermato che le barche erano dirette in Italia. Domenica scorsa, l’agenzia delle Nazioni Unite per l’immigrazione Iom in Tunisia ha twittato che erano stati recuperati 12 corpi. L’agenzia di stampa Reuters ha riferito domenica che i corpi di tre persone sono stati recuperati in Tunisia e altre 155 persone sono state detenute, secondo l’agenzia di stampa statale tunisina. Lo stesso rapporto afferma anche che 76 migranti sono stati soccorsi al largo della costa tunisina a Mahdia, a circa 100 chilometri a nord di Sfax. Non sono disponibili ulteriori dettagli. Muoiono così tante persone nel mare che non c’è più spazio nei cimiteri, ha detto Mourad Turki all’agenzia di stampa dpa domenica. I corpi vengono distribuiti tra vari cimiteri in altre regioni, secondo Turki. Fonti dell’ospedale locale di Sfax hanno detto che circa 50 corpi di coloro che erano morti in passati naufragi sono rimasti negli obitori in attesa di sepoltura. Al largo della costa libica, secondo quanto riferito, almeno sei persone sono morte quando la loro barca è affondata nel fine settimana. Nel frattempo, domenica le autorità libiche hanno arrestato e detenuto più di 540 persone, per lo più cittadini del Bangladesh, mentre provavano a partire per l’Europa. L’Oim afferma che il Mediterraneo centrale, dalla Libia e dai Paesi del Maghreb all’Italia e a Malta, è la rotta migratoria più pericolosa al mondo. L’agenzia delle Nazioni Unite stima che più di 1.500 persone siano morte o scomparse nel Mediterraneo centrale nel 2021, e oltre 500 finora nel 2022.