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22/05/2022 06:00:00

Capaci, 30 anni: Mattarella a Palermo, tutte le iniziative, la verità parziale

Era il 23 maggio del 1992 alle ore 17:57:48 quando una carica composta da tritolo, RDX e nitrato d'ammonio con potenza pari a 500 kg di tritolo, fece saltare in aria un tratto di autostrada tra Palermo e l'aeroporto di Punta Raisi e uccise il magistrato antimafia Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, anche lei magistrato, e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Vi furono 23 feriti, fra i quali gli agenti Paolo Capuzza, Angelo Corbo, Gaspare Cervello e l'autista giudiziario Giuseppe Costanza.

Oggi entrano nel vivo le commemorazioni per il Trentennale della Strage di Capaci e di Via D’Amelio. Quasi tutti i comuni italiani organizzano incontri ed eventi.

Già da alcuni giorni a Palermo sono diverse gli appuntamenti oraganizzati dalla Fondazione Falcone e che si concluderanno lunedì 23 con la cerimonia al Foro Italico, alla quale parteciperà il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. 

 

Tante condanne, molti processi e una verità parziale - Le sentenze sulla strage di Capaci hanno illuminato l'area criminale operativa e organizzativa dell'attentato fino alla più recente condanna all'ergastolo di Matteo Messina Denaro, ultimo grande latitante di mafia.

Rimangono nell'ombra i livelli esterni a Cosa nostra. Un "doppio cantiere" lo ha definito Lia Sava, già pm a Caltanissetta e ora procuratore generale a Palermo. È tutta da chiarire ancora la parte svolta, prima e dopo la strage, da apparati investigativi e pezzi dello Stato che avrebbero tenuto aperto un "dialogo" con i boss in vista di una tregua. È l'idea di una "trattativa" che però non ha trovato conforto nella sede processuale. Più chiaro invece l'obiettivo della strage che è stato individuato attorno a tre motivazioni di fondo. Una va riferita al "sentimento di vendetta" dei vertici di Cosa nostra nei confronti di un magistrato che aveva attaccato la mafia con metodi innovativi e ne aveva demolito l'impunità storica con un maxiprocesso che aveva travolto padrini e santuari. L'altra motivazione della strage è stata rintracciata dai giudici nel carattere preventivo dell'attentato: bisognava fermare Falcone che anche nel suo ultimo incarico al ministero della Giustizia continuava a ispirare misure devastanti per il sistema mafioso. La terza motivazione di fondo si ritrova nel progetto di Totò Riina e dei suoi colonnelli di dare un carattere terroristico alla micidiale sfida allo Stato.

Il livello operativo della strage del 23 maggio 1992 è stato colpito sin dal primo processo concluso il 26 settembre 1997 con 24 ergastoli e pene inferiori per cinque collaboratori (Salvatore Cancemi, Mario Santo Di Matteo, Calogero Ganci, Gioacchino La Barbera, Giovan Battista Ferrante). In appello si sono aggiunti altri cinque ergastoli ma dopo due annullamenti la Cassazione ha definito i giudizi confermando la responsabilità di Totò Riina, Bernardo Provenzano, Francesco e Giuseppe Madonia, Pippo Calò, Pietro Aglieri e gli altri componenti della "cupola".

Altri elementi, che hanno generato altri filoni processuali, sono venuti da Gaspare Spatuzza che ha contribuito a fare luce sulla provenienza dell'esplosivo: sarebbe stato Alfonso "Fifetto" Cannella a fare recuperare il materiale da bombe inesplose durante la seconda guerra mondiale nel mare di Porticello, vicino a Palermo. L'uso dell'esplosivo sarebbe stato deciso come variante spettacolare al piano originario che prevedeva l'uccisione di Falcone a Roma. Un "gruppo di fuoco" era già partito ma venne poi richiamato per ordine di Riina perché a Palermo la strage avrebbe avuto una dimensione ancora più simbolica.

Uno dei processi celebrati a Caltanissetta ha messo a fuoco il ruolo di Matteo Messina Denaro che il 21 ottobre 2020 è stato condannato all'ergastolo. Decisivo, secondo i giudici, sarebbe stato il suo sostegno al piano criminale elaborato dagli uomini di Riina. "Intorno alla sua latitanza - il pm Gabriele Paci soggi procuratore capo a Trapani - si è costruita la figura di un mafioso che fa affari e veste Armani. Il processo ci ha restituito invece una figura diversa: uno stragista".

