Prende il via oggi il processo di Appello che vede imputato Matteo Messina Denaro per le stragi di Capaci e via D’Amelio.
In primo grado il latitante era stato condannato all’ergastolo. La corte d’Assise di Caltanissetta, presieduta dal giudice Roberta Serio, lo ha dichiarato colpevole degli attentati di Capaci e via D’Amelio. Capo della mafia trapanese, Messina Denaro, ricercato dal 1993, e’ stato tra i responsabili della linea stragista di Cosa nostra imposta dai corleonesi di Toto’ Riina. Il boss di Castelvetrano ha da pochi giorni compiuto 60 anni.
La corte ha affermato nelle motivazioni della sentenza di condanna che “u siccu” “condivise in pieno l’oggetto e la portata del piano criminale di Riina di attacco allo Stato e di destabilizzazione delle sue Istituzioni allo scopo, da un canto, di colpire i nemici storici, gli inaffidabili e i traditori di Cosa nostra, dall'altro canto, di entrare in contatto con nuovi referenti con cui trattare per giungere ad un nuovo equilibrio”.
Ancora: “in definitiva, Matteo Messina Denaro fu in assoluto un membro del cerchio magico di Riina e, anche solo in tale veste (senza nulla togliere alla comunque accertata reggenza della provincia di Trapani), è uno dei protagonisti dell'attacco sfrontato che Cosa nostra intraprese contro lo Stato al fine di destabilizzarne le Istituzioni e costringerlo tramite nuovi canali referenziati a trovare un compromesso favorevole ad entrambi i fronti”.
Secondo i giudici inoltre Matteo Messina Denaro “mise fattivamente a disposizione della causa stragista le proprie energie e le sue forze militari e logistiche convogliando in senso unidirezionale tutta la nomenclatura trapanese. Man mano che il piano stragista prese corpo in parallelo Matteo Messina Denaro - in via diretta o indiretta (ovvero anche a mezzo degli uomini d'onore della provincia mafiosa da lui retta) - dimostrò tangibilmente la sua perdurante adesione e in tal guisa, ribadendo la fedeltà a Riina in quel delicato momento per la sua leadership e per l'intera Cosa Nostra”. Al processo di secondo grado l’accusa sarà rappresentata dal Pg Antonino Patti mentre la corte sarà presieduta dal giudice Maria Carmela Giannazzo.
Al ruolo di Matteo Messina Denaro nelle stragi del '92 è dedicato l'ultimo libro del peraltro direttore di Tp24, Giacomo Di Girolamo, dal titolo "Matteo va alla guerra".