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27/04/2022 06:00:00

Sicilia, lo stallo sulla Finanziaria. Un miliardo congelato, ecco i fondi bloccati

La Finanziaria regionale non è quella che si aspettavano i siciliani, c’è un miliardo congelato in attesa di un altro accordo con lo Stato, i tagli ci sono tutti come quello che riguarda le assunzioni nelle partecipate della Regione per i parenti delle vittime di mafia uccise in altre regioni.


Fondi bloccati per i parchi e le riserve naturali, il Massimo di Palermo, il Biondo, l'Orchestra sinfonica siciliana, il Bellini di Catania, i centri antiviolenza, gli ex Pip, l'Istituto Vite-Vino e quello di Incremento ippico.

 
Tagli per le emergenze, per la promozione dei prodotti tipici siciliani.
Niente assunzioni nelle partecipate, ne erano previste circa un migliaio e niente assunzione pure per i dipendenti delle ex Ipab.
Previsti 325 milioni per il potenziamento dei collegamenti con le isole minori, 10 milioni di euro destinati fagli autotrasportatori, che hanno evitato la serrata, 10 milioni vanno anche al Consorzio Autostrade.


La Finanziaria approderà in Aula il 28 aprile alle 11, il termine entro cui dovrà essere approvata è il 30 di aprile, non sono contenti della manovra i deputati di opposizione del M5S, Nuccio Di Paola e Luigi Sunseri, entrambi componenti della commissione Bilancio: “Se alla vigilia della discussione dello strumento finanziario della Regione la situazione sembrava gravissima, alla visione delle carte in commissione bilancio i conti della Sicilia sono disastrosi. Manca oltre un miliardo al bilancio. Non si riuscirà ad approvarlo entro il 30 aprile. Nella migliore delle ipotesi si andrà in gestione provvisoria per almeno un altro mese. Le condizioni economiche della Regione sono gravi. Il governo Musumeci si è dimostrato assolutamente incapace di risanare i conti della nostra regione e non ha portato avanti alcuna riforma per tentare di migliorarne lo stato”.

Negativo anche il giudizio della Cisal: “La Finanziaria regionale, presentata dal Governo Musumeci, non contiene né soldi certi, né risposte concrete per imprese e lavoratori: ci auguriamo che le forze politiche di maggioranza e opposizione, in Parlamento, la stravolgano o scenderemo in piazza. In un momento difficile come questo bisogna rilanciare l’economia, non sperperare denaro in mille inutili rivoli”.