Prima della sentenza su Messina Denaro il 21 luglio 2020 la corte d'assise d'appello di Caltanissetta aveva confermato la condanna all'ergastolo di altri quattro imputati - Salvatore "Salvino" Madonia, Giorgio Pizzo, Cosimo Lo Nigro e Lorenzo Tinnirello - e l'assoluzione di Vittorio Tutino. Dopo trent'anni la vicenda processuale non è ancora conclusa ma è alle ultime battute.

Le iniziative oggi - All’Alba a Capaci, all’imbocco del tunnel, sotto l’autostrada, in cui la Mafia piazzò il tritolo usato per l’attentato a Falcone, alla moglie e alla scorta, l’artista Gerald Moroder inaugurerà la sua opera “Risorto da combattimento”. Alle 10 dal golfo di Sferracavallo partirà la regata “Per non dimenticare” dedicata a tutte le vittime della Mafia e organizzata dalla Fondazione Falcone e dal Circolo Velico Sferracavallo che coinvolgerà tutti i circoli velici siciliani e i ragazzi della scuola vela. Alle 20 nel complesso di Santa Maria dello Spasimo si esibirà la Banda della Polizia In serata si chiuderà il “pellegrinaggio” laico dell’installazione “Branco” dell’artista Velasco Vitali, cinquantaquattro cani a dimensione reale realizzati coi materiali dell’edilizia abusiva, che troverà esito negli spazi monumentali della Basilica di San Domenico, dove è sepolto il giudice Giovanni Falcone. Il progetto, in tutte le sue fasi, è stato sostenuto dalla Fondazione Federico II. Alle 18 al Foro Italico il quotidiano La Repubblica organizza “1992-2022 30 Anni dalle Stragi Falcone e Borsellino”. Sono previsti gli interventi di Lirio Abbate, Stefania Auci, Carlo Bonini, Maurizio De Lucia, Mario Di Caro, Maria Falcone, Piero Grasso, Leo Gullotta Carmelo Lopapa, Maurizio Molinari, Salvo Palazzolo, Pif, Salvo Piparo, Stefania Prestigiacomo Giuseppe Provenzano e Conchita Sannino.

Lunedì 23 Maggio  - Gli eventi si concluderanno il 23 maggio con una serie di iniziative che si alterneranno tra Palermo e Capaci. Dalle 10 alle 11.30 sul palco speciale allestito al Foro Italico di Palermo parteciperanno alla giornata dedicata alle commemorazioni e alla promozione sociale della memoria del XXX anniversario della strage di Capaci il Capo dello Stato Sergio Mattarella, la presidente della Fondazione Falcone Maria Falcone, esponenti delle istituzioni come i ministri dell’Istruzione Patrizio Bianchi, dell’Interno Luciana Lamorgese, della Giustizia Marta Cartabia, dell’Università Maria Cristina Messa, degli Esteri Luigi Di Maio e il capo della Polizia Lamberto Giannini, il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo, il procuratore di Roma Francesco Lo Voi. Nel corso della cerimonia, che sarà trasmessa in diretta da Rai1, agli interventi istituzionali si alterneranno i racconti di alcuni dei protagonisti dei tragici giorni degli attentati del ‘92, come i componenti della squadra dei Vigili del Fuoco che, per primi, arrivarono sul luogo della strage a Capaci e gli interventi di esponenti del mondo della cultura, come Alfonsina Russo, direttrice del Parco Archeologico del Colosseo che testimonierà l’importanza della cultura nella battaglia sociale per la legalità e di altri testimoni di riscatto civile e di impegno come Selima Giuliano, Sovrintendente alle Belle Arti di Palermo, figlia di Boris Giuliano, il vicequestore ucciso dalla Mafia tra i primi a intuire i legami economici tra Cosa nostra siciliana e i clan americani e un rappresentante di Addiopizzo. I giornalisti potranno seguire la cerimonia in uno spazio attrezzato allestito vicino al palco. Alle 12, nel complesso monumentale dello Spasimo, nel quartiere Kalsa e a meno di trecento metri dal palco centrale, si svolgerà il convegno organizzato dal Ministero degli Esteri sul “Programma Falcone-Borsellino”, iniziativa italiana per il contrasto al crimine nei Paesi latinoamericani e caraibici. Parteciperanno il ministro degli Esteri Di Maio ed esponenti delle forze di polizia di numerosi Paesi centro e sudamericani.

Dalle 12.30 alle 13, dalle 14.30 alle 16.30 e poi dalle 19 fino alle 20.15 dal palco centrale del Foro Italico si alterneranno le testimonianze civili e culturali di partner del progetto della Fondazione Falcone, di artisti dello spettacolo, delle arti, del giornalismo, del mondo delle imprese, della scuola.
Dalle 17 alle 18.00 circa all’Albero Falcone in attesa del momento dell’esplosione di Capaci, come ogni anno la città e la comunità si ritroveranno sotto l’Albero Falcone, il phicus magnoliae che si trova davanti a quella che fu la casa di Giovanni Falcone. E’ prevista l’esibizione, tra gli altri, di personaggi del mondo della musica come Gianni Morandi, Malika Ayane e Matteo Marrone e dello spettacolo come I Sansoni e Roberto Lipari. Alle 17.58, ora della strage, un trombettista della Polizia di Stato suonerà il Silenzio in onore delle vittime e verranno letti i nomi dei caduti negli attentati di Capaci e di Via d’Amelio. L’evento sarà seguito da dirette social sulle pagine FB e Instagram @fondazionefalcone. Alle 19 verrà celebrata la Santa Messa per le vittime della Strage di Capaci nella chiesa di San Domenico a Palermo.

MARSALA, GLI EVENTI ORGANIZZATI DALL'ANM. IL CONCERTO NOTE DI LEGALITÀ”.  - Domenica a Marsala il concerto “Note di legalità” con l’ANM - Nell'ambito del programma per il “Trentennale delle stragi di mafia”, promosso dall'Amministrazione Grillo, si terrà Domenica prossima - 22 Maggio - a Marsala, nell'Atrio del Palazzo Comunale (ore 18), il Concerto “Note di Legalità”, con musiche a cura del Conservatorio di Trapani “A. Scontrino”. Patrocinata dall'Associazione Nazionale Magistrati - sottosezione di Marsala presieduta dal dr. Fabrizio Guercio, l'iniziativa è dedicata alla memoria dei giudici Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, degli Agenti di Polizia Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.

L’Associazione Nazionale Magistrati - Sottosezione di Marsala in occasione del trentennale della strage di Capaci, terrà, presso i locali del Palazzo di Giustizia di Marsala, la manifestazione ‘‘Un seme di Legalità’’, in seno alla quale avranno luogo: il I° contest artistico ‘‘I colori della Memoria’’, che vedrà la partecipazione di quindici Istituti Scolastici, di ogni ordine e grado, ricadenti all’interno del circondario del Tribunale di Marsala (che ricomprende i Comuni di Campobello di Mazara, Castelvetrano, Marsala, Mazara del Vallo, Pantelleria, Petrosino, Salemi e Vita); la messa a dimora, nell’atrio del Tribunale, di una talea del c.d. ‘‘albero Falcone’’, donata dal ‘‘Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari’’ dei Carabinieri; la realizzazione di un’installazione artistica permanente ad opera dello street artist di fama internazionale ‘‘TvBoy’’.
L’evento sarà presentato da un attore e conduttore televisivo d’eccezione, Roberto Lipari, e allietato
dalle note della giovane orchestra musicale composta dagli studenti della Scuola ‘‘A. De Gasperi’’ di Marsala. Questa ‘‘manifestazione antimafia’’ – che vedrà come assoluti protagonisti gli studenti del territorio – è infatti impernata sulla celebrazione dell’Arte e della Cultura, quali strumenti privilegiati di veicolazione di un messaggio di Legalità, nel fermo convincimento che «se si insegnasse la bellezza alla gente, la sifornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà» (cit. Giuseppe Impastato, Cinisi, 5 gennaio 1948 – Cinisi, 9 maggio 1978).

15 associazioni ed enti di Capaci ed Isola delle Femmine promuovono la commemorazione del XXX anniversario delle stragi - Per la prima volta insieme in modo coordinato, quindici associazioni e realtà sociali del territorio di Capaci ed Isola delle Femmine, organizzano un calendario di iniziative in occasione del XXX anniversario della strage in cui persero la vita Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani.
Il programma delle iniziative, che è patrocinato gratuitamente dalle due amministrazioni comunali ed è stato sostenuto con una raccolta fondi PUBBLICA (cui ha partecipato anche un’associazione di emigrati siciliani in Svizzera), è "il primo passo di un percorso per chiedere a gran voce verità su una stagione ancora avvolta nel mistero e per creare un osservatorio permanente che prosegua con l’approfondimento e l’analisi anche oltre l’anniversario.”
Tre le iniziative in programma: 22 maggio ore 10 - Piazza Pittsburg, Isola delle Femmine: LE IDEE NON MUOIONO: TRENT’ANNI DALLA STRAGE Incontro-dibattito con Maria Teresa Maligno (Sostituto Procuratore), Giovanna Nozzetti (giudice del tribunale di Palermo), Mari Albanese (autrice del libro "Io, Felicia"), Eros Lodato (poliziotto ex scorte), Isidoro Farina (responsabile legalità CSAIN). Poesie di Domenico Di Grusa.

La tre giorni sarà anticipata dalla riproposizione di un’iniziativa che si ripete ogni anno già dal ‘92, con l’esposizione a Capaci e Isola delle Femmine di tanti cartelloni colorati con diverse scritte contro la violenza mafiosa e in ricordo di quanti si sono impegnati per contrastare il potere mafioso. Fu una delle prime iniziative spontanee che, nei giorni immediatamente successivi alla strage fu salutata anche da Antonino Caponnetto e da Paolo Borsellino come uno dei segnali di speranza che venivano ancora dalla società civile palermitana.
Alle iniziative prenderanno parte, oltre agli studenti delle scuole di Capaci (la Direzione Didattica A. De Gasperi e l'Istituto Comprensivo Biagio Siciliano) e a centinaia di cittadini siciliani anche alcune delegazioni di studenti ed insegnanti di Sassuolo (MO), Novi Ligure (AL), Volpiano (TO), rappresentanti delle associazioni di Dortmund in Germania e dell’Associazione di emigrati in Svizzera “Lupi solidali”. Per la ritinteggiatura della scritta NO MAFIA, è stata chiesta la collaborazione di AMAP, proprietaria del manufatto (che è parte dell'acquedotto dello Jato).

Ieri a Favignana ha preso il via “Egadi Memoria: trent’anni dalle stragi mafiose – Non li avete uccisi” promossa dall’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Francesco Forgione e in collaborazione con Tp24. Fino a martedì 19 luglio, è previsto un ricco calendario con una serie di eventi di riflessione nella lotta contro la mafia e la criminalità organizzata a trent'anni dalle Stragi di Capaci e Via d'Amelio. Il programma: Questo il programma di “Egadi Memoria: trent’anni dalle stragi mafiose – Non li avete uccisi”. Ieri all’ex Stabilimento Florio di Favignana: “Trapani, la Sicilia e la mafia dopo le stragi”. Sono intervenuti Gabriele Paci (Proc. Rep. Trapani), Alessandra Camassa (Pres. Trib. Marsala) Attilio Bolzoni (giornalista e scrittore).

Lunedì 23 maggio alle ore 17.57 a piazza Europa a Favignana: “Capaci, 17:57: NON LI AVETE UCCISI”. Interviene la Fanfara dei Bersaglieri.

Lunedì 6 giugno alle ore 10.00 all’Istituto comprensivo “Rallo” di Favignana: “Via D’Amelio e i pezzi mancanti”. Gli studenti e la dirigente scolastica Ornella Cottone incontrano Fiammetta Borsellino.

Giovedì 16 giugno all’ex Stabilimento Florio di Favignana: inaugurazione mostra ANM di Trapani. Incontro con gli studenti della scuola e con i cittadini: intervengono Francesca Urbani, Giancarlo Caruso (Associazione Nazionale Magistrati).

Venerdì 24 giugno alle ore 21.30 all’ex Stabilimento Florio di Favignana: presentazione del libro “I fratelli Graviano” l'autore Salvo Palazzolo dialoga con Maurizio De Lucia, Procuratore della Repubblica di Messina, modera il giornalista Rino Giacalone.

Sabato 2 luglio alle ore 21.30 all’ex Stabilimento Florio di Favignana: “Tutto parte da lì. I giudici protagonisti del Maxiprocesso raccontano”. Intervengono: Giuseppe Di Lello, Giuseppe Ayala, Pietro Grasso ed Elvira Terranova.

Giovedì 7 luglio alle ore 18.30 a Levanzo: spettacolo OPERA DEI PUPI ANTIMAFIA.

Venerdì 8 luglio alle ore 21.30 all’ex Stabilimento Florio di Favignana: presentazione del libro “Matteo va alla guerra” con l’autore Giacomo Di Girolamo che dialogherà con il giornalista Aldo Virzì. A seguire spettacolo OPERA DEI PUPI ANTIMAFIA.

Sabato 9 luglio alle ore 18.30 a Marettimo: presentazione del libro “Matteo va alla guerra” con l’autore Giacomo Di Girolamo. A seguire spettacolo OPERA DEI PUPI ANTIMAFIA.

Venerdì 15 luglio alle ore 21.30 all’ex Stabilimento Florio di Favignana: “Mafia e Antimafia trent’anni dopo le stragi”. Intervengono Michele Prestipino (Proc. Aggiunto Roma), Maurizio Vallone (Dirett. Naz. DIA) e Francesca Fagnani (Giornalista e conduttrice televisiva).

Domenica 17 luglio alle ore 21.30 all’ex Stabilimento Florio di Favignana: incontro con PIF e proiezione del film “La mafia uccide solo d’estate”.

Martedì 19 luglio a piazza Europa a Favignana: “Via D’Amelio 16.58: NON LI AVETE UCCISI”. Concerto Libera Orchestra. Popolare.

TRAPANI - Martedì 24 maggio ore 18:00, presso la Sala Sodano - Palazzo d'Alì nel trentennale della strage di Capaci
Saluti introduttivi del Giacomo Tranchida - Sindaco di Trapani, Girolamo Lo Verso - Professore di psicoanalisi università Palermo
presenta Quando Giovanni diventò Falcone (Aneddoti e storia di Falcone giudice a Trapani) Pandilettere edizioni
Con Francesco la Licata, giornalista La Stampa; Giancarlo Caruso, preside Associazione Nazionale Magistrati, Sottosezione di Trapani; Jolanda Piazza interpreta "Nonostante tutto" canzone d'amore per Giovanni Falcone e Francesca Morvillo; Modera Giacomo Pilati.

Qui l'intervento del magistrato Nino DI MATTEO A RADIOUNO:

 

Il riarcimento per i familiari delle vittime delle stragi arriva con il Trentennale - In occasione del trentennale delle due stragi di Capaci e Via D’Amelio c’è il risarcimento per i familiari delle vittime delle due stragi - Non è un regalo. E neanche una concessione. Solo un passaggio ordinario che, con i tempi della giustizia, arriva alla vigilia del trentesimo anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio. Le somme stabilite dai giudici per i processi Capaci ter e Borsellino quater, oltre all’ergastolo a Matteo Messina Denaro, che assegnano ai parenti costituitisi parte civile un totale di 4.710.000 euro (Capaci) e 10.880.000 (via D’Amelio). Burocrazia e giustizia lenta con processi che durano decenni hanno formalizzato il risarcimento che è dovuto ma che, invece, per tempismo, potrebbe stranire perché concesso proprio a ridosso del 23 maggio. La liquidazione del danno che spetta ai familiari è a carico del Fondo di rotazione – vittime dei reati di tipo mafioso il cui commissario delibera l’accesso al relativo Fondo. «Il Comitato di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso e dei reati intenzionali violenti, presieduto dal commissario Felice Colombrino, come segno concreto di vicinanza dello Stato e delle Istituzioni, ha dedicato la seduta di ieri alla concessione di benefici economici ai familiari delle stragi di Capaci e via D’Amelio».  Il Comitato ha assegnato 4.70.000euro in favore della strage di Capaci dove morirono il giudice Giovanni Falcone insieme con la moglie, il magistrato Francesca Morvillo e gli uomini della scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani e rimasero feriti Giuseppe Costanza e Paolo Capuzza. Altri 10.880.000 sono stati assegnati in favore dei familiari delle vittime della strage di via D’Amelio del 19 luglio 1992 in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Cosina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina e rimase ferito l’unico sopravvissuto, Antonio Vullo. 

 E in occasione del trentennale delle stragi entra nella sua fase cruciale il processo per il depistaggio su ViaD’Amelio - « L’obiettivo del depistaggio era quello di coprire i veri esecutori della strage». Sono le parole dell’avvocato Giuseppe Scozzola, legale di Gaetano Scotto, accusato ingiustamente dell’attentato di via D’Amelio e adesso parte civile nel processo sul depistaggio delle indagini che si celebra a Caltanissetta. «Tanti –ha proseguito Scozzola – i non ricordo in questo processo. Troppi non ricordo anche da parte di alcuni poliziotti. Non si possono non ricordare fatti di una certa gravità. Nessuno ricorda se ha firmato dei verbali o se c’erano dei verbali. L’assenza del verbale durante il sopralluogo alla carrozzeria Orofino - ha aggiunto il penalista - ci dà l’idea che Scarantino non sapeva nulla di dove fosse l’autocarrozzeria». Imputati del processo sono tre poliziotti Mario Bo, Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo, ex appartenenti del gruppo “Falcone e Borsellino” della Squadra mobile di Palermo, accusati di calunnia aggravata dall’aver favorito Cosa nostra